martedì 22 ottobre 2013

Panfiore

Quando ho visto la foto non ho saputo resistere e mi sono cimentata, apportando alcune modifiche alla ricetta e sostituendo alcuni ingredienti:  questo è stato il risultato. Provate anche voi, è molto più semplice di quel che sembra ed è buonissima:  sulla vostra  tavola durante le feste farà un figurone! 


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti:

500 g di farina di grano duro
250 ml di latte
200 g di lievito madre rigenerato
90 g  d’olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di miele d'acacia
12 gr di sale fino
Olio per spennellare q.b.
Semi di papavero q.b.

Procedimento

Scaldate il latte a 36°C (fate attenzione perché una temperatura superiore a i 38°C ucciderebbe il lievito)
Immergete il lievito madre e scioglietelo molto bene con una frusta elettrica, unite il miele e poco alla volta aggiungete tutta la farina impastando, unite lentamente l'olio e per ultimo il sale. Continuate ad impastare fino a quando non avrete ottenuto un impasto liscio ed omogeneo. 



Mettetelo in una ciotola, coprite con un canovaccio inumidito e mettete a lievitare, lontano da correnti d'aria (l'interno del forno spento sarebbe l'ideale), fino a quando raddoppierà il suo volume (3/4 ore a 22/23°C).
Quando l'impasto è pronto, stendetelo con le mani e dividetelo in tre parti: piccolo, grande e medio.




Il piccolo lasciatelo intero, le pezzature medie e grandi dividetele in cinque parti uguali e formate con tutti i pezzi delle palline (in totale saranno 10) che stenderete con il mattarello fino ad ottenere dei dischi sottili.



 Incominciate con le palline più grandi, stendetele e posizionatele nella teglia precedentemente unta (lasciate un bordo interno di 3/4 cm per lasciare spazio alla lievitazione), spennellatele con un po' d'olio prima di sovrapporle per evitare che si attacchino tra loro e per creare l'effetto sfoglia in cottura.
Dopo aver posizionato il quinto disco, che non andrà unto, con un coltello affilatissimo incidete tutti i dischi e create otto spicchi. 




Aiutandovi con la punta del coltello sollevate delicatamente le punte degli spicchi e portatele verso l'esterno. 


Quindi procedete con le le altre palline piccole seguendo lo stesso criterio.
Con l'ultimo pezzetto d'impasto rimasto formate una pallina che posizionerete nel centro del fiore.



Spennellate tutto il fiore e distribuite i semi (papavero, sesamo, quelli che preferite).

 

Rimettete a lievitare fino al raddoppio del volume e infornate a forno già caldo ( in cui avrete inserito un pentolino con dell'acqua) per 10 minuti a 200°, abbassate la temperatura a 170/180 e continuate la cottura per altri 30 minuti. Per evitare che si colorisca troppo copritela con un foglio di carta stagnola. Sfornate e fate raffreddare su di una gratella.


giovedì 17 ottobre 2013

Sua maestà la zucca

Un ebook  gratuito di ricette, cultura, curiosità, dedicato alla zucca

 

È online il nuovo ebook gratuito di ricette, cultura e curiosità dal titolo
ZUCCA & ZUCCA, che ho realizzato assieme a tre colleghi food blogger.

Potete scaricare il PDF cliccando QUI 

L'ebook può essere liberamente condiviso e diffuso: spero lo troverete interessante e utile.

A presto!
Maria Antonietta Grassi

mercoledì 16 ottobre 2013

Gnocchi di zucca e toma

Questo meraviglioso ortaggio, tipicamente autunnale ha, molto probabilmente, origini centro americane: i semi più antichi sono stati ritrovati in Messico e risalgono a oltre 4.000 anni fa. Furono i nativi americani, per cui la zucca era un alimento base della dieta, a insegnare la loro coltivazione ai primi coloni che la portarono in Europa insieme al mais, al tabacco, ai peperoni e alle patate.
Le qualità nutrizionali della zucca sono molteplici, contiene vitamina E, vitamina C, acido folico, pro-vitamina A, vitamine del gruppo B, Sali minerali come potassio, fosforo, ferro e magnesio, e infine i caroteni cui deve lo splendido colore arancione.
I carboidrati ammontano al 3,5%.
“Inoltre il suo consumo può contribuire a riparare le cellule pancreatiche danneggiate dal diabete” (Dott. Ciro Vestita- nutrizionista.)
Infine, la zucca, possiede proprietà digestive, diuretiche, lassative e rinfrescanti.
In fitoterapia sono utilizzati i semi che contengono cucurbitina, tocofenoli, tocotrienoli, steroidi (1%) proteine, pectine e olio grasso e modeste quantità di Sali minerali quali manganese, zinco, selenio e rame.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:

300 gr di patate farinose a pasta gialla
300 gr di zucca
200 gr di farina
1 uovo
300 gr di toma
50 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
Mezzo bicchiere di latte
Un pizzico di cannella
Noce moscata q.b.
Sale e pepe bianco q.b.

Procedimento

Tagliate a dadini la toma e mettetela a bagno con il latte in un pentolino.
Fate cuocere la zucca al forno per venti minuti a 180° (infornate a forno già caldo).
Cuocete le patate in abbondante acqua, sbucciatele e passatele, ancora calde insieme alla zucca allo schiacciapatate.


Aggiungete la farina, l’uovo, la cannella, la noce moscata e  il sale . Impastate con cura, formate un rotolo, tagliatelo a fette spesse circa 2 cm. 


Su di un piano infarinato arrotolate con le mani le singole fette, formate un rotolino spesso un dito e ritagliate gli gnocchi  più o meno di due cm. l’uno. Passateli con l’aiuto del pollice sui rebbi di una forchetta per dargli la caratteristica forma. 


Mettete sul fuoco il tegame con la toma e fatela sciogliere a fuoco bassissimo fino a ottenere una crema priva di grumi, aggiungete un po’ di pepe  (facoltativo) e spegnete il fuoco.
Lessate gli gnocchi in abbondante acqua salata. Quando gli gnocchi saliranno a galla scolateli con una schiumarola, versateli nel tegame con la crema di toma, spolverate con il Parmigiano Reggiano  e mescolate delicatamente. Servite subito e buon appetito!





mercoledì 9 ottobre 2013

Peperoni alle acciughe



L’alimento che fornisce un gusto particolare a questa ricetta è la pasta d’acciughe che è ottenuta frullando 100 gr di filetti d’acciughe dissalate con un bicchiere d’olio d’oliva e un cucchiaino d’aceto, volendo potete aggiungere anche uno spicchio d’aglio. La salsa ottenuta può essere utilizzata anche per delle bruschette o per altre preparazioni.  Se non avete tempo per preparala, potete acquistarla già  pronta. Solitamente è venduta in tubetti e ce ne sono di arie marche tutte  di ottima qualità e a costi modici.
Questa salsa è controindicata per tutti coloro che devono seguire una dieta iposodica o che hanno problemi di acidi urici.
Se volete conoscere le caratteristiche nutrizionali dei peperoni cliccate qui


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.


Ingredienti per 4 persone

2 peperoni rossi
2 peperoni gialli
50 gr di pasta d’acciughe
½ bicchiere d’acqua
1 mazzetto di prezzemolo
1 cucchiaio di capperi sott’aceto
1 spicchio d’aglio
Olio extravergine q.b.

Preparazione

Lavate bene il prezzemolo, sgrondatelo e tritate le foglie insieme ai capperi sgocciolati e all’aglio, aggiungete un po’ di olio e amalgamate per ottenere una salsa morbida.
Lavate bene i peperoni, tagliateli a metà, eliminate i semi e i filamenti e suddivideteli ancora in pezzi non troppo grandi.
In una padella mettete 4 cucchiai di olio e i pezzi di peperoni, fateli dorare per dieci minuti, aggiungete la pasta d’acciughe, l’acqua e mescolate bene per far amalgamare il tutto, continuate la cottura ancora per dieci minuti  o fino a quando saranno teneri. Aggiungete la salsa di prezzemolo mescolate in modo da distribuire bene tutto e fate cuocere ancora per tre o quattro minuti.




mercoledì 2 ottobre 2013

Pane alle olive taggiasche con lievito madre


Per la preparazione di questa pagnotta ho utilizzato il lievito Madre (il re dei lieviti) rigenerato. il lievito Madre è un impasto realizzato con una laboriosa procedura in cui si utilizza un frutto, farina ed acqua e tanta pazienza (occorrono 43 giorni per ottenerlo), dopo di che, rigenerato, può durare fino a 200 anni (avete letto bene: duecento anni) Il lievito Madre utilizzato per questo pane ha 14 anni. Il risultato è un pane morbidissimo, profumato  e digeribilissimo che non vi gonfierà assolutamente!

 


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.
 
Ingredienti:
500 gr di farina per panificazione
1 cucchiaino  di malto d’orzo
300 ml di acqua
5 gr di sale (le olive sono già sapide, quindi bisogna aggiungere poco sale)
100 gr di olive taggiasche snocciolate sott’olio

Procedimento

In una ciotola capiente versate la farina, arieggiatela bene mischiandola e ponete al centro il lievito madre  e il cucchiaio di malto. Versate lentamene l'acqua a temperatura ambiente e amalgamate bene. Quando  l'impasto diventa abbastanza solido, versatelo sulla spianatoia, e impastate, delicatamente, fino a quando diventerà omogeneo. Occoreranno circa 10/15 minuti,  allargate l’impasto e versate l’olio, distribuite  il sale. Riprendete  ad impastare fino a ottenere un composto omogeneo, elastico e asciutto (circa 5 minuti).
Versate un po’ di olio in una ciotola, infarinatela e deponeteci l’impasto. Mettetelo a lievitare in un luogo caldo e lontano da colpi d’aria o repentini abbassamenti di temperatura (l’ideale è all’interno del forno spento). Dopo un’ora (o quando  è aumentato del 50%) riprendete l’impasto, impastatelo nuovamente aggiungendo le olive, dategli la forma desiderata e fatelo lievitare ancora per 4 o 5 ore.
Questi tempi valgono per una temperatura dell’ambiente di 24/25 gradi, altrimenti i tempi si allungano.
Togliete l’impasto dal forno, accendetelo a 200°C e mettete sul fondo un pentolino pieno d’acqua. Quando avrà raggiunto la temperatura infornate il pane e fate cuocere per 35/40 minuti.
Sfornate e fate raffreddare il pane su di una gratella.

Pane alle olive con lievito di birra

Se non avete il lievito madre utilizzate una bustina di lievito di birra secco, unitelo alla farina, miscelate bene e aggiungete lentamente l’acqua tiepida addizionata con il malto o il miele. Impastate, unite il sale, l’olio e le olive: continuate a impastare per altri 15 minuti, fino a quando otterrete un impasto liscio e omogeneo. Formate una palla e deponetela in una ciotola oliata. Mettete a lievitare in un luogo caldo e lontano da colpi d’aria o repentini abbassamenti di temperatura (l’ideale è all’interno del forno spento). Dopo mezz’ora (o quando è aumentato del 50%) riprendete l’impasto, impastatelo velocemente per qualche minuto, dategli la forma desiderata e fatelo lievitare ancora per 3 ore circa. Importantissimo è aggiungere il sale alla fine poiché se dovesse venire a contatto con il lievito prima impedirebbe la lievitazione.



martedì 1 ottobre 2013

Crema al burro

La crema al burro è una ricetta estremamente semplice e potrete usarla in tantissime occasioni per  ricoprire dolci, torte, muffins.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti:
 
160 gr di burro freschissimo
160 gr di zucchero
2 albumi d’uovo

Preparazione


In un pentolino mettete 60 grammi di zucchero insieme a un cucchiaio d'acqua e portate a bollore, a fuoco basso,spegnendo dopo circa 3 o 4 minuti.
Montate a neve i due albumi d’uovo, unitevi il resto dello zucchero e continuate a montare, a neve fermissima. Versate il composto ottenuto nello sciroppo bollente, a filo sottile, continuando a mescolare con le fruste fino a quando il composto sarà freddo.

Unite a poco a poco il burro ammorbidito, amalgamate bene e la vostra crema è pronta.Ponetela in frigorifero.






lunedì 30 settembre 2013

Riso all'uva fragola

L’uva fragola detta anche “uva americana” è originaria del Nord America  da cui giunse in Europa intorno al 1800. Gli acini sono piccoli, la polpa è dolce  e dal caratteristico e intenso profumo di fragola. Le foglie hanno proprietà antiinfiammatorie  e protettrici  dei capillari. L’aceto di uva fragola diluito in acqua era utilizzato dagli Indiani pellerossa per lavare e disinfettare le ferite e per fare impacchi sulle contusioni.
E’ dissetante e rinfrescante e contiene vitamine del gruppo B, C, P, sali minerali, acidi organici, tannini, flavonoidi e antociani che sono potenti antiossidanti.





LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2024-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.


Ingredienti per 4 persone

350 gr di riso Arborio
500 gr di uva fragola
1 lt di brodo vegetale
1 porro
1 bicchiere di Bonarda (o qualunque vino rosso fruttato)
40 gr di burro
50 gr di Parmigiano Reggiano
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento
  
Lavate bene l’uva, staccate gli acini e passateli al passaverdura.


Pulite il porro, tagliatelo a fettine sottili, mettetelo con 2 cucchiai di olio in una pentola e fatelo stufare dolcemente, unite il riso e fatelo tostare  mescolando continuamente.


Sfumate con il vino e lasciatelo evaporare, unite un po’ di brodo vegetale caldo e fate cuocere, aggiungendo, quando necessita, altro brodo. A dieci minuti dalla fine della cottura unite la passata d’uva. Spegnete il fuoco e mantecate il riso con il burro e il parmigiano. Servite subito.