mercoledì 10 giugno 2020

Sformato di patate prosciutto e Casciotta d’Urbino.

La Casciotta d’Urbino D.O.P. è un formaggio che ha origini antichissime. Il suo nome deriva da un errore di trascrizione di un impiegato che scambio la “c” in “sc” pronuncia dialettale della “c” tipica dell’area marchigiana.
L’area di produzione della “Casciotta d’Urbino” coincide con l’intera provincia di Pesaro-Urbino. Una zona fondamentale per il pascolo intensivo, caratterizzata da particolari erbe montane, da una flora ricca e variata, da una ricchezza di terreni erbosi a base di graminacee, che fornisce l’alimentazione delle pecore e delle mucche.
Nasce dalle stesse colline che abbracciano il Montefeltro, in quella culla del Rinascimento che ha nutrito la sapienza artigiana, artistica e contadina. Sapori e saperi che testimoniano come la Cultura nasca dal rapporto con la terra, la Cultura si coltiva (non a caso Cultura deriva da còlere-coltivare) L’ispirazione è nelle cose, nei paesaggi, nei sapori.
Tra gli estimatori più famosi di questo formaggio troviamo Michelangelo Buonarroti come testimonia un carteggio con l’amico Francesco Amatori di Casteldurante (attuale Urbinia) dove si citano le Casciotte prodotte per la mensa dell’illustre artista. Egli amava a tal punto questo formaggio da affittare una serie di poderi nel territorio durantino, allo scopo di garantirsi un continuo rifornimento.
Questo delizioso formaggio ha forma cilindrica a scalzo basso con facce arrotondate e un diametro tra i 12 e i16 cm e pesa dagli 800 ai 1200 grammi circa. Il colore della pasta è bianco paglierino e la struttura molle e friabile caratterizzata da lieve occhieggia tura. La crosta  paglierina è sottile (circa 1 mm).
Il sapore è dolce, caratteristico della miscela del latte di provenienza (3 parti di ovino e 1 parte di vaccino) e della breve stagionatura di circa 15/20 giorni. Essendo una D.O.P. dal 1996(Denominazione di Origine Protetta),  deve essere munito del contrassegno indicato nel decreto di riconoscimento, a garanzia delle rispondenza del prodotto alle specifiche normative.
La Casciotta d’Urbino va consumata fresca e una volta tagliata va protetta con la pellicola trasparente e conservata in frigo (4/8°C) per qualche giorno. Se usato come formaggio da tavola, prima di consumarlo, si consiglia di lasciarlo almeno un’ora a temperatura ambiente.
La “Casciotta d’Urbino che utilizzato per questa ricetta è stata prodotta dalla Cooperativa Agricola TreValli Cooperlat che aderisce al progetto “Qui da Noi” di Confcooperative.


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Ingredienti per 4/5 persone:



1 kg di patate
150 gr di prosciutto cotto a cubetti
2 cipolle bianche medie
125 gr di panna da cucina
300  gr di Casciotta d’Urbino
30 ml di vino bianco secco
Olio extravergine d’oliva q.b.
Burro per la pirofila
Sale q.b.

Procedimento
Lavate le patate sotto l’acqua corrente e mettetele in una pentola. Copritele con l’acqua fredda, salate, portate ad ebollizione e fate cuocere per 20 minuti. Scolate e lasciate raffreddare.
Pulite le cipolle e tagliatele a fettine sottili (alla veneziana).
In una padella scaldate 3 cucchiai d’olio e fate rosolare le cipolle, quando saranno rosolate (attenzione, non bruciate), aggiungete i cubetti di prosciutto cotto,  e continuate la cottura per 5 minuti.
Pelate le patate  e tagliatele a rondelle non troppo spesse.
Imburrate la pirofila e disponete metà delle fette di patate, ricopritele con metà del soffritto di cipolla e prosciutto cotto.
Fate un altro strato con gli ingredienti rimanenti.
Versate la panna sulla  superficie.
Tagliate a fette abbastanza spesse la Casciotta d’Urbino e adagiatela sulla tartiflette.
Irrorate con il vino bianco e infornate ( forno già caldo a 200°C) per 20 minuti.
Sfornate e servite subito.