Nelle dolci colline troviamo tutto il fascino dei castagneti, e in autunno, un tripudio di colori dalle calde tonalità rosso-aranciate che in inverno lasciano il posto allo splendore del bianco. I rami degli alberi si spogliano e rendono il paesaggio fatato, simile a un quadro di Dalì, permeato da un indefinibile mistero. Non sono solo belli da vedere questi castagneti, ma hanno sfamato intere generazioni e, nel corso degli anni, si è creata una vera e propria civiltà che ha prodotto tradizioni, sviluppato usi, tecniche agrarie e lavori fortemente legati a quest’albero.
Il castagno o “albero del pane” come fu definito da Senofonte nel IV secolo a.C. è originario dell’Asia Minore e della Grecia: si diffuse in Italia grazie agli Etruschi e cresce spontaneamente nella fascia climatica del Mediterraneo, dalla Turchia ai Balcani, alla penisola Iberica, sulle coste del Magreb, dall’Italia alla Francia. Furono gli ellenici i primi a sviluppare la coltivazione e a selezionare le varietà di castagne pur considerandole inizialmente come una sorta di ghianda. Utilizzavano questo nutriente frutto per preparate le pietanze più disparate, come il pane nero di Sparta, sfarinate, minestre. Greci, Ebrei e Fenici con i loro commerci le diffusero in tutto il bacino Mediterraneo.
La carne di pollo è ricca di proteine nobili indispensabili all’organismo per rinnovare i tessuti, e di aminoacidi ramificati utili nel metabolismo dei muscoli e nell’aiutare allo smaltimento delle tossine che si formano quando si svolge un inteso lavoro fisico. Se eliminiamo la pelle, come in questo caso, risulta relativamente povera di grassi e con un discreto contenuto di vitamine del gruppo B e di ferro. La ridotta presenza di tessuto connettivo ed il diametro ridotto delle sue fibre rendono la carne di pollo facilmente digeribile.
Il castagno o “albero del pane” come fu definito da Senofonte nel IV secolo a.C. è originario dell’Asia Minore e della Grecia: si diffuse in Italia grazie agli Etruschi e cresce spontaneamente nella fascia climatica del Mediterraneo, dalla Turchia ai Balcani, alla penisola Iberica, sulle coste del Magreb, dall’Italia alla Francia. Furono gli ellenici i primi a sviluppare la coltivazione e a selezionare le varietà di castagne pur considerandole inizialmente come una sorta di ghianda. Utilizzavano questo nutriente frutto per preparate le pietanze più disparate, come il pane nero di Sparta, sfarinate, minestre. Greci, Ebrei e Fenici con i loro commerci le diffusero in tutto il bacino Mediterraneo.
La carne di pollo è ricca di proteine nobili indispensabili all’organismo per rinnovare i tessuti, e di aminoacidi ramificati utili nel metabolismo dei muscoli e nell’aiutare allo smaltimento delle tossine che si formano quando si svolge un inteso lavoro fisico. Se eliminiamo la pelle, come in questo caso, risulta relativamente povera di grassi e con un discreto contenuto di vitamine del gruppo B e di ferro. La ridotta presenza di tessuto connettivo ed il diametro ridotto delle sue fibre rendono la carne di pollo facilmente digeribile.
LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.
Ingredienti per 4 persone:
600 gr di sovra cosce di pollo
250 gr di castagne
200 ml di acqua calda (1 bicchiere)
1 cipolla bianca
Farina q.b.
1 foglia di alloro
2 rametti di rosmarino
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b.
Preparazione.
Lavate le castagne, poi incidete la buccia facendo un taglio al centro (vi renderà più semplice sbucciarle).
Mettetele in una pentola, riempitela d’acqua fredda, aggiungete un pizzico di sale grosso e la foglia di alloro.
Portate a bollore, abbassate il fuoco e fate cuocere per trenta minuti, scolatele, lasciatele raffreddare e sbucciatele.
Pulite la cipolla e affettatela.
In una casseruola scaldate due cucchiai d’olio extravergine d’oliva, unite la cipolla e gli aghetti di rosmarino e fate dorare.
Nel frattempo, infarinate il pollo e unitelo alla cipolla e al rosmarino e lasciatelo rosolare a fuoco medio per cinque minuti.
Unite l’acqua calda, salate, abbassate la fiamma e lasciate cuocere, girandolo ogni tanto.
I tempi di cottura variano a seconda che sia un pollo di allevamento o ruspante; circa 40 minuti per il primo e quasi un'ora e mezzo per il secondo.
A cottura quasi ultimata, aggiungete le castagne bollite, pepate e fate cuocere ancora per dieci minuti, mescolando delicatamente per far amalgamare bene i sapori.
Servite subito.
A cottura quasi ultimata, aggiungete le castagne bollite, pepate e fate cuocere ancora per dieci minuti, mescolando delicatamente per far amalgamare bene i sapori.
Servite subito.