lunedì 4 febbraio 2019

Insalata di clementine

Vi siete chiesti quale sia la differenza tra mandarino e clementina? I due frutti si assomigliano molto, ma ci sono differenze significative a partire dall’aspetto fino alla consistenza della polpa e al suo sapore.
Prima di tutto, la forma. Basta guardare con attenzione e noteremo che la forma della clementina è sempre ben rotonda, meno appiattita di quella del mandarino.
Come il mandarino, anche la clementina si sbuccia e si divide in spicchi con facilità. La scorza del mandarino è però più spessa, mentre quella della clementina è più sottile e flessibile. Il gusto della clementina è più simile all’arancia, con un perfetto equilibrio tra l’agro e il dolce, mentre il mandarino è più aspro.
Se non amate i semi all’interno del frutto, il nostro consiglio è di preferire le clementine. I mandarini, infatti, li contengono in quantità. Nella clementina la presenza dei semi è più rara, anche se non del tutto esclusa: a causa dell’impollinazione incrociata dalle api, a volte compare qualche seme anche in questo frutto.
In merito alla differenza tra mandarino e clementina, bisogna ricordare anche che l’origine dei due frutti è differente. Secondo gli storici la coltura dei mandarini risale a ben tremila anni fa, in Cina e in Giappone. Il luogo di origine delle clementine è invece più controverso: Cina o Algeria. Oggi le clementine, della famiglia dei mandaranci, sono coltivate soprattutto in Marocco, Spagna, Algeria e Italia (in Calabria, Puglia e Sicilia).
La differenza fra mandarino e clementina riguarda anche le caratteristiche nutrizionali, per altro ottime in entrambi i casi. Entrambi offrono un elevato contenuto di vitamina C, ottimo antiossidante. Ma se i mandarini contengono 26,7 mg di vitamina C per 100 grammi, le clementine fanno di più con 48,8 mg per 100 grammi. Il contenuto calorico è più contenuto nelle clementine: 47 calorie per 100 grammi contro le 53 dei mandarini. A differenza delle clementine, i mandarini hanno infatti una considerevole concentrazione di zuccheri (10,58 g/100 g). Rispetto alle clementine i mandarini contengono più fibra: 1,8 grammi contro 1,7 grammi.



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.


Ingredienti per 4 persone
200 gr  d’insalatina mista  tra radicchio e songino
3 Clementine
80 gr di Parmigiano Reggiano
40 gr di nocciole tostate
Olio extravergine d’oliva q.b.
Aceto di mele q.b.
Sale q.b.


Procedimento
Lavate, sgrondate l’insalata  e mettetela in una ciotola.
Sbucciate le clementine, staccate delicatamente gli spicchi e uniteli all’insalata.



Scagliate il Parmigiano e aggiungetelo insieme alle nocciole agli altri ingredienti nella ciotola.


In una ciotolina versate 5 cucchiai d’olio extravergine, 1 cucchiaio d’aceto e il sale. Amalgamate bene e condite l’insalata con l’emulsione ottenuta.


Servite subito.

sabato 19 gennaio 2019

Cavolo rosso stufato con le mele

Il cavolo rosso (o cavolo cappuccio rosso), noto anche come cavolo viola o crauto rosso o blu, appartiene alla famiglia delle Brassicaceae, strettamente imparentata con cavoli verza, cavolfiore, broccoli e cime di rapa.

È diffuso nel nord dell’Europa, nelle Americhe e in Cina.
Possiede delle foglie dal colore rosso scuro, tendente al violaceo, tuttavia, grazie a un pigmento appartenente alla famiglia delle antocianine (flavine), la pianta cambia colore in base al pH del terreno.
Rispetto al cavolo verde, quello rosso ha un contenuto dieci volte superiore di pro vitamina A ed il doppio del ferro, contiene anche una notevole quantità di retinolo (pro vit A)  e vitamina C (molto utili nel periodo invernale, momento in cui scarseggia la maggior parte degli ortaggi).
Queste vitamine sono due potenti antiossidanti ed esercitano un buon effetto contro i radicali liberi prevenendo l'invecchiamento dei tessuti e alcune forme di tumore.
A supportare questo effetto antiossidante e anticancerogeno, contribuiscono anche i pigmenti fenolici (antocianine), che nel cavolo rosso appaiono numerosi e piuttosto concentrati. Dotati di un effetto positivo anche sul metabolismo, questa volta in sinergia alla fibra alimentare (ben presente), i polifenoli aiutano a mantenere normali i livelli di colesterolo nel sangue.
La fibra alimentare svolge un effetto positivo sul trofismo della flora batterica intestinale, prevenendo la stipsi e alcune forme di tumore del colon retto.
La vitamina C tende a essere degradata con la cottura; il beta-carotene (retinolo equivalente) si trova più nelle foglie esterne rispetto a quelle centrali.
Tuttavia, queste sono solitamente scartate per questioni igieniche, in particolar modo nella dieta della donna in gravidanza (per ridurre il rischio di contrarre la temibile toxoplasmosi).




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Ingredienti per 4 persone:

1 cavolo rosso piccolo
1 mela Ambrosia o una Golden
4 cucchiai d’aceto di mele
2 scalogni
½ bicchiere di vino rosso
½ bicchiere d’acqua
1 cucchiaino di zucchero di canna
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Lavate e tagliate a striscioline sottili il cavolo.
Scaldate 4 cucchiai di olio in una casseruola, unite gli scalogni tritati e fateli appassire per qualche minuto.
Aggiungete  le striscioline di cavolo e fate insaporire a fuoco vivo per qualche minuto mescolando spesso.
Aggiungete l’aceto, il vino, lo zucchero, il sale e l’acqua. Rimestate e portate  ad ebollizione.
Abbassate la fiamma al minimo, coprite la pentola e lasciate cuocere per circa 30minuti.
Aggiungete la mela tagliata a spicchi e continuate la cottura per circa 10 minuti.
Tutto il liquido dovrà evaporare. Lasciate riposare 24 ore e poi, gustatelo caldo di contorno alla salciccia, ai wurstel,  al cotechino ecc.