lunedì 22 ottobre 2018

Mele Ambrosia cioccolatose e...mostruose!


Fin dai tempi più remoti esiste, in tutte le culture, la tradizione di donare cibo ai morti. Gli Egizi e, non solo, avevano la consuetudine di mettere del cibo nelle tombe dei loro morti affinché fosse di ristoro per il loro viaggio verso l’Adilà. Nella  comunità cristiana del 835 d.c. Papa Gregorio Magno spostò la festa di Ognissanti dal 13 di maggio al 1 novembre. La stretta associazione con la festa dei defunti fu istituita  il giorno dopo, 2 novembre, solo nel 998 d.c..
In  onore dei cari scomparsi  ci si mascherava da angeli, santi e diavoli e si accendevano falò. Fu Papa Sisto IV, nel 1474, a rendere obbligatoria la solennità in tutta la Chiesa d’Occidente.
I cibi offerti alle anime dei defunti, che tornano dall’aldilà nel giorno a loro dedicato, simboleggiano i doni che portano dal cielo e, contemporaneamente,  come nell’antico Egitto,  il conforto per il loro viaggio.
Un’abitudine  per esorcizzare la paura della morte e dell’ignoto e nasce così una tradizione culinaria dedicata a questa festività.
Oggi la nostra cultura risente fortemente dell’influenza di quella americana e non solo; le nostre tradizione sono soppiantate a poco a poco dalle loro. Parliamo sempre meno  di commemorazione dei defunti, ma  festeggiamo Halloween.
Pochi sanno però che Halloween non è una festa nata in America; le sue origini  sono irlandesi e risalgono ai Celti. Il nome Halloween è una forma contratta di All Hallows’Eve ovvero Vigilia di tutti i Santi.
Questo giorno corrispondeva al capodanno celtico (Samhain) che, per questo popolo di pastori, iniziava il 1 novembre quando le greggi venivano riportate e a valle per via del freddo imminente.
Lo Samhain era una festa in cui si  celebrava l’inizio di un nuovo anno e la fine del bel tempo e quindi la morte era il tema principale di questo evento.
Finiva la bella stagione, la terra cessava le sue produzioni in superficie, ma sottoterra comunque rinasceva qualcosa. Secondo le leggende celtiche proprio in questa occasione Samahin chiamava a sé gli spiriti dei morti e permetteva loro di vagare sulla terra mescolando il mondo dei vivi con quello dei defunti, in un atmosfera a metà strada tra festeggiamento e terrore, tra paura e allegria.
Nella notte del 31 ottobre i Celti accendevano fuochi nei boschi,  indossavano maschere e compivano sacrifici animali, poi vagavano alla luce delle lanterne per tre giorni  indossando le pelli degli animali sacrificati al fine di spaventare i defunti e costringerli a tornare sottoterra.
Ho utilizzato la mela Ambrosia per le sue  preziose caratteristiche nutrizionali e il gusto eccezionale per preparare queste mele stregate semplici da realizzare anche con i vostri bimbi.
Succosa, croccante e aromatica ha come peculiarità principale il multicolore essendo circa per il 75% rossa e con uno sfondo giallo crema che la rendono molto gradevole alla vista.
Questa caratteristica è dovuta al fatto di essere nata per caso in Canada, nello stato della British Columbia, alla fine degli anni ‘80 grazie ad un incrocio naturale,ossia non generata e prodotta in laboratorio, molto probabilmente tra la Red Delicious (mela rossa) e la Golden Deliciuos (mela gialla) e la Jonagold.
E’ di dimensioni medio- grandi (220-280 gr) molto gustosa e profumata.
Ricca di flavonoidi, fibre e di un elevato numero di tannini, la mela Ambrosia è l’ideale per aiutare il nostro corpo a mantenersi sano.
Matura tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre, a seconda della regione di coltivazione. Per sviluppare la massima lucentezza ha bisogno di notti fresche e di giornate calde e assolate come quelle della Val Venosta, habitat ideale per la sua coltivazione. 





LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI

Ingredienti per 4 mele

4 mele Ambrosia
1 bustina di semi di zucca
8 ciliegie disidratate o 8 chicchi di uvetta sultanina
350 gr di crema di nocciole e cioccolato
Succo di limone q.b.



Procedimento

Lavate bene le mele poi aiutandovi con uno spelucchino (vedi foto) intagliate due triangoli nella parte alta della mela a formare gli occhi, fate colare un pochino di succo di limone per evitare che ossidandosi anneriscano.



Incidete un triangolino più piccolo sotto gli occhi a formare il naso e spruzzate un pochino di succo di limone.
Intagliate uno spicchio orizzontale a formare la bocca.


Riempite la bocca con la crema di nocciole e cioccolato e  infilate i semi di zucca a formare i denti.
Inserite nei triangoli creati per gli occhi le ciliegie o l’uvetta.
Le vostre mele mostruose sono pronte per essere gustate!


Le mele Ambrosia® sono un’esclusiva a livello europeo del Gruppo Rivoira
RIVOIRA
Via Pomarolo, 88 Verzuolo
Tel: +39 0175 280800
rivoira@rivoira.it

martedì 16 ottobre 2018

La cheesecake Ambrosia di Masha e Orso

"Il segreto del SUPEREROE è portare alla maturità lo spirito dell'infanzia; il che significa COLTIVARE l'entusiasmo di fronte alla VITA, alle sue piccole grandi BELLEZZE e BONTA' per rendere MIGLIORE il mondo" Festeggiamo la nuova stagione di #Ambrosia con i suoi #supereroi
Per questa nuova stagione ho deciso di dedicare questo dolce, ideale per la merenda, a Masha ed Orso,  la piccola bambina combina guai e il suo mansueto amico.  Masha e Orso sono i protagonisti di  una serie animata russa iniziata nel 2009, liberamente ispirata ai personaggi del folklore locale. 
Ho utilizzato la mela Ambrosia per le sue  preziose caratteristiche nutrizionali e il gusto eccezionale.
Succosa, croccante e aromatica ha come peculiarità principale il multicolore essendo circa per il 75% rossa e con uno sfondo giallo crema che la rendono molto gradevole alla vista.
Questa caratteristica è dovuta al fatto di essere nata per caso in Canada, nello stato della British Columbia, alla fine degli anni ‘80 grazie ad un incrocio naturale,ossia non generata e prodotta in laboratorio, molto probabilmente tra la Red Delicious (mela rossa) e la Golden Deliciuos (mela gialla) e la Jonagold.
È di dimensioni medio- grandi (220-280 gr) molto gustosa e profumata.
Ricca di flavonoidi, fibre e di un elevato numero di tannini, la mela Ambrosia è l’ideale per aiutare il nostro corpo a mantenersi sano.
Matura tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre, a seconda della regione di coltivazione. Per sviluppare la massima lucentezza ha bisogno di notti fresche e di giornate calde e assolate come quelle della Val Venosta, habitat ideale per la sua coltivazione.



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI

Ingredienti per una mini cheesecake di 11 cm di diametro

Per la base
1 disco di  pan di spagna
Burro  solo per ungere il coppapasta q.b.

Per la farcitura

1 mela Ambrosia
125 gr di ricotta
1 cucchiaino di zucchero a velo
1 cucchiaio di miele d’acacia
Un cucchiaio di gocce o scaglie di cioccolato fondente
1 foglio di gelatina da 6 gr
1 cucchiaio di latte

Per la rifinitura
Granella di pistacchi q.b.
1 tubetto di cioccolato fondente per guarnizioni
1 tubetto di gelatina rossa per guarnizioni
Crema di nocciole e cioccolato  
Cioccolato bianco q.b.


 Procedimento

Prendete un coppapasta di 11 cm di diametro e ricavate dal pan di spagna un disco.



Spennellate il coppapasta  di burro fuso e rivestite con della carta da forno.


Infilate il dischetto di pan di Spagna.
Preparate la farcitura
Mettete a bagno in acqua fredda per dieci minuti il foglio di gelatina.
In una ciotola mettete la ricotta, unite il miele, lo zucchero, la mela  tagliata a dadini, le gocce di cioccolato e amalgamate bene il tutto.


Scolate e strizzate  la gelatina, fatela sciogliere nel cucchiaio di latte tiepido e unite tutto alla crema.
Versate la crema  sulla base di pan di Spagna, livellate bene e ponete in frigorifero per tre ore, coprendo  con della pellicola.


Trascorse le tre ore preparate  la guarnizione. 


Per aiutarvi a creare i personaggi distribuite un pochino di granella a creare una sorta di sagoma.


Disegnate con il tubetto di cioccolato i contorni di Orso e riempiteli   con la crema di nocciole e cioccolato e con uno pennellino create la pelliccia. Sciogliete il cioccolato bianco e con due gocce   disegnate gli occhi e mettete al cento una puntina di cioccolato fondente.
Sempre il cioccolato fondente fate anche il naso  e la bocca.
Prendete il tubetto di gelatina rossa e disegnate  i contorni di Masha, riempiteli con la stessa, con il cioccolato fondente fate delle righine per evidenziare i particolari del vestitino e le mani.
 Con due gocce di cioccolato bianco fate gli occhi, inserite un pezzettino di pistacchio e sopra mettete un goccio di cioccolato fondente.
Per le manine versate una goccia di gelatina e mischiatela con il composto di ricotta. I capelli fateli con un pezzettino della buccia della mela e poi fate delle righine sempre con il cioccolato  e la bocca con un pezzetto della buccia della mela e un pochino di cioccolato bianco al centro. Aggiungete ancora della granella di pistacchio a contornare il disegno.
Lasciate riposare in frigo per un’oretta e servite.



Le mele Ambrosia® sono un’esclusiva a livello europeo del Gruppo Rivoira
RIVOIRA
Via Pomarolo, 88 Verzuolo
Tel: +39 0175 280800
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domenica 7 ottobre 2018

Risotto alla milanese

Il risotto alla milanese, insieme alla cotoletta  e al panettone è il piatto  tipico più conosciuto di Milano. Le origini di questa ricetta risalgono al Medioevo e sono collegate a un'analoga  della cucina araba e della cucina ebraica. Nel Medioevo, in Italia, questa pietanza era conosciuta come riso col zafran.
Questa ricetta nacque nel 1574 alla tavola del vetraio belga Valerio di Fiandra, che all'epoca risiedeva a Milano poiché stava lavorando alle vetrate del Duomo di Milano. Per il matrimonio di sua figlia i suoi colleghi vetrai fecero aggiungere a un risotto bianco al burro dello zafferano: questa spezia era infatti utilizzata dai vetrai per ottenere una particolare colorazione gialla dei vetri. Il nuovo piatto ebbe subito successo, sia per il suo sapore che per la sua tonalità gialla, che ricordava l'oro, sinonimo di ricchezza. Lo zafferano ha anche riconosciute proprietà farmacologiche e quindi il risotto giallo si diffuse presto nelle osterie e nelle taverne milanesi.
Il risotto alla milanese scomparve subito dalle cronache per ricomparire sui documenti nel 1809, quando viene definito "riso giallo in padella"]. In seguito, nel 1829, su un altro libro di ricette, la celebre pietanza meneghina viene definita "risotto alla milanese giallo", prendendo la denominazione con cui è universalmente conosciuta ancora oggi.
Certamente questa ricetta è quella che più rappresenta l’opulenza  e la ricchezza  di Milano mettendo a tavola il colore dell’oro con l’altrettanto costoso zafferano uniti nella famosa ricetta del grande chef Gualtiero Marchesi.

Fonte : Wikipedia



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone

320 gr di riso Carnaroli
50 gr di midollo di bue
½ cipolla
½ bicchiere di vino bianco secco
2 bustine di zafferano
80 gr di burro
1lt e di brodo di carne salato
80 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
Sale e pepe q.b.

Procedimento

Scaldare 30 gr di burro, aggiungete la cipolla tagliata finemente , il midollo e fate  appassire a fuoco dolce per 5 minuti.
Aggiungete il riso e fatelo tostare per qualche minuto, rimestando.
Versate il vino, alzate il fuoco e fate evaporare completamente.
Unite un mestolo di brodo bollente, mescolate e proseguite la cottura per circa 16 minuti (regolatevi in base ai tempi di cottura suggeriti sulla confezione) aggiungendo del brodo caldo ogni volta che il precedente è stato assorbito.
Terminata la cottura spegnete il fuoco e mantecate il riso aggiungendo il burro rimasto e il Parmigiano Reggiano.
Amalgamate con cura, eventualmente aggiustate di sale, distribuite il riso in quattro piatti pepate e servite.