La
spigola, detta anche branzino, vive nelle acque temperate del Mediterraneo, Mar
Nero e Atlantico orientale (dalla Norvegia al Senegal), generalmente in acque
costiere ed eccezionalmente fino ad un centinaio di metri di profondità.
Ha
un corpo lungo e affusolato con un capo robusto e un’ampia bocca munita di
piccolissimi denti che gli consentono di catturare ed ingoiare delle prede
molto grandi, fino ad una grandezza superiore del 45% del proprio corpo.
Presenta due pinne dorsali, ben distinte fra loro; la prima è formata da sette
grossi raggi erettili.
Il suo nome deriva da “spiga” riferendosi alle punte dei raggi delle pinne dorsali, mentre il nome “branzino” potrebbe derivare dal veneto “branza” (chela) o da “branchie” (il pesce dalle branchie in vista). Le dimensioni medie variano dai 45 ai 60 cm, ma un individuo adulto, può raggiungere e superare il metro e mezzo di lunghezza e i 15 kg di peso. E’ un predatore e si nutre di piccoli pesci, cefalopodi, e crostacei.
Il suo nome deriva da “spiga” riferendosi alle punte dei raggi delle pinne dorsali, mentre il nome “branzino” potrebbe derivare dal veneto “branza” (chela) o da “branchie” (il pesce dalle branchie in vista). Le dimensioni medie variano dai 45 ai 60 cm, ma un individuo adulto, può raggiungere e superare il metro e mezzo di lunghezza e i 15 kg di peso. E’ un predatore e si nutre di piccoli pesci, cefalopodi, e crostacei.
Le
sue carni sono molto pregiate e, spesso, è oggetto d’allevamento
d’acquacoltura, sia estensiva in valli e lagune, sia intensiva in vasche e
gabbie in acque marine.
Dal
punto di vista nutrizionale, le sue carni sono magre, ricche di potassio e
fosforo, ma soprattutto di ferro, apprezzabile anche il contenuto di vitamine
del gruppo B e la vit. D.
A
livello gastronomico si presta a tutti i tipi di cottura: dal ripieno nella
pasta fresca, al sugo per quella secca, alla cottura al forno, a quella al
cartoccio, ai ferri, al sale. Molto apprezzato per preparare il sushi.
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Ingredienti
per 4 persone:
1 spigola da 1 kg
1
limone non trattato
3
foglie d’alloro
1cucchiaio
d’erbette di Provenza
Olio
extravergine d’oliva q.b.
Procedimento.
Squamate
ed eviscerate il pesce ( o fatelo fare dal vostro pescivendolo), lavatelo e
asciugatelo bene. Mettetelo in una pirofila, praticate dei tagli obliqui, non
troppo profondi e spruzzatelo con il succo del limone da ambo i lati e all’interno.
Inserite nell’addome le foglie d’alloro e un po’ della scorza del limone (solo
la parte gialla, quella bianca è amara). Distribuite e a filo l’olio
extravergine da ambo i lati e spolverizzate con le erbette.
I pesci di mare non
andrebbero salati, ma se voi amate la sapidità, aggiustate di sale.
Infornate
(forno a 180° e già caldo), e lasciate cuocere per 40 minuti.
Servite
a tranci accompagnati con insalatine varie.
Buon
appetito!