sabato 5 aprile 2014

Maltagliati con gamberi e peperoni

I maltagliati sono un tipo pasta all’uovo riconosciuta come un  prodotto tipico dell’Emilia-Romagna dalla storia particolare racchiusa nel loro nome.
Sono letteralmente mal tagliati in quanto prodotti dagli scarti della sfoglia con cui si fanno  le tagliatelle e hanno forme strane e differenti, striscioline sottili, triangoli, forme romboidali, e variano anche per spessore.
La ricetta tradizionale li utilizza  con la minestra di fagioli, ma sono buonissimi anche con il ragù di carne e di salsiccia e con le verdure, con i funghi e addirittura con il pesce.
In questa ricetta non ho utilizzato le uova perchè con questa splendida farina macinata a pietra e molto corposa non ne ho avuto bisogno. Il prodotto finito è rimasto bello croccante e ben amalgamato come potete vedere dalle foto.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:

Per i maltagliati

300 gr di Farina Antiqua tipo 1
155 ml di acqua
1 cucchiaino di sale

Per il sugo:
80 gr di peperone rosso (1 grossa falda)
80 gr di peperone giallo (1 grossa falda)
250 gr di code di gamberi (circa 28/30 code)
150 gr di pomodorini tipo Pachino
1 bicchierino di vino bianco
1 spicchio d’aglio
1 mazzettino di prezzemolo
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Sale q.b.
Peperoncino q.b.

Procedimento

Preparate innanzitutto la pasta: disponete la farina a fontana, formate un incavo nel centro, aggiungete il sale e versate poco per volta l’acqua.  Cominciate dall’interno e mescolate la farina prendendola man mano dai bordi, lavorate poi l’impasto dall’esterno verso l’interno, Amalgamate tutta la farina e continuate a impastare fino a quando il composto sarà liscio e compatto. Copritelo con una pellicola trasparente e mettetelo in frigo per un’ora.
Infarinate il piano di lavoro, appiattite con le mani la pasta e poi stendetela con il mattarello


infarinato fino a raggiungere uno spessore di circa mezzo centimetro. Infarinate e tagliate delle strisce di circa 4/5 cm di larghezza. Fate poi dei tagli obliqui distanziati di circa 2/3 cm. 

Una volta tagliata la pasta, mettete a riposare i maltagliati su di un piano infarinato per un’ora.

Nel frattempo preparate il sugo.
Lavate i pomodorini, tagliateli a metà e togliete i semi.
Lavate il prezzemolo e tritatelo con lo spicchio d’aglio.
Lavate le code di gambero, tenetene otto da parte e sgusciate le altre, togliete il filetto nero e tagliatele a pezzetti di circa 1 cm.
Tagliate le falde dei peperoni a dadini.
Mettete l’olio in una padella capiente, unite il trito di prezzemolo e aglio, aggiungete le otto code di gambero e fatele insaporire per due minuti.


Aggiungete il vino e sfumate ancora per un minuto. Togliete le code di gambero e tenetele da parte (vi serviranno per guarnire).
Unite al fondo di cottura la dadolata di peperoni e lasciateli cuocere a fuoco dolce per dieci minuti (dovranno diventare morbide).


Unite i pomodorini, salate e lasciate cuocere ancora per cinque minuti, aggiungete i pezzi delle code di gambero, il peperoncino e continuate la cottura per cinque minuti.
Fate cuocere i maltagliati in abbondante acqua salata per tre minuti. Scolateli lasciandogli un po’ di acqua di cottura e versateli nella padella e fateli saltare con il sugo. Impiattate, distribuite le code di gambero intere, spolverizzate con un po’ di prezzemolo tritato, servite subito e buon appetito!








venerdì 4 aprile 2014

Vol au vent con peperoni e taccole

I peperoni sono uno scrigno di virtù preziose: hanno pochissime calorie (23 gr per 100 gr di prodotto), contengono provitamina A e moltissima vitamina C presente in quantità maggiore rispetto agli agrumi.
Sul mercato troviamo diverse varietà; un’utile distinzione, oltre a quella tra piccanti o dolci, è quella che considera il colore.
I peperoni verdi hanno questo colore perché sono raccolti in anticipo, hanno un gusto pungente e sono ideali da mangiare in insalata o nelle peperonate.
I peperoni rossi hanno una polpa croccante e zuccherina: sono ideali per la cottura alla brace o per il pinzimonio. Saziano in fretta e sono più ricchi di principi nutritivi.
I peperoni gialli contengono molti antiossidante: sono teneri e succosi ideali da consumare crudi o uniti al pomodoro per rendere corposi i sughi
 

LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2020 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI


Ingredienti per 4 persone

8 vol au vent
Mezzo peperone rosso
Mezzo peperone giallo
100 gr di taccole
4 cucchiai di ketchup Orco con aceto balsamico di Modena
Mezzo bicchiere d’acqua calda.
Un pizzico di maggiorana
Un pizzico di timo
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Lavate, pulite e tagliate a julienne (a bastoncino) i peperoni.
Spuntate le taccole, e fatele cuocere per 10 minuti in acqua salata.
In una padella versate due cucchiai d’olio e aggiungete i peperoni, fateli friggere a fuoco medio per 5 minuti.

Poi unite il ketchup, l’acqua calda, gli aromi e aggiustate di sale (poco, tenete presente che il ketchup è già salato, personalmente non ne aggiungo). Lasciate cuocere ancora per 6/7 minuti. La preparazione dovrà asciugarsi, ma i peperoni dovranno rimanere croccanti. Spegnete il gas e aggiungete le taccole tagliate a pezzetti. Mischiate bene, lasciate intiepidire e riempite i vol au vent.
Potete servirli sia tiepidi sia freddi.
Buon appetito!





mercoledì 2 aprile 2014

Spaghetti con le cannocchie

La canocchia è un crostaceo che vive a una profondità compresa tra i 20 e i 200 metri su fondi fangosi o sabbiosi dove scava delle gallerie all’interno delle quali si rifugia durante il giorno. E’ carnivora e si nutre di piccoli pesci, molluschi e crostacei. Si riproduce nel tardo inverno-primavera e si pesca tutto l’anno. Ha un sapore marcato, e carni delicate e prive di grasso.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone

320 gr di spaghetti
600 gr di canocchie
Mezzo bicchiere di vino bianco secco
400 gr di passata di pomodoro
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Prezzemolo q.b.
1 spicchio d’aglio
Sale q.b.
Pepe q.b.

Procedimento

Lavate bene le canocchie, asciugatele e, con un paio di forbici, praticate un’incisione verticale sul dorso. Salatele e pepatele da ambo i lati. 


Tritate il prezzemolo.
Schiacciate l’aglio e mettetelo in un’ampia padella con l’olio e fate dorare leggermente, unite le canocchie e fatele rosolare per un minuto, quindi voltatele e lasciatele cuocere ancora per tre minuti.


Sfumate a fuoco vivo con il vino e fatelo evaporare, togliete le canocchie e tenetele da parte.
Unite al fondo di cottura la passata di pomodoro, salate, coprite e fate cuocere ancora per quindici minuti.
Trascorso il tempo di cottura, unite le canocchie e continuate a cuocere a fuoco dolce per sette minuti.
Mettete a bollire abbondante acqua salata, al bollore versate gli spaghetti, cuoceteli al dente, poi scolateli e trasferiteli nella padella delle canocchie. Mescolate, cospargeteli con il prezzemolo tritato e servite subito.


martedì 1 aprile 2014

Fagottini dolci con lievito madre

Da quando ho scoperto che i dolci preparati con il lievito madre sono buonissimi, sto sperimentando di tutto.
Questa volta è toccato ai fagottini ripieni e, mi sembra, che non siano venuti male...erano buonissimi!



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.


Ingredienti per 10 fagottini :

200 gr di farina 00 per panificazione
20 ml di olio extravergine d’oliva
3 cucchiai di miele
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 uovo intero più un tuorlo
60 ml di latte
1 bustina di vanillina
40 gr di burro
Nutella q.b.
Confettura di castagne q.b. (o confettura a piacere)
Zucchero a velo q.b.

Procedimento:

Scaldate leggermente il latte (non deve superare i 36°C) e versatelo in una capiente ciotola, unite l’uovo, leggermente sbattuto, il miele e il lievito madre. Sciogliete bene il lievito madre, aiutandovi con una frusta e incorporate la farina setacciata, la vanillina e, da ultimo, l’olio. Lavorate l’impasto per renderlo un po’ solido, poi, trasferitelo sulla spianatoia e continuate a impastare fino a ottenere un composto morbido e omogeneo (circa 15 minuti). Trasferite l’impasto in una ciotola leggermente unta, copritelo con un telo e fatelo lievitare, lontano dai colpi d’aria, per almeno 7 ore o fino a quando avrà raddoppiato il suo volume.


Riprendete l’impasto, sgonfiatelo leggermente, dividetelo in sei parti uguali e formate delle palline. 

Stendente una pallina con il mattarello e ricavatene una sfoglia rettangolare sottile, mettetela su della carta da forno e spennellatela con il burro fuso. 


Continuate così con le rimanenti palline, spennellandole sempre con il burro, eccetto l’ultima. Trasferite la pila di sfoglie sulla spianatoia, leggermente infarinata.


Stendetele con il mattarello, fino a ottenere uno spessore di circa tre millimetri. 
Tagliate la sfoglia in dieci rettangoli.


 Ponete al centro di cinque di essi, un cucchiaio di confettura.



Ripiegate il rettangolo su sé stesso unendo bene i bordi per evitare che fuoriesca il ripieno. 



Continuate così con gli altri cinque, farcendoli con la Nutella. Disponete i fagottini in una teglia foderata con carta da forno e lasciateli lievitare ancora per due ore. Accendete il forno a 200°C.
Sbattete il rosso d’uovo con un cucchiaio di latte e spennellate i fagottini appena prima d’infornarli.  Quando il forno ha raggiunto la temperatura, infornate e fate cuocere per circa 15 minuti nel forno statico.




lunedì 24 marzo 2014

Rotolini di pasta sfoglia con patè d’olive e semi di sesamo

Il sesamo è una pianta erbacea diffusa  in Oriente, Africa e India dove, da sempre, è una fonte importantissima di olio alimentare. I semi del sesamo sono ricchi di acido oleico e di acido linoleicoe  di vitamina E che forniscono delle preziose proprietà antiossidanti.
Contengono anche proteine e Sali minerali quali fosforo, calcio, ferro e vitamine del gruppo B.
Abbrustoliti e mischiati al sale marino (10/20 parti di sesamo per una di sale) danno origine al gommasio, valida alternativa al sale da cucina.
I semi del sesamo possono essere bianchi, più ricchi di calcio, rossi, più ricchi di ferro o neri.



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.


Ingredienti per 14 girandoline

1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
100 gr di patè d’olive nere
Semi di sesamo bianchi q.b.
1 tuorlo
1 cucchiaio d’acqua.

Se non avete o non trovate il patè d’olive, potete tranquillamente farlo in casa.
Procuratevi 120 gr. di olive nere cotte al forno, denocciolatele e frullatele un qualche cucchiaio d’olio extravergine d’oliva, fino ad ottenere una crema morbida dall’aspetto cremoso.
Per la buona riuscita di queste girandoline è necessario che tutti gl’ingredienti siano ben freddi.

Procedimento
Accendete il forno a 190/200°C  (dipende molto dal forno, ma ognuno conosce il suo)
Tagliate il rotolo di pasta sfoglia a metà e distribuite su ogni metà il patè d’oliva lasciando un po’ di spazio nei bordi, arrotolatelo dal lato più lungo e formate un rotolo. Per fare questa operazione, aiutatevi con della carta da forno.
In una tazzina mettete il tuorlo e miscelatelo bene con il cucchiaio di acqua fredda.
Spennellate l’emulsione sul rotolo da tutti i lati e passatelo più volte sui semi di sesamo, in modo da rivestirlo bene. Tagliate dei cilindretti di circa 3 cm di lunghezza e metteteli in una leccarda rivestita con la carta da forno. Procedete allo stesso modo con l’altra metà della sfoglia e infornate (forno già caldo) per 15 minuti o fino a quando vedrete gonfiarli e assumere un bel colore dorato.
Sfornate e lasciate raffreddare un po’, sono ottimi sia tiepidi che freddi.
Buon appetito!





giovedì 20 marzo 2014

Pizzoccheri alla valtellinese

I pizzocheri sono una sorta di tagliatelle spesse 2 o 3 mm, larghe 1 cm e lunghe circa 7 cm. Sono il piatto simbolo della tradizione culinaria della Valtellina. Sono ricavate da un impasto preparato con due terzi di farina di grano saraceno, che conferisce la caratteristica colorazione grigiastra, e un terzo di farina di frumento. Molto probabilmente il loro nome deriva dalla radice pit o piz col significato di pezzetto, o forse dalla parola pinzare, col significato di schiacciare, in riferimento alla forma schiacciata della pasta.



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:

320 gr di pizzoccheri
160 gr di patate
125 gr di verze
160 gr di Valtellina Casera o di formaggio semigrasso tipo Fontina
100 gr di Parmigiano Reggiano
125 gr di burro
2 spicchi d’aglio
Pepe q.b.
Sale q.b.




Procedimento

Lavate le patate, sbucciatele e tagliatele a dadini.
Lavate la verza e affettatele sottilmente.
In una pentola con abbondante acqua salata, già portata a ebollizione, versate i dadini di patate e la verza affettata, lasciate cuocere per cinque minuti, poi versate i pizzoccheri e continuate la cottura per altri quindici minuti. Nel frattempo tagliate il formaggio a fettine sottili, grattugiate il parmigiano e fate rosolare dolcemente nel burro l’aglio tagliato a fettine. Scolate i pizzoccheri con le verdure e mettetene un po’ nel piatto di portata, cospargete di fettine di formaggio e spolverizzate con il Parmigiano. Continuate così fino a esaurimento degli ingredienti. Infine, versate il burro fuso con l’aglio, pepate a piacere e servite subito.



lunedì 17 marzo 2014

Cheesecake alla confettura di castagne e riduzione di Porto

Che ne dite di preparare questa facile  cheesecake per le prossime feste? La riduzione del Porto elimina tutto l'alcool, quindi può essere mangiata anche dai bambini.



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI


Ingredienti per una tortiera a cerniera di 20 cm di diametro

150 gr di biscotti frollini tipo digestive
1 confezione di Philadelfia allo yogurt
4 cucchiai di yoghurt bianco intero
200 gr di confettura di castagne
25 gr di scorza arancia candita a cubetti
30 gr di burro
1 bicchiere e mezzo di Porto
50 gr di cioccolato bianco
2 cucchiai di cacao
Fogli di gelatina da 6 gr cad.

Procedimento


Rivestite la tortiera , sul fondo e sui bordi, con della carta da forno, spennellate con del burro fuso.
In meno di mezzo bicchiere di Porto mettete a macerare i cubetti di scorza d’arancia candita.
Tritate finemente i biscotti, unite il cacao e il burro fuso. Amalgamate e versate il composto sul fondo della tortiera, compattate bene con il dorso di un cucchiaio.
Mettete in frigorifero per mezz’ora.
In una ciotola ponete il Philadelfia, lo yoghurt, 150 gr di confettura di castagne e i canditi scolati: amalgamate molto bene.
Mettete a bagno nell’acqua un foglio e mezzo di gelatina.
In un pentolino mettete il Porto in cui avevate posto a macerare i canditi e fatelo ridurre a metà. Spegnete e unite la gelatina ben strizzata, fatela sciogliere bene e versate tutto nella crema, amalgamate molto bene. Togliete dal frigorifero la tortiera e versateci il composto livellandolo bene. Coprite con la pellicola trasparente e mettete in frigo per almeno 2 ore.
Topping
Trascorso il tempo, mettete il mezzo foglio di gelatina a bagno.  Versate in un pentolino il rimanente Porto e fatelo ridurre per 5 minuti, poi unite i 50 gr di confettura di castagne e sciogliete bene, unite 30 gr di cioccolato bianco e fate fondere (10/12 secondi). Spegnete i fuoco e aggiungete la gelatina ben strizzata. Scioglietela bene e lasciatela intiepidire un po’, girandola spesso. Prelevate dal frigo la tortiera e versate il composto, rimettete in frigo per almeno 6 ore. Prima di servire, aprite lo stampo, togliete delicatamente la cheesecake e mettetela su di un piatto di portata, eliminate la carta da forno dal fondo e tritate sulla cheesecake il rimanente cioccolato.
Buon appetito!








mercoledì 12 marzo 2014

Torta di nocciole senza farina

La nocciola è il frutto del nocciolo, pianta coltivata dall'uomo già nell'antichità. Dopo le mandorle sono il frutto più ricco di vitamina E,  contengono, inoltre, grassi monoinsaturi in grado di abbassare il livello del colesterolo LDL e dei trigliceridi.
Sono una fonte di fitosteroli,  sostanza ritenuta importante per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e contengono, inoltre,  grassi monoinsaturi in grado di abbassare il livello del colesterolo LDL e dei trigliceridi.
La nocciola Tonda Gentile del Piemonte ovvero Nocciola Piemonte è una varietà di nocciola a indicazione geografica protetta, prodotta nella parte sud del Piemonte che comprende alcune aree delle province di Cuneo, di Asti e di Alessandria.
Fra le caratteristiche che rendono particolarmente pregiata questa varietà vanno citate in particolare:  la forma tonda del frutto che favorisce una veloce sgusciatura meccanica, mantenendo intatto il seme, il guscio sottile che da una resa del prodotto sgusciato elevata, dal 46 al 50%,il seme dotato di buon aroma e di sapore delicato.
Il tenore dei grassi è limitato ed ha quindi buona conservabilità senza problemi di irrancidimento, la sottile pellicola che avvolge il seme (perisperma) viene facilmente asportata dopo la tostatura.
La torta di nocciole è dolce tipico piemontese che viene solitamente consumata così o con  l’aggiunta di zucchero a velo e accompagnata con zabaione o crema pasticcera.





LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI



Ingredienti  per una tortiera di 18/20 cm di diametro

240 gr di nocciole tostate  o di farina di nocciole
50 gr di amido di mais 
60 gr di burro 
2 uova 
90 g di zucchero 
1 bustina di lievito per dolci
Un pizzico di sale
Crema  gianduia (cioccolato con nocciole) q.b.
Granella di nocciole


Procedimento

Tritate grossolanamente una decina di  nocciole nel mixer ( vi serviranno per la guarnizione) , tenete intere un’altra decina e tritate a farina, con lo zucchero, le rimanenti.
Mettete la farina ottenuta in una ciotola, unite l’amido, e mischiate bene. Aggiungete le uova leggermente sbattute  e il burro fuso raffreddato. Amalgamate molto bene con una frusta e aggiungete il lievito.
Fate cuocere  per 30-35 minuti in forno già caldo a 180°.

Sfornate e mettete la torta a raffreddare su di una gratella.
Ricoprite la torta con la crema gianduia e spolverizzate con le nocciole tritate   e decorate con le nocciole  intere.
Buon appetito.

La crema gianduia è facilmente reperibile in qualunque negozio o supermercato, ma è di facile preparazione, se volete cimentarvi questa è la ricetta

Crema gianduia

Ingredienti

100 gr di zucchero
100 gr di nocciole tostate
150 gr di cioccolato al latte
150 gr di cioccolato fondente
150 gr di latte intero
150 gr di burro
Procedimento
 

Tritate nel mixer lo zucchero e le nocciole, unite i due tipi di cioccolato e  continuate a tritare. Aggiungete a filo il latte freddo. Trasferite il composto in un pentolino, aggiungete il burro a pezzetti e fate cuocere a bagnomaria fintanto che risulterà una crema liscia e ben amalgamata. Risulterà piuttosto liquida. Lasciatela raffreddare e solidificare. Potete conservare la crema gianduia chiusa in un barattolo di vetro e in frigorifero per qualche giorno.