giovedì 15 dicembre 2016

Alberello di rose di pane e formaggi

Il gorgonzola dolce  è prodotto con latte vaccino intero, che dopo essere pastorizzato, viene coagulato. La cagliata ottenuta è tagliata, cavata prima su spersori poi formata manualmente in stampi. Le forme vengono poi salate a secco in superficie e messe a stagionare su tavole di abete in celle alla temperatura di 4°-5°C e umidità del 95/98%. Durante la stagionatura le forme vengono forate sulle due facce piane per permettere lo sviluppo dell’erborinatura e rivoltate periodicamente. La stagionatura minima consentita è di 50 giorni, l’ottimale per il consumo, nell’extracremoso da gastronomia è di almeno 80 giorni. Nasce così questa meraviglia, cremoso, che si scioglie in bocca provocando un’esplosione di sapore.



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Ingredienti

Per l’impasto
250 gr di farina per panificazione di grano tenero
110 gr di lievito madre rigenerato
1 cucchiaino di malto o di miele o di zucchero
100 ml di latte tiepido
2 uova
1/2 cucchiaio di sale fino
Olio extravergine d’oliva q.b.
10 gr di burro

Per il ripieno
250 gr di gorgonzola dolce cremoso
250 gr di mascarpone
50 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato

Procedimento

Versate il latte tiepido (a non più di 36°C) in una ciotola, unite il cucchiaio di malto e le uova leggermente sbattute. Incorporate il lievito madre e scioglietelo completamente. Unite la semola e lavorate l’impasto fino a quando non si stacca dalle pareti della ciotola: incorporate il sale e quattro cucchiai di olio. Mettete l’impasto sulla spianatoia leggermente infarinata e continuante a impastare fino a ottenere un impasto morbido e omogeneo.
Mettete l’impasto in una ciotola leggermente unta e coprite con un telo. Mettete a lievitare, lontano da correnti d’aria, fino al raddoppio del volume dell’impasto (dalle2  alle 3 ore, dipende dalla temperatura dell’ambiente).
Nel frattempo preparate il ripieno: frullate il gorgonzola con il mascarpone e  un filo d’olio fino ad ottenere una crema densa, unite il Parmigiano Reggiano grattugiato.
Riprendete l’impasto, trasferitelo sulla spianatoia leggermente infarinata e tiratelo a sfoglia fino ad ottenere pochi millimetri di spessore. (3 – 5 mm)
A questo punto avete due alternative o spalmate tutta la crema di salmone e crescenza sulla sfoglia, l’arrotolate e tagliate dei cilindretti o, come ho fatto io tagliate delle strisce regolari, spalmate il composto e arrotolate.

prima versione con singole strisce

seconda versione con un unico cilindro

Disponete i cilindretti in singole forme piccole  di carta da forno o in una unica grande.
Spennellate con un po’ d’olio e lasciate lievitare ancora per due ore o fino al raddoppio.


Accendete il forno a 200°C, introducete sul fondo un piccolo pentolino con un po’ d’acqua.
Spennellate con un po’ di latte a temperatura ambiente e, quando il forno ha raggiunto la temperatura, infornate. Dopo dieci minuti abbassate la temperatura a 180°C e lasciate cuocere ancora per 15/20 minuti forno statico . Se si dovesse colorire troppo, coprite con un foglio d’alluminio.
Sfornate e spennellate  con il burro fuso. Mettete a raffreddare un po’ su di una gratella.
Servite gli alberelli  caldi o tiepidi.
Buon appetito!


In alternativa al lievito madre rigenerato, potete utilizzare il lievito madre secco  (si trova in tutti i supermercati, ottimo quello di Pane Angeli) o il lievito di birra. Con quest’ultimo dimezzate i tempi di lievitazione
Le dosi sono: per il lievito madre secco (lo trovate in tutti i supermercati) sono 20 gr
Per il lievito di birra fresco, un po’ meno di mezzo panettino


domenica 11 dicembre 2016

Terre del Barolo

Qui da Noi è un progetto di Fedagri-Confcooperative, nato per mettere in rete i produttori cooperativi di eccellenza aderenti a Confcooperative su tutto il territorio nazionale.
Il progetto è quello di rafforzare nei consumatori la consapevolezza che acquistare un prodotto cooperativo significa condividere i valori di solidarietà e di responsabilità che sono propri del mondo cooperativo.
“Chi acquista un prodotto cooperativo porta a casa anche un pezzo di territorio,con la sua cultura, le sue tradizioni, i suoi sapori e matura la consapevolezza di aver contribuito alla valorizzazione del territorio stesso e del lavoro di quanti vi operano.”
In quest’ottica di divulgazione e cooperazione nascono questi tour enogastronomici, insieme ad altre fooblogger , a chef e operatori del settore, il 28 novembre siamo andati a scoprire alcune di queste realtà qui in Piemonte.
E’ stata una bellissima esperienza consumata anche a bordo di un mezzo molto particolare: Il Gustibus: bellissimo e raffinato.
Il Gustibus unisce in un solo mezzo a due piani la possibilità di organizzare meeting e, allo stesso tempo,creare una vera sala ristorante.


Il piano terra è adibito a cucina con forno a vapore, lavandini, piano di cottura a induzione, forno a microonde,  frigoriferi, piani di lavoro per due cuochi, sali vivande, toilette.
Il piano superiore è adibito a sala ristorante o sala riunione con 10 tavoli da 4 e relative poltrone, piano regia, piano di lavoro con mobili di supporto per le vettovaglie e frigorifero di servizio. Ad ogni tavolo sono insediati dei monitor per poter proiettare dei dvd o delle slide.


Ha un rimorchio attrezzato per il trasporto vivande in appositi freezer/frigoriferi.


Ore 10: partiamo alla volta di Castiglione Faletto (Cn) nelle Langhe, a visitare un’eccellenza locale: la cantina “ Terre del Barolo”, nata tra le vigne di uno dei vini più blasonati al mondo.
La casa dei contadini , perché tali sono rimasti  i trecento soci che la compongono, come un’unica grande famiglia; ogni socio vive la terra, la coltiva e la nutre, ogni casata con la sua cultura, la sua storia, le sue abitudini da un valore aggiunto che va a riempire di avvenimenti questa realtà. Ogni grappolo racconta il miracolo delle stagioni, del sole, della pioggia, di un lavoro che ha mille sfumature da percepire. Questo è la cantina “Terre del Barolo”. La fantastica magia di un popolo di lavoratori che ha fatto di quel vino un miracolo, un miracolo che vede nella vendemmia la sua sublimazione quando il grappolo abbandona la vigna e va a riposare nel legno. Nel riposo si determinerà la grande annata che arriva da una terra speciale dove un gruppo di agricoltori, lavorando  insieme, hanno dato dignità al vino. Questa piccola storia, quasi una favola, ha fatto si che molti agricoltori del passato non abbandonassero il loro podere, quella grande idea, quell’attaccamento al territorio, ha garantito il decoro, ha dato lustro e grandezza al lavoro di questi campi e di queste colline. Oggi quelle uve, quel vino sono diventati un simbolo dell’Italianità nel mondo e quella cantina un punto di riferimento culturale per un piccolo mondo antico che conserva gelosamente il passato e dona alla modernità un emblema.












Qui ci attendo gli altri produttori con le loro specialità che assaggiamo innaffiando il tutto con gli ottimi vini offerti dalla cantina e consigliati dall’enologo.
Una deliziosa tartare di fassona femmina , rigorosamente tagliata al coltello, offerta dal Consorzio Coalvi (Consorzio di Tutela della Razza Piemontese). Le carni dei produttori che aderisco al Consorzio sono prodotte da mucche altamente selezionate negli anni che hanno dato vita a una Razza Piemontese a duplice attitudine: latte, con produzione di formaggi tipici e carne di altissima qualità.
La caratteristica di questi bovini è il notevole sviluppo muscolare, soprattutto della parte posteriore detta ”della coscia” da cui si ottengono i tagli più pregiati.

Presentazione della Carne Piemontese Coalvi

Tagliata di fassona femmina



Proseguiamo con gli assaggi dei formaggi. Un ampia campionatura che  appaga la vista e il palato, un tripudio  insuperabile per gusto ed aroma. Toma, Castelmagno, Bra tenero, Bra duro, Raschera, Robiola di Roccaverano, offerti da varie cooperative e il Gorgonzola, sia piccante sia dolce,  offerto dalla Cooperativa Latteria di Cameri.
La Cooperativa Latteria di Cameri  grazie  alla sua felice collocazione al centro del territorio più vocato per la produzione del Gorgonzola (nel novarese infatti è  prodotto oltre il 50%  di questo D.O.P. di cui buona parte a Cameri)  ha fatto di questo prezioso erborinato il proprio prodotto di punta. Nella nuova struttura produttiva sono rimaste invariate le tecniche di lavorazione tradizionale ritenendo fondamentale l’artigianalità della produzione quale garanzia di una qualità che possa eccellere rispetto alla produzione industriale standardizzata. E’ quindi una produzione che si rivolge a quella fascia di mercato che cerca un prodotto esclusivo, in grado di apprezzare un’impronta sensoriale superiore.
Prodotto con latte vaccino intero proveniente dagli allevamenti dei soci, il latte dopo essere pastorizzato viene coagulato. La cagliata ottenuta viene tagliata, cavata prima su spersori poi formata manualmente in stampi. Le forme ottenute vengono salate a secco in superficie. La stagionatura avviene su tavole di abete in celle alla temperatura di 4°-5°C e umidità del 95/98%. Durante la stagionatura le forme vengono forate sulle due facce piane per permettere lo sviluppo dell’erborinatura e rivoltate periodicamente. La stagionatura minima consentita è di 50 giorni, l’ottimale per il consumo, nel’extracremoso da gastronomia è di almeno 80 giorni. Nasce così questa meraviglia, cremoso, che si scioglie in bocca provocando un’esplosione di sapore.
Dire che questo gorgonzola è buono, credetemi, è riduttivo. E’ eccellente!



Presentazione formaggi





I formaggi sono accompagnati da deliziose confetture di frutta e verdura della Cooperativa La Cucina di Pina 

Presentazione prodotti La Cucina di Pina


e dai grissini e dal pane della Cooperativa Terra Mia rigorosamente preparati con frutta, verdura e grano bio.



Terra Mia  è una cooperativa che accoglie e accompagna, attraverso percorsi di cura e inserimento sociale, bambini, adolescenti e adulti che vivono in particolari condizioni di vulnerabilità. L’agricoltura sociale ha come scopo quello di promuovere l’educazione e l’avviamento al lavoro di persone svantaggiate e la sensibilizzazione verso un modello di sviluppo economico sostenibile ed ecologico. Producono prodotti biologici da forno: biscotti, pane, pasta, grissini.
La Cucina di Pina nasce ad Alba nel 1982. Da allora si occupa di persone in difficoltà offrendo loro assistenza ed accompagnamento per un completo reinserimento sociale. Uno staff di educatori e psicologi offre un supporto educativo ed accompagna le persone alla ricerca di un lavoro e, al termine dell’accoglienza, di un’abitazione stabile. La “Casa di Pina” prende il nome dalla donatrice che negli anni ha sempre aperto la propria casa a chi necessitasse di un tetto. Con la donazione Pina ha voluto dare continuità alla storia e alla solidarietà della casa.  E’ una gastronomia artigianale che produce zuppe, insalate di cereali, sughi, bruschette e confetture.
Dietro i formaggi si ergono nella loro solarità delle confezioni di farina di mais integrale macinata a pietra prodotta dalla Cooperativa CAPAC.

Presentazione prodotti Capac

Attualmente le Aziende Agricole socie della Cooperativa CAPAC in Piemonte sono 2496 e producono cereali di alta qualità e nel rispetto della natura.
Alla presentazione sono presenti altri prodotti che degusteremo poi durante il pranzo sul Gustibus come il riso utilizzato per cucinare un ottimo risotto al Castelmagno e castagne.
Il riso della Cascina Belvedere di Bianzé (VC), merita un capitolo tutto a sé.



Nella Cascina Belvedere la famiglia Picco si tramanda da oltre 100 anni l’esperienza e l’amore per la terra e tutti i passaggi della produzione del riso, dal campo alla tavola, sono seguiti accuratamente per garantire gusto e genuinità del prodotto. Ogni lotto di riso è rintracciabile dalla semina all’imballaggio. Il prodotto è lavorato poco alla volta, artigianalmente con una sbramatura (eliminazione della lolla) leggera, che garantisce un miglior apporto nutrizionale e un sapore più intenso. Il riso è quindi diverso da quello “industriale”, con una resa superiore e una migliore tenuta alla cottura. Si abbina così il valore della tradizione all’efficacia della tecnologia, utilizzando macchinari che permettono di selezionare chicco per chicco, in base al colore, alla purezza e alla dimensione. In questo modo tutte le piccole impurità sono eliminate in modo naturale e l’omogeneità dei lotti di produzione è garantita. Tutto questo fa si che nella Cascina Belvedere si produca il miglior riso italiano.
L’amore per la terra e il loro lavoro, genera un profondo rispetto per l’ambiente, infatti, per l’alimentazione dell’azienda sono usati pannelli solari da 50 kw, un essiccatoio con sistema di risparmio energetico che permette il recupero del calore, nessun conservante o antiparassitario, profonda attenzione al ripopolamento della fauna locale, utilizzo di un impianto geotermico. Cascina Belvedere, inoltre, è in possesso di certificati biologici. Infine il confezionamento del riso avviene sempre sottovuoto o in atmosfera protettiva per mantenere inalterate le caratteristiche del riso fino alla tavola.
Assaggiamo anche un’ottima birra artigianale vegan, non pastorizzata, glutenfree, bio. Una birra speciale, per le grandi occasioni, prodotta in Val di Susa alle porte di Torino dalla Cooperativa Birrificio Valsusa s.c.

La presentazione dei prodotti è terminata e ci avviamo sullo splendido Gustibus per gustare un pranzo eccezionale preparato con i prodotti delle cooperative.




Strudel di Verdure di stagione con salsa di bagna caoda

Risotto al Castelmagno e castagne con riduzione di Nebbiolo


Arrosto di Fassona con funghi porcini e patate duchessa


Bonet con salsa alle nocciole
Vini della Cantina TERRE DEL BAROLO

Termina il pranzo che si è svolto in un clima di cordialità e convivialità


e si riparte alla volta di Torino con ancora negli occhi e nel palato le eccellenze viste e gustate.

Alla volta di Torino

Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno organizzato e gestito in maniera superba tutto l’avvenimento: Rossana Turina (resp. Nazionale del progetto QUI DA NOI), Irene Bongiovanni (Presidente della Cooperativa DISTILE), tutto lo staff e tutte le aziende Cooperative e i loro soci:


IL GUSTIBUS
Tropini Marco
+39 335/324676
Tropini Michele
+39 335/6105841


CANTINA TERRE DEL BAROLO
Via Alba-Barolo n. 8 – 12060 Castiglione Faletto (CN)
Italy
Tel. 0173 262053  fax 0173 262749


COALVI Consorzio di Tutela della Razza Piemontese
Via Torre Roa, 13
Madonna dell’Olmo – 12020 Cuneo
Italy
Tel 0171 411468  fax  0171 411756

LATTERIA SOCIALE DI CAMERI
 Oggi la Latteria Sociale di Cameri opera principalmente nel Nord Italia ma si rivolge anche al mercato europeo, statunitense e giapponese. La Latteria Sociale serve tutti i canali distributivi pur privilegiando il rapporto con altre Cooperative. I prodotti, sia a marchio proprio sia a marchio di terzi, vengono distribuiti tramite grossisti e distributori presso cooperative, negozi tradizionali e la catena di GDO Esselunga (al banco gastronomia).


Punto vendita di via per Novara, 67
28062 Cameri (NOVARA)
Tel. 338/2833236

Orari: 8,30 - 12,30 / 16,00 - 19,00
chiuso lunedì e mercoledì pomeriggio.

Punto vendita di via San Francesco, 17
28062 Cameri (NOVARA)
Tel. 0321/518239

Orari: 7,30 - 12,30 / 16,00 - 19,00
chiuso lunedì e mercoledì pomeriggio.
Cascina Belvedere
13041 Bianzè (VC) –Italia
Tel/Fax +39  016149895
www.cascinabelvedere.com

LA CUCINA DI PINA
C.so Canale 126 – Alba (CN)
Italy
Per contatti www.cucinadipina.com

TERRAMIA
Punto vendita:
La Bottega dei Mestieri
Via Tiziano 40, Torino – 011/6632551
Per ordini consegne o panieri:
3938405281 (al mattino)
Per contatti di organizzazioni ed aziende


CASCINA BELVEDERE
13041 Bianzè (VC) –Italia
Tel/Fax +39  016149895

           
BIRRIFICIO VALSUSA S.C.
Via Eisten 18- 10051 Avigliana (TO)
+39  01109342922

CAPAC- Consorzio Agricolo per Agroforniture e Cereali
C.so Francia 329 – 10142 Torino
Italy
Tel +39  011 5617800


Ed infine ecco la mia ricetta preparata con la farina di mais della Cooperativa Apac

 Polenta e salsiccia



Ingredienti per 4 persone:

150 gr di funghi porcini secchi
600 gr di salsiccia
1 spicchio d’aglio
10 rametti di prezzemolo
1 barattolo di cubetti  di pomodoro (se preferite usate un barattolo di passata)
½ bicchiere di vino bianco
sale q.b.

Per la polenta
500 gr di farina di mais integrale macinata  a pietra CAPAC
2 lt d’acqua
1 cucchiaio di sale
50 gr di burro
1 etto di fontina tagliata a listarelle
1 etto di Parmigiano Reggiano grattugiato

Preparazione
Mettete a bagno i funghi per un’ora.
Lavate il prezzemolo e tritate le foglioline con lo spicchio d’aglio
Tagliate la salsiccia in pezzi di circa tre o quattro cm e mettetela in una padella senza aggiungere olio. Fatela cuocere per 5 minuti,  bagnatela con il vino bianco e lasciatelo evaporare a fuoco vivo. Togliete la salsiccia ed eliminate il grasso in eccesso con della carta da cucina.
Versate nella padella quattro cucchiai d’olio, metà del trito di prezzemolo e aglio, i funghi scolati e asciugati. Fate soffriggere a fuoco medio per tre minuti poi unite i cubetti di pomodoro e la salciccia.
Continuate la cottura ancora per dieci minuti poi unite il rimanente trito di prezzemolo e aglio e continuate la cottura per altri cinque minuti, aggiustate di sale tenendo conto che la salsiccia ha già una notevole sapidità.
Preparate la polenta.
Ponete  sul fuoco una pentola con l'acqua e il sale e prima che prenda il bollore gettate a pioggia la farina di mais rimestando sempre nello stesso verso per non fare grumi. 
Cuocete per circa trenta minuti poi aggiungete il burro, la fontina e il Parmigiano Reggiano . Continuate la cottura, sempre rimestando, ancora per una decina di minuti.
Nel frattempo riscaldate un po’ la salsiccia.
Versare la polenta su di un tagliere e disponete al centro la salsiccia con i funghi, servite subito.
Buon appetito!

Vino consigliato: Nebbiolo