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lunedì 29 maggio 2017

Crostoni di Fontina, pera, pistacchi e miele

Una delle caratteristiche peculiari del miele di melata è dovuta proprio al fatto che si ottiene, appunto, dalla melata e non da un nettare. La melata è una sostanza zuccherina e vischiosa che si forma sulla vegetazione, in particolare sulle foglie degli alberi, in prossimità di colonie di afidi e di altri insetti che si nutrono della linfa di queste piante. La melata viene poi raccolta e utilizzata dalle api per produrre, appunto, il miele di melata. In genere questa viene usata dalle api nei periodi o nei luoghi in cui la produzione di nettari è scarsa. La melata può derivare da vari tipi di piante.  E' detto anche miel di bosco proprio perché si tratta di un prodotto che proviene generalmente da boschi e foreste. Per esempio, il pregiato miele della foresta nera è un miele di melata. Anche in molte zone boschive italiane si produce un ottimo miele di melata.
Ha un colore molto scuro e una consistenza particolarmente densa e un sapore meno dolce rispetto a quello del miele prodotto dai nettari, con un retrogusto amarognolo e un sentore di corteccia e terriccio. Il miele di melata ha un indice glicemico più basso rispetto ad altri tipi di miele e alla maggior parte dei dolcificanti, ciò vuol dire che innalza la glicemia con una velocità inferiore, il che rappresenta un vantaggio per le persone che hanno una ridotta tolleranza al glucosio ma anche per tutti gli altri; in generale, infatti, i dolcificanti e gli alimenti con elevato indice glicemico favoriscono l’aumento di peso corporeo e non aiutano la salute di cuore e arterie. Ha qualità antibatteriche e lenitive; è un ottimo rimedio naturale per calmare la tosse e lenire altri disturbi delle vie aeree. Vanta un potere nutritivo superiore al miele di nettare, grazie anche al maggior contenuto di sali minerali e oligominerali, tra cui ferro, manganese, potassio e magnesio. Grazie alla presenza di olisaccaridi aiuta il fisiologico funzionamento dell’apparato gastrointestinale. È ricco di polifenoli, sostanze antiossidanti che aiutano l’organismo a difendersi dallo stress ossidativo alla base dell’invecchiamento cellulare. Il miele di melata è facilmente assimilabile dall’organismo ed è ottimo quando si ha bisogno di nutrienti ed energia immediatamente disponibili.

Fonte: Viversano.net




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Ingredienti per 4 persone:

8 fette di pane  integrale ai cereali
2 pere madernassa
8 fette di Fontina
Miele di Melata  La Margherita q.b.
50 gr di pistacchi

Procedimento

Accendete il forno sulla posizione griglia a 180°C
Sgusciate i pistacchi e tritateli grossolanamente.
Lavate le pere, non sbucciatele, tagliatele a metà togliete i semi e poi tagliatele a fettine
Disponete su ogni singola fetta di pane una fetta di Fontina, qualche fetta di pera, e un  po’ del trito di pistacchi. Infornate per 5 minuti ( il tempo di far sciogliere il formaggio e grigliare le pere).
Sfornate, distribuite un po’ di miele su ogni crostone e servite.



Apicoltura
La Margherita
C.so Francia 152 
Rivoli (TO)
tel/fax 011/9913469






giovedì 17 novembre 2016

Panzerotti mediterranei

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Il Taleggio ha origini antichissime forse anteriori al X secolo. Prende il nome dalla Val Taleggio, in provincia di Bergamo, dove veniva prodotto e stagionato in grotte o in casere. 
Nei secoli la produzione si è diffusa anche nelle zone pianeggianti della Lombardia e in provincia di Novara e di Treviso.
È un formaggio da tavola ma ben si presta per la preparazione di primi piatti come risotti, paste e polenta. Ottimo a fine pasto accompagnato da frutti di stagione, va servito a temperatura ambiente per esaltarne aroma e sapore.
Il Taleggio DOP  utilizzato per questa ricetta è prodotto dalla Cooperativa Latteria di Cameri.  La Cooperativa Latteria Sociale di Cameri  aderisce al progetto di Confocooperative-Fedagri Qui da Noi.



Ingredienti:
500 gr di farina di semola rimacinata
1 cucchiaino  di zucchero
Una bustina di lievito di birra secco
300 ml di acqua
10 gr di sale
Olio extravergine d’oliva q.b.
300 gr di formaggio Taleggio DOP Latteria di Cameri
300 gr di pomodorini datterino
Origano q.b.
Sale q.b.


Procedimento

Setacciate la farina, unite lo zucchero, il lievito e mischiate bene. Aggiungete, poca alla volta, l’acqua tiepida, non deve superare i 35°C.
Amalgamate bene, quando l'impasto diventerà più compatto, versatelo sulla spianatoia,  e impastate bene. Allargate l'impasto, distribuite uniformemente il sale e 4 cucchiai d’olio. Riprendete  ad impastare fino ad ottenere un composto omogeneo, elastico ed asciutto (circa 15 minuti).
Ungete una ciotola con un po’ d’olio, e deponeteci l’impasto. Mettetelo a lievitare in un luogo caldo e lontano da colpi d’aria o repentini abbassamenti di temperatura (l’ideale è all’interno del forno spento).
Nel frattempo tagliate a fettine il Taleggio e a metà i pomodorini. Dopo un’ora (o quando l’impasto  è aumentato del 50%) riprendetelo, stendetelo delicatamente con un mattarello


e con un coppa pasta rotondo ricavate dei dischi.


Su ogni disco mettete dei pomodorini, un po’ di taleggio e una spolverata di origano e sale. 


Chiudete a metà i dischi e formate una piccola mezzaluna, schiacciate bene i bordi. 


Mettete  in una teglia ben oliata o rivestita di carta da forno i panzerotti,  spennellate  con un po’ d’olio e fate lievitare ancora per 10 minuti con gli stessi accorgimenti descritti sopra.
Togliete i panzerotti  dal forno, accendetelo a 200°C . Al raggiungimento della temperatura, infornate e fate cuocere per 15/20 minuti.
Sfornate e servite.
Buon appetito!





Informazioni

Oggi la Latteria Sociale di Cameri opera principalmente nel Nord Italia ma si rivolge anche al mercato europeo, statunitense e giapponese. La Latteria Sociale serve tutti i canali distributivi pur privilegiando il rapporto con altre Cooperative. I prodotti, sia a marchio proprio sia a marchio di terzi, vengono distribuiti tramite grossisti e distributori presso cooperative, negozi tradizionali e la catena di GDO Esselunga (al banco gastronomia).


Punto vendita di via per Novara, 67
28062 Cameri (NOVARA)
Tel. 338/2833236

Orari: 8,30 - 12,30 / 16,00 - 19,00
chiuso lunedì e mercoledì pomeriggio.

Punto vendita di via San Francesco, 17
28062 Cameri (NOVARA)
Tel. 0321/518239

Orari: 7,30 - 12,30 / 16,00 - 19,00
chiuso lunedì e mercoledì pomeriggio.






domenica 9 ottobre 2016

Focaccia ligure

La focaccia è preparata nei forni di ormai diverse città italiane, ma è spesso differente da quella tradizionale genovese. Nelle città liguri e nei borghi dislocati lungo la riviera ligure i buongustai sono soliti aspettare di acquistarla calda, appena uscita da una delle varie infornate che si succedono nella mattinata, come si usa per la farinata. La focaccia è tipica del mattino, la farinata della sera, anche se ormai con i tempi moderni questo ritmo si è perso.
Il segreto della sua fragranza è costituito dalla qualità della farina e soprattutto dall'uso di olio extravergine d'oliva.
Tradizionalmente da tempi remoti (e per remoti s’intende dalla nascita dell'attività portuale della città), il rito della focaccia avviene verso le 11 di mattina. La focaccia è accompagnata da un bicchiere di vino bianco di Coronata. Al di là dell'ovvio risultato di rifocillare, l'assunzione di focaccia e vino bianco produce un effetto di sazietà permanente che annulla il senso di appetito che viene l’ora di pranzo. Gli scaricatori del porto (i camalli) potevano in tal modo evitare di pranzare e quest’abitudine contribuì ad alimentare il mito dell'avarizia dei genovesi.
La focaccia classica di Genova, meglio conosciuta come focaccia alla genovese (in lingua ligure a fugàssa), è una specialità tipica della cucina ligure: sorta di pane piatto (al massimo 2 cm) si distingue perché, prima dell'ultima lievitazione è spennellata con un'emulsione composta di olio extravergine d'oliva, acqua e sale grosso, si può consumare già a colazione, come "rompi digiuno" nella mattinata o come aperitivo-antipasto.
È particolarmente gradevole se accompagnata con un buon bicchiere di vino bianco, (o gianchetto - pron. [u gianchettu] in lingua ligure) che ne favorisce la digestione. Accanto alla classica focaccia troviamo una vastissima gamma di tipologie che differiscono per condimento e lavorazione, assumendo svariate denominazione: tra le più comuni, crescenta, schiaccia, chizzuola, pizza, fogazza, torta, gastella, messinese, pinza, cofaccia e altre.





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Ingredienti per una focaccia di cm 30 e con lo spessore della pasta di circa 2 cm.

Per l’impasto
250 gr di farina 00
150 ml di acqua tiepida
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva 
6 gr di sale fino

Procedimento con lievito madre rigenerato

Scaldate l’acqua a 35 ° e scioglieteci il lievito madre, aggiungete lentamente la farina e amalgamate bene, quando diventa solida versatela sulla spianatoia, aggiungete la rimanente farina e impastate bene, versate l’olio e il sale e continuate ad impastare fino ad ottenere un composto omogeneo, elastico ed asciutto (circa 15 minuti).
Ungete una ciotola con un po’ d’olio, e deponeteci l’impasto. Mettetelo a lievitare in un luogo caldo e lontano da colpi d’aria o repentini abbassamenti di temperatura (l’ideale è all’interno del forno spento).  Dopo due ore (o quando  è aumentato del doppio) riprendete l’impasto e stendetelo  con le mani, partendo dal centro, in una teglia ben oliata, fino a raggiungere la misura della teglia, 



lasciate lievitare ancora per 30/40 minuti. Trascorso il tempo, versate 4 cucchiai d’olio e 3 cucchiai d’acqua in un bicchiere e miscelate bene. Praticate dei buchi con le dita sull’impasto, distribuite un po’ di sale grosso e versate l’emulsione di olio e acqua e olio sulla pasta in modo che vada a riempiere i buchi.



 Accendete il forno a 200°C in modalità statica, mettete sul fondo un pentolino pieno d’acqua per mantenere la giusta umidità.
Quando  il forno ha raggiunto la temperatura infornate  e fate cuocere per 15/20 minuti.
Sfornate e  buon appetito.

Procedimento con il lievito di birra
Sbriciolate  7 gr di lievito e scioglietelo nell’acqua tiepida (35°). Disponete a fontana la farina e aggiungete gradualmente l’acqua con il lievito iniziando a impastare. Quando l’impasto avrà raccolto tutta l’acqua, aggiungete l’olio e il sale. Impastate ancora per 10/15 minuti, fino a ottenere un composto omogeneo, elastico e asciutto.
Lasciate riposare l’impasto coperto da un canovaccio per trenta minuti.
Trascorsi i trenta minuti ungete abbondantemente la teglia e stendete l’impasto con le mani fino a raggiungere la misura della teglia. E proseguite come descritto sopra.


sabato 18 giugno 2016

Focaccelle con salsiccia e Taleggio


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La salsiccia casareccia che ho utilizzato per questa ricetta mi è stata gentilmente omaggiata, dalla Cooperativa Clai.
Dalla tradizione rurale e gastronomica della Romagna, nasce la tipica salsiccia passita-casereccia. Prodotta rispettando l’antica ricetta, utilizzando esclusivamente le migliori carni magre di suino italiano con la giusta quantità di grasso, viene insaccata in budello naturale. Caratterizzata dalla facile pelabilità, dal gusto dolce, rimane tenera e scioglievole al palato. Ottima in ogni momento della giornata, come pasto, spuntino veloce o per aperitivi
CLAI (Cooperativa Lavoratori Agricoli Imolesi) è una Cooperativa agricola che opera nell’agroalimentare sia nel settore dei salumi, con una particolare specializzazione nel segmento del salame, che in quello delle carni fresche bovine e suine.
L’azienda opera principalmente in due stabilimenti: a Sasso Morelli di Imola (BO) dedicato alla produzione dei salumi e a Faenza (RA) dove si effettuano macellazione e sezionamento dei bovini e dei suini, adottando le procedure operative più avanzate per assicurare il benessere animale e alti standard di qualità nel sistema di trasformazione e lavorazione.
I prodotti dell’azienda sono presenti in tutti i canali di vendita e in tutte le regioni Italiane.
Negli ultimi anni
CLAI ha sviluppato la sua presenza all’estero soprattutto nel comparto dei salumi. Fanno parte della cooperativa 283 soci, formati sia da soci allevatori che conferiscono il bestiame, che da soci lavoratori che svolgono la loro attività nei vari settori dell’impresa.
Nella preparazione dei salumi vengono utilizzate solo carni italiane, puro suino, sale iodato.
Non sono presenti il glutine  e i derivati del latte.
La filiera è controllata e certificata ed infine hanno ottenuto la certificazione iso 1400 per il rispetto per l’ambiente.
Come cooperativa agricola aderente a Fedagri Confcooperative hanno da tempo aderito al progetto “QUI DA NOI” che ha come obbiettivo la valorizzazione delle produzioni agricole nazionali.




Ingredienti per 14 focaccelle di circa 10 cm di diametro

500 gr di farina di semola rimacinata
1 cucchiaino  di zucchero
Una bustina di lievito di birra secco
300 ml di acqua
10 gr di sale
Olio extravergine d’oliva q.b.
300 gr di formaggio Taleggio

Procedimento

Setacciate la farina, unite lo zucchero, il lievito e mischiate bene. Aggiungete, poca alla volta, l’acqua tiepida, non deve superare i 35°C.
Amalgamate bene, quando l'impasto diventerà più compatto, versatelo sulla spianatoia,  e impastate bene. Allargate l'impasto, distribuite uniformemente il sale e 4 cucchiai d’olio. Riprendete  ad impastare fino ad ottenere un composto omogeneo, elastico ed asciutto (circa 15 minuti).
Ungete una ciotola con un po’ d’olio, e deponeteci l’impasto. Mettetelo a lievitare in un luogo caldo e lontano da colpi d’aria o repentini abbassamenti di temperatura (l’ideale è all’interno del forno spento).
Nel frattempo affettate la salsiccia e tagliate a fettine il Taleggio. Dopo un’ora (o quando l’impasto  è aumentato del 50%) riprendetelo. 


Formate delle palline della dimensione di una mela piccola, schiacciatele leggermente e mettetele  in una teglia ben oliata,  distribuite su ogni focaccella il quartirolo


e sopra le fette di salsiccia, irrorate con l’olio e fate lievitare ancora per 30 minuti con gli stessi accorgimenti descritti sopra.


Questi tempi valgono per una temperatura dell’ambiente di 24/25 gradi, altrimenti i tempi si allungano.
Togliete le focaccelle dal forno, accendetelo a 200°C . Al raggiungimento della temperatura, infornate e fate cuocere per 15/20 minuti.
Sfornate e servite.
Buon appetito!




Per info e acquisti
Clai S.c.a.
Via Gambellara  62/a
Sasso Morelli
Imola (BO)
www.clai.it


venerdì 15 aprile 2016

Rosette di pane, salmone e crescenza

Il salmone è certamente il pesce più conosciuto e apprezzato da oltre 2000 anni. Le sue carni sono molto pregiate ed hanno un sapore delicato. La parte migliore è quella centrale.

Dal punto di vista nutrizionale è ricco di proteine, vitamine del gruppo B, sali minerali quali fosforo e selenio, grassi polinsaturi e grassi omega 3. Il contenuto in sodio è estremamente basso.




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Ingredienti

250 gr di farina per panificazione di grano tenero
110 gr di lievito madre rigenerato
1 cucchiaino di malto o di miele o di zucchero
100 ml di latte tiepido
2 uova
1/2 cucchiaio di sale fino
Olio extravergine d’oliva q.b.
10 gr di burro
200 gr di salmone cotto a vapore
250 gr di crescenza
1 cucchiaino di erbette di Provenza

Procedimento

Versate il latte tiepido (a non più di 36°C) in una ciotola, unite il cucchiaio di malto e le uova leggermente sbattute. Incorporate il lievito madre e scioglietelo completamente. Unite la semola e lavorate l’impasto fino a quando non si stacca dalle pareti della ciotola: incorporate il sale e quattro cucchiai di olio. Mettete l’impasto sulla spianatoia leggermente infarinata e continuante a impastare fino a ottenere un impasto morbido e omogeneo.
Mettete l’impasto in una ciotola leggermente unta e coprite con un telo. Mettete a lievitare, lontano da correnti d’aria, fino al raddoppio del volume dell’impasto (dalle2  alle 3 ore, dipende dalla temperatura dell’ambiente).
Nel frattempo preparate il ripieno: frullate il salmone con la crescenza e le erbette e un filo d’olio fino ad ottenere una crema densa.
Riprendete l’impasto, trasferitelo sulla spianatoia leggermente infarinata e tiratelo a sfoglia fino ad ottenere pochi millimetri di spessore. (3 – 5 mm)
A questo punto avete due alternative o spalmate tutta la crema di salmone e crescenza sulla sfoglia, l’arrotolate e tagliate dei cilindretti


o tagliate delle strisce regolari, spalmate il composto e arrotolatele.


Disponete i cilindretti in una teglia imburrata


Spennellate con un po’ d’olio e lasciate lievitare ancora per due ore o fino al raddoppio.
Accendete il forno a 200°C, introducete sul fondo un piccolo pentolino con un po’ d’acqua.
Spennellate con un po’ di latte a temperatura ambiente e, quando il forno ha raggiunto la temperatura, infornate. Dopo dieci minuti abbassate la temperatura a 180°C e lasciate cuocere ancora per 15/20 minuti forno statico . Se si dovesse colorire troppo, coprite con un foglio d’alluminio.
Sfornate e spennellate  con il burro fuso. Mettetele a raffreddare su di una gratella.
Ottime sia calde che tiepide che fredde.


Buon appetito! 

giovedì 14 gennaio 2016

Tortine di zucca, porri e Pecorino Sardo dolce DOP

Pomeriggio uggioso,  di quelli che ti assale la malinconia mista a quel senso d’insofferenza. Devo fare qualcosa, cucinare. Ho voglia si sole, di calore, di colore. Che fare? L’impasto per il pane che lievita  mi suggerisce un’idea, in frigo ho della zucca, del Pecorino Sardo Dolce DOP , dei porri. Decido di  preparare delle tortine. Mi piacciono le porzioni piccole, singole, quelle che mangi in uno o due bocconi. Le adoro! Mi metto all’opera per realizzare questi soli mignon, colorati, allegri, che soddisfano tutti i sensi. La dolcezza della zucca e della Vernaccia si sposano meravigliosamente con il sapore pieno del Pecorino Sardo Dolce D.O.P.  regalando al palato un trionfo di sapori e la malinconia svanisce, il colore e il calore tornano nella mia cucina!


Faccio parte della “Pecorino Sardo Cheese’s Official Chef” e ho avuto l’onore di essere chiamata a fare da testimonial per il bimestre Gennaio-Febbraio 2016 della campagna “PECORINO SARDO CHEESE CREATIVE COOKING 2015-2016”.

Questa è la seconda ricetta che vi propongo.









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Ingredienti per 4 persone:

250 gr di pasta di pane
2 porri
400 gr di zucca
150 gr di Pecorino Sardo Dolce DOP
Mezzo bicchiere di Vernaccia
1 uovo
Un cucchiaio di pangrattato
Qualche rametto di prezzemolo
Un cucchiaio di capperi sottaceto
Sale e pepe q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.


Procedimento
Eliminate la parte verde scuro dai porri e lavateli bene.
Affettateli in obliquo.
Pelate la zucca e tagliatela a dadini, mettetela a stufare in una padella con 2 cucchiai d’olio e un pizzico di sale. Fatela cuocere fino a quando sarà morbida e asciutta (circa 10 minuti), frullatela e mettetela in una ciotola.
Nella stessa padella versate 2 cucchiai di olio e i porri. Fate stufare per 5 minuti e aggiungete la Vernaccia, il sale  continuate la cottura, a fuoco dolce e a pentola semicoperta, per dieci minuti. Nel frattempo tritate il prezzemolo con i capperi e aggiungete il trito qualche minuto prima del termine della cottura. Lasciate  raffreddare e unite alla crema di zucca. Tagliate il Pecorino a dadini molto piccoli e aggiungetelo al composto, unite l’uovo, il pangrattato e mescolate bene.
Stendete la pasta di pane  aiutandovi con un matterello infarinato e dategli una forma rotonda,  ricavate 4 dischetti con un diametro  di 12 cm. Imburrate delle formine di 10 cm di diametro e disponete i dischi di pasta facendoli rialzare sui bordi.


Versate il composto e ripiegate i bordi della pasta pizzicandoli un po'.


Spolverizzate con il Pecorino grattugiato ed infornate per 20/25 minuti. Lasciate intiepidire e servite.