lunedì 19 ottobre 2015

Coniglio ai funghi porcini

Questo delizioso alimento cresce generalmente da settembre a novembre ed è proprio in questo mese  che possiamo trovare quelli più gustosi.  I funghi contengono sali minerali, vitamine, acido folico  e betacaroteni che contribuiscono a rafforzare il sistema immunitario,  sono ottimi antiossidanti e hanno proprietà antiinfiammatorie, depurative e lassative. Per queste loro caratteristiche contribuiscono a tenere sotto controllo la pressione alta ed il colesterolo.
I funghi sono capaci di agire come un vero e proprio antibiotico naturale e mantengono alto il livello degli anticorpi. Per il loro basso contenuto calorico (22 kcal per 100 gr.) sono ideali per  diete ipocaloriche.
Sono controindicati a chi è allergico alle muffe e ai lieviti e a chi soffre di gotta e calcoli renali.
E' bene tener presente che la famiglia dei funghi comprende ben 3000 specie, ma solo un centinaio sono commestibili e quelli velenosi che possono rappresentare un grave rischio per la nostra salute, per cui è meglio affidarsi per la loro raccolta a persone esperte.
Vanno consumati entro breve tempo dalla loro raccolta (massimo due giorni di conservazione in frigorifero, nello scomparto della frutta e verdura, dopo averli ripuliti e spazzolati per eliminare residui terrosi), il gambo deve essere sodo e compatto, il cappello integro e senza muffe, l'odore gradevole.
Tenete presente che funghi commestibili, se mal conservati, possono essere pericolosi per la saluti come quelli velenosi. 





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Ingredienti per 4 persone.

1 coniglio di circa 1 kg.
1 cipolla  tagliata a cubetti
rosmarino, salvia, alloro tritati
Qualche rametto di prezzemolo
1 spicchio d'aglio
1 bicchiere di vino bianco secco
2 bicchieri di brodo o di acqua calda
300 g di funghi porcini
Sale q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.


Procedimento

In una casseruola versate 4 cucchiai d’olio, scaldate leggermente e unite il coniglio tagliato a pezzi. Lasciate rosolare a fuoco vivo per qualche minuto facendo rosolare  la carne da tutti i lati. Salate e unite la cipolla tagliata e lo spicchio d’aglio. Lasciate dorare lentamente, poi sfumate con il vino e fatelo evaporare, parzialmente, a fuoco alto, spolverizzate gli aromi e aggiungete il brodo caldo.


Fate cuocere per circa un’ora a fuoco basso e a pentola coperta.
Nel frattempo raschiate il gambo dei funghi ed eliminate la terra con un panno inumidito o con della carta da cucina inumidita. (i funghi non vanno lavati sotto l'acqua corrente perché si impregnerebbero troppo) . Tagliate a cubetti i gambi e a spicchi le cappelle.
 Lavate, sgrondate e tritate il prezzemolo.
Trascorsa l’ora di cottura del coniglio, unite i funghi, ancora un po’ di brodo caldo e proseguire  la cottura per altri 10 minuti, unite il prezzemolo tritato, continuate la cottura per altri 5 minuti.

Buon appetito!







lunedì 12 ottobre 2015

Crostata di pere

La pera è un ottimo frutto, facilmente  digeribile, molto adatta all’alimentazione dei bambini e degli anziani. E’ ricca di sali minerali, quali calcio, fosforo, potassio. Contiene vitamina C  e carboidrati semplici. Ricca di fibre, è utile per il corretto equilibrio intestinale.



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Ingredienti per una tortiera di 26 cm

250 gr di farina
125 gr di burro a temperatura ambiente
125 gr di zucchero
2 tuorli d’uovo a temperatura ambiente
1 bustina di lievito per dolci
1 buccia di limone bio raschiata

Procedimento
Mescolate lo zucchero, il lievito, la raschiatura del  limone, la farina e un pizzico di sale. Incorporate il burro ammorbidito e quando sarà ben amalgamato unite i tuorli e lavorate il tutto rapidamente. 


Non lavorate troppo la pasta e lasciatela riposare per 2 ore in luogo fresco.
Accendete il forno a 180°
Stendete la pasta inserendola tra due fogli di carta da forno fino a raggiungere uno spessore di ½  cm. 


Deponete la pasta nella tortiera imburrata. Ritagliate quella in eccesso e ricavate delle strisce di circa 1 cm di larghezza.
Riempite l’interno di confettura di pere.
Disponete i nastri di pasta incrociati sulla superficie e pennellateli con il rosso d’uovo sbattuto con un cucchiaino d’acqua. Infornate per 30/35 minuti.
Lasciate raffreddare



Buon appetito!


Nota: Se la volete più colorita, prima d’infornarla pennellate i nastri di pasta e il bordo con un  rosso d’uovo sbattuto con un cucchiaino d’acqua.



giovedì 8 ottobre 2015

Confettura di pere

Mi hanno regalato tantissime pere e così ho deciso di fare la confettura, anzi di farne due leggermente differenti.
Sentiamo spesso parlare di marmellate, confetture e composte, ma in che cosa si differenziano?
La marmellata è un prodotto fatto di zucchero e agrumi (arancia, mandarino, limone, cedro, bergamotto, pompelmo) in cui la percentuale di frutta sia almeno il 20%. Le parti di agrumi utilizzabili sono polpa, purea, succo, estratti acquosi e scorza.
La confettura è un   prodotto contenente zucchero e polpa (o purea) di tutti gli altri tipi di frutta. La percentuale di frutta non è in generale inferiore al 35% (con differenze anche notevoli a seconda del frutto usato), ma sale al 45% nel caso della “confettura extra“.
La composta. In questo caso si ritiene che la percentuale di frutta non debba essere inferiore ai due terzi. Nella composta lo zucchero aggiunto è sensibilmente minore, così come il conseguente apporto calorico.
Le confetture, come le marmellate e le composte, sono semplicissime da preparare, ma bisogna porre molta attenzione ai contenitori che devono essere sempre ben lavati con acqua bollente e sterilizzati prima dell’utilizzo; i coperchi devono essere nuovi per garantire la chiusura ermetica.

Per sterilizzarli potete utilizzare vari metodi, personalmente utilizzo il seguente:
Lavo  i vasetti e i coperchi con acqua calda e detersivo, li sciaquo molto bene sempre con l’acqua calda e li asciugo.
Accendo il forno a 130 gradi (non di più perché si rischia di rompere il vetro) posiziono i vasetti e i coperchi assicurandomi che non si tocchino. Chiudo il forno e li lascio lì per 20/25 minuti. Trascorso il tempo, li tolgo usando i guanti e invaso la confettura caldissima, poi chiudo ermeticamente e lascio raffreddare su dei sottopentola. Lo sbalzo di temperatura potrebbe far rompere i vasetti.




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Prima ricetta

Ingredienti per 4 vasetti da 250 gr

1 kg di pere
500 gr di zucchero di canna
2 limoni bio non troppo grandi 
2 chiodi di garofano (facoltativi)
Un pizzico di cannella (facoltativa)


Procedimento

Lavate bene le pere, sbucciatele, dividetele in quattro, eliminatela parte centrale con i semi e tuffatele in un recipiente pieno d’acqua in cui avrete aggiunto il succo di un limone.
Completata questa fase, tagliate a pezzi le pere sgocciolate e mettetele in una pentola d’acciaio (non utilizzate mai le pentole d’alluminio per preparare confetture, marmellate o verdure da conservare), unite lo zucchero, il succo limone rimasto, i chiodi di garofano, la cannella e parte della buccia del limone, solo la parte gialla (quella bianca è amara), tagliata a striscioline sottili.


Fate cuocere a fuoco bassissimo e a pentola coperta, mescolando spesso, nel caso le pere fossero molto asciutte, aggiungete un po’ d’acqua. Dopo circa un’ora, quando il liquido si sarà quasi completamente asciugato,  frullate tutto con il mixer, rimettete sul fuoco e fate cuocere fino a quando la confettura sarà bella soda. Per verificare il giusto grado di consistenza,mettetene un po’ in un cucchiaio e inclinatelo leggermente, non deve colare.


Invasate la marmellata bollente e chiudete subito ermeticamente i vasetti. Metteteli a raffreddare su di un sottopentola. Quando saranno freddi premendo nel centro del tappo non dovete sentire nessun clic, il coperchio deve essere assolutamente piatto. Avrete così la certezza che si è formato il sottovuoto. Nel caso sentiate al centro del tappo il caratteristico clic, sterilizzateli. Metteteli in una pentola ricoperti d’acqua ( circa 4 cm sopra il tappo), divisi da strofinacci puliti per evitare che sbattendo si rompano e fateli bollire per 10 minuti. Lasciateli raffreddare nell’acqua, poi scolateli, asciugateli bene. A questo punto dovrebbero essere a posto e poneteli in dispensa al fresco e al buio.


Seconda ricetta
Questa ricetta varia rispetto alla prima solo per l’aggiunta di mezzo bicchiere di Porto prima di far cuocere le pere e di due cucchiai di cacao amaro quando avrete frullato la confettura, prima di farla cuocere ancora fino a raggiungere la densità voluta.



Attenzione: Durante la cottura l’alcool contenuto nel Porto evapora completamente, quindi la confettura può essere tranquillamente consumata anche dai bimbi o dagli astemi.






martedì 6 ottobre 2015

Torta di grano saraceno e cocco- Gluten free



Il grano saraceno non appartiene alla famiglia delle graminacee, ma a quella delle Poligonacee e quindi non contiene glutine, per questo motivo può essere consumato da chi ha problemi di celiachia.
La pianta è originaria dell’Asia e fu introdotta in Europa dai Turchi (da qui il nome di grano saraceno) e dai Crociati nel XIII secolo.
Attualmente la sua coltivazione è diffusa nell’Europa nord orientale dove il suo uso è molto diffuso. In Italia si coltiva nel Sud Tirolo e in Valtellina dov’è utilizzato per la preparazione dei famosi pizzoccheri e della polenta taragna.
E’ un alimento ricco di ferro e sali minerali, di vitamina B ed E. Contiene anche buone quantità d’aminoacidi essenziali e il valore biologico delle sue proteine è paragonabile a quello delle proteine della carne e della soia.



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Ingredienti per 4 persone:

225 g di farina di grano saraceno
100 gr di fecola di patate
100 g di farina di cocco
100 g di zucchero a velo
2 cucchiai di zucchero di canna o semolato
250 ml di latte a temperatura ambiente
2 uova a temperatura ambiente
100 g di burro ammorbidito a crema
1 limone bio
1 pizzico di sale
1 bustina di lievito per dolci

Procedimento



Accendete il forno e portatelo ad una temperatura di 180°C.
Imburrate ed infarinate una tortiera di 24/25 cm di diametro.
In una ciotola versate le farine, la fecola di patate, lo zucchero a velo e un pizzico di sale.
Mischiate con una frusta e unite il burro ammorbidito. Inglobatelo bene poi unite la buccia grattugiata del limone (attenzione a non prendere la parte bianca che renderebbe amara la preparazione),le uova e il latte e lavorate molto bene l’impasto aiutandovi con delle fruste elettriche. Quando l’impasto sarà ben gonfio e omogeneo unite il lievito e amalgamate molto bene.



Versate il tutto nella tortiera, cospargete con lo zucchero di canna ed infornate per 30/35 minuti. 


Per controllare che la cottura sia ottimale, inserite uno stecchino nella torta, se uscirà perfettamente pulito, senza residui d’impasto vorrà dire che la torta è cotta.
Sfornate e lasciate raffreddare su di una gratella.
Ottima da inzuppare nel latte a colazione o da merenda.
Volendo potete dividerla a metà e farcirla con della marmellata o del cioccolato o una crema pasticcera, o con quanto la vostra fantasia vi suggerisce.





mercoledì 30 settembre 2015

Schiacciata con l'uva bianca

Il nome rievoca subito la mitica schiacciata alla fiorentina, chiamata, tradizionalmente, pan con l’uva. È un dolce semplice e rustico che veniva preparato durante il periodo della vendemmia con ingredienti semplici come la pasta del pane, olio d’oliva, zucchero, rosmarino e uva nera “canaiola” utilizzata rigorosamente con i semi. È una focaccia dolce, ripiena di abbondane uva nera che durante la cottura sprigiona il suo liquido che impregna la pasta e la rende morbidissima.
Il canaiolo è un vitigno diffuso in Toscana e nell’Italia centrale, utilizzato nella produzione di diversi vini DOC e DOCG. In particolare, lo si usa per conferire morbidezza al Chianti e nel XVII secolo era più coltivato dello stesso Sangiovese, vitigno base del Chianti. Oltre che nel Chianti, il canaiolo viene utilizzato quasi esclusivamente in assemblaggio in diversi vini del centro Italia.
Questa ricetta è ispirata alla ricetta tradizionale, non avendo trovato l’uva canaiola ho deciso di utilizzare quella che avevo a disposizione, cioè dell’ottima bianca uva pugliese, ma ho utilizzato tutti gli altri ingredienti previsti dalla ricetta originale.





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Ingredienti:

600 gr di uva bianca
125 gr di farina per panificazione (W280)
125 gr di farina 00
Un panetto di lievito di birra
100 gr di zucchero di canna
140 gr di acqua tiepida
Olio extravergine q.b.
Un cucchiaino di sale fino
Due rametti di rosmarino

Procedimento

Lavate i rametti di rosmarino e tritate finemente gli aghi.
Lavate l’uva e sgranate gli acini.
Sbriciolate il lievito nell'acqua tiepida (non deve superare i 38 gradi) e aggiungete due cucchiai di zucchero, lasciate riposare 10 minuti.
Nel frattempo, mettete, in una ciotola, le farine, il rosmarino e il sale e mischiate bene. 
Unite l’acqua con il lievito e iniziate ad impastare. Quando tutta l’acqua sarà stata assorbita, spostate il composto sulla spianatoia infarinata e lavoratelo per dieci minuti. Allargate leggermente l’impasto e versate due cucchiai d’olio, riprendete ad impastare fino a quando avrete inglobato completamente l’olio e ottenuto un composto liscio ed omogeneo. Ungetelo leggermente e mettetelo in una ciotola, copritelo con un canovaccio e fatelo lievitare per un’ora, lontano da correnti d’aria (l’ideale è posizionarlo nel forno spento).



Trascorso il tempo, riprendete l’impasto, dividetelo a metà. Prendete un foglio di carta da forno, tagliatelo della misura della vostra teglia, ungetelo leggermente, stendete con le mani, una metà dell’impasto, partendo dal centro fino a formarlo delle dimensioni della teglia. Spennellate con un po’ d’olio e distribuite sopra metà degli acini e quattro cucchiai di zucchero. Prendete l’impasto rimasto, allargatelo sulla carta da forno, come spiegato sopra, e posizionatelo sopra a coprire l’uva.


Schiacciate bene i bordi per sigillare tutto, spennellate con l’olio, coprite con gli acini rimasti e con altri 4 cucchiai di zucchero. 


Fate lievitare ancora per 2 ore, poi infornate (forno già caldo a 180/200 °- dipende dal vostro forno) e lasciate cuocere per 30/35 minuti.
Lasciate raffreddare completamente la schiacciate prima di consumarla. Quella rimasta mettetela in un contenitore e copritela bene con della pellicola, il giorno dopo sarà ancora più buona.






venerdì 25 settembre 2015

Charlotte di marroni e mascarpone

Anche quest’anno si svolgerà a Cuneo la Fiera nazionale del Marrone 2015  dal 16 al 18 ottobre. Per tre giorni, questa splendida cittadina piemontese sarà invasa da una moltitudine di colori, profumi e sapori, con centinaia di espositori provenienti da tutta Italia e non solo. Nell’ambito di questa prestigiosa Fiera è nata un’iniziative che mi vede coinvolta, insieme ad altre colleghe foodbloggers, nella preparazione di alcune ricette nate dalla rivisitazione di ricette tipiche del proprio territorio o del territorio d’adozione. Tutte le preparazioni saranno inserite nel sito della Fiera visitabile all’indirizzo www.marrone.net

Questa è la ricetta originale che ho scelto

Dolce di castagne di Cuneo ai savoiardi

Ingredienti
1 kg di marroni
150 g di burro a temperatura ambiente
150 g di zucchero
1 bicchierino di sciroppo di vaniglia
150 g di savoiardi
80/100 g di amaretti macinati

Procedimento

Fate bollire i marroni e pelateli ancora tiepidi (vi faciliterà la sbucciatura), poi riduceteli a purea con un passaverdure o un mixer.
Unite lo zucchero al burro e lavoratelo bene fino ad ottenere una crema, aggiungete la purea di marroni e il bicchierino di sciroppo di vaniglia.
Rivestite lo stampo con i savoiardi leggermente imbevuti di acqua sciroppata, riempite con la crema di marroni e coprite con i savoiardi imbibiti e mettete in frigo per almeno tre ore. Servite cospargendo le singole porzioni con gli amaretti tritati.

E questa è la mia rivisitazione.

Charlotte di marroni e mascarpone




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Ingredienti per 4 persone ( stampo di  20 cm di diametro )

200 g di biscotti tipo "Digestive"
300 g di mascarpone
200 g di crema di marroni
50 g di cacao amaro (5 cucchiai)
30 g di zucchero a velo
50 g di burro
1 cucchiaio di miele d'acacia
1/2 bicchiere di Porto 
una decina di biscotti savoiardi
50 g di  amaretti tritati 
un cucchiaio di gocce di cioccolato 
2 cucchiai di codette di cioccolato bianco e nero (per decorare)

Procedimento

Foderate con della pellicola da cucina una teglia apribile di circa 20 cm di diametro, lasciandola fuoriuscire (vi servirà per aiutarvi ad estrarre la charlotte).
Tritate nel mixer i biscotti, metteteli in una ciotola e unite il burro fuso, il miele, le gocce di cioccolato, un cucchiaio di Porto e amalgamate bene. Stendete il composto sulla base della tortiera e premete il composto con il dorso di un cucchiaio in modo da rendere il fondo uniforme e ben compatto, mettete in frigo per mezz’ora.
Nel frattempo in una ciotola mettete 100 gr di mascarpone e tutto  lo zucchero a velo. Montate bene e tenete da parte.
Incorporate  al rimanente mascarpone  la crema di marroni e poco alla volta 2 cucchiai di cacao setacciato.
Versate sulla base  di biscotti metà della composta di marroni, sbriciolate quattro savoiardi, unite gli amaretti tritati e distribuitene la sopra la crema. Formate un'altro strato con il solo mascarpone tenuto da parte, spolverizzate con i savoiardi rimasti  e terminate con la seconda metà del composto di marroni.
Mettete in frigo  per almeno 4 ore.
Togliete il dolce dal frigo un'ora prima di servire, aprite la teglia, togliete la pellicola trasparente e sistematelo su di un piatto di portata.
Tagliate i savoiardi rimasti in tocchetti dell'altezza della torta, spennelateli velocemente con il Porto rimasto allungato con un po' d'acqua e distribuiteli attorno alla torta. Spolverizzatela con il cacao rimasto, distribuite le codette di cioccolata, mettete in frigo ancora per 10/15 minuti e servite. Buon appetito!












Cuneo è un comune italiano, situato in Piemonte, nel cuore delle Langhe, conosciuto a livello locale con l'appellativo di Capoluogo della Granda, dovuto all'estensione dell'omonima provincia. Si estende nelle valli occitane fino al confine con la Liguria e la Francia. Possiede una forma triangolare inconfondibile, abbracciata dai fiumi Gesso e Stura, con la punta protesa nella pianura e il ventaglio allargato verso le montagne. Ha una lunga storia questa splendida cittadina fondata nel 1198, pare sulle rovine della città di Auriate. Una storia di lotte e di assedi, ne subì ben sette, ma seppe sempre tenere testa agli assalitori, orgogliosa e ribelle.
Nelle dolci colline che la circondano, troviamo tutto il fascino dei castagneti, e in autunno, un tripudio di colori dalle calde tonalità rosso-aranciate che in inverno lasciano il posto allo splendore del bianco. I rami degli alberi si spogliano e rendono il paesaggio fatato, simile a un quadro di Dalì, permeato da un indefinibile mistero. Non sono solo belli da vedere questi castagneti, ma hanno sfamato intere generazioni e, nel corso degli anni, si è creata una vera e propria civiltà che ha prodotto tradizioni, sviluppato usi, tecniche agrarie e lavori fortemente legati a quest’albero. Cuneo, come tutta la sua provincia, si caratterizza per l’accoglienza e l’ospitalità dei suoi abitanti. Ricca di portici, come molte città piemontesi, aperti su strade e borghi medievali, sovrastati da splendidi palazzi nobiliari e animati da negozi e caffetterie con le tipiche cornici intagliate.


Moltissimo ci sarebbe ancora da scrivere su questa splendida cittadina, su i suoi tesori, sulla sua ricchissima  tradizione gastronomica e tanto  altro ancora, e quindi, che dire? Venite a trovarci e lo scoprirete da soli.