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martedì 23 aprile 2019

Pane con le noci


La chiamiamo frutta secca, ma non è frutta. Le noci, le nocciole e le noccioline, i pistacchi, le mandorle sono in realtà il seme della pianta, depositario di sostanze nutritive importanti.
Stavolta parliamo delle noci in particolare. E’ ormai “sapienza” diffusa che 3-4 noci al giorno incidono positivamente sulla salute sotto diversi profili. Una funzione è di abbassare significativamente i fattori di rischio cardiovascolare e l’incidenza di infarti nelle persone sane.
Le noci porterebbero benefici anche nell’abbassare il colesterolo e regolare la pressione sanguigna e sono consigliate a chi soffre di diabete per tenere sotto controllo effetti e rischi secondari della malattia.
Questo seme-frutto è ricco di proteine e carboidrati ma soprattutto di grassi. Dei quali soltanto il 10% sono saturi, cioè grassi “cattivi”. Il resto sono grassi “buoni”, essendo insaturi, e i loro effetti benefici sono ormai ben conosciuti tra il largo pubblico.
Soprattutto sono note le potenzialità preventive e curative degli acidi grassi omega 3, che si trovano anche nel pesce, nei semi, oltreché nella frutta secca, tutti cibi che scarseggiano nelle nostre abitudini alimentari.
Gli omega 3 vengono anche chiamati “acidi grassi essenziali” poiché il nostro organismo non sa produrli mentre i loro poteri di tutela dell’apparato cardiocircolatorio li rendono indispensabili nella nostra dieta.
Si sa anche che sono importanti precursori di molecole implicate nella regolazione infiammatoria, ragione per cui oggi vengono studiati in oncologia come possibili anti tumorali. Ad oggi, però, i risultati ottenuti non permettono di fare affermazioni certe in questo senso.
Infine, parliamo di fibra: ne occorrono 30 grammi al giorno. Le noci non ne sono particolarmente ricche, ma possono ben contribuire accanto a frutta, verdure, cereali integrali e legumi al fabbisogno quotidiano.
Come mangiare le famose 3 noci al giorno? Da sole, ovviamente, ma anche come “condimento” di insalate, pastasciutte, macedonie o nella prima colazione insieme a cereali integrali, latte o yogurt.
Facciamo del guscio della noce un guscio protettivo per il nostro cuore, in particolare.





LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti

300 gr di semola fine
200 gr di farina W260 ( o farina per panificazione 00)
350 ml di latte
1 cucchiaino di miele d'acacia
200 gr di lievito madre rigenerato (o 100 gr di lievito madre disidratato) 
100 gr di noci sgusciate (sono circa 200 gr con il guscio)
50 gr di mandorle sgusciate
50 gr di nocciole tostate
30 gr di uvetta passa
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
½ cucchiaio di sale fino.

Procedimento

Mettete a bagno l’uvetta per 10  minuti.
Tritate grossolanamente le noci, le mandorle e le nocciole.
In una ciotola capiente versate le farine, arieggiatele bene mischiandole, ponete al centro il lievito madre  e il cucchiaio di miele. 
Versate lentamente il latte a temperatura ambiente, i due cucchiai d’olio e amalgamate bene, unite la frutta secca e l’uvetta ben strizzata.


Inglobate bene tutto. Quando  l'impasto diventa abbastanza solido,versatelo sulla spianatoia.



Impastate, delicatamente, fino a quando diventerà omogeneo. Occorreranno circa 10/15 minuti,  allargate l’impasto e distribuite  il sale. Riprendete  ad impastare fino a ottenere un composto omogeneo, elastico e asciutto (circa 5 minuti).


Distribuite un po’ di olio in una ciotola, infarinatela e deponeteci l’impasto, coprite con della pellicola e poi con un canovaccio.


Fatelo lievitare in un luogo caldo e lontano da colpi d’aria o repentini abbassamenti di temperatura (l’ideale è all’interno del forno spento). Dopo un’ora (o quando  è aumentato del 50%) riprendete l’impasto, impastatelo delicatamente, dividetelo a metà e dategli  una forma cilindrica,  ( o quella che desiderate e lasciatelo lievitare   ancora per 4/5 ore.
Questi tempi valgono per una temperatura dell’ambiente di 24/25 gradi, altrimenti i tempi si allungano di almeno 2 ore.
Mettete sul fondo del forno spento  un pentolino pieno d’acqua poi  accendetelo  e portatelo a 200°C . Quando avrà raggiunto la temperatura infornate il pane e fate cuocere per 40/45 minuti.
Sfornate e fate raffreddare il pane su di una gratella.


Con lievito di birra

Se non avete il lievito madre utilizzate una bustina di lievito di birra secco, unitelo alla farina, miscelate bene e aggiungete lentamente il latte addizionato con  il miele. Impastate bene, unite il sale, l’olio, l’uvetta e la frutta secca. Per il resto il procedimento è uguale a quello descritto sopra, salvo che  il secondo impasto dovete farlo dopo 20 minuti dal primo e la lievitazione deve proseguire solo per 2/3 ore o finché non avrà raddoppiato il volume.


Nota Bene: Se non amate l’uva passa potete tranquillamente eliminarla. Questo pane si accompagna bene ai formaggi o per preparare delle tartine con il salmone affumicato.
Ottimo anche da consumare con le marmellate



venerdì 23 novembre 2018

Pane nero ai cereali


Cereali da Ceres, Cèrere, dea romana delle mèssi e dei campi, è un termine usato per riferirsi ad alcuni prodotti agricoli di interesse alimentare.
Ma cosa sono esattamente i cereali? Per cereali s’intende ogni tipo di chicco o i prodotti suoi derivati: frumento, riso, mais, orzo ecc.
Secondo il grado di trasformazione che subiscono, i cereali si dividono in 2 sottogruppi:
i cereali integrali e i cereali raffinati.
I primi contengono l’intero patrimonio nutritivo del chicco, cioè la crusca e il germe, ricche fonti di fibre, minerali e vitamine, e l’endosperma fonte di amido e proteine.
I secondi, invece, hanno perso gran parte delle sostanze benefiche che conteneva il chicco, quindi, per questo motivo si consiglia sempre il consumo di cereali integrali.
I principali cereali utilizzati nella nostra dieta sono il riso, l’orzo, il frumento, l’avena, il mais, il sorgo, la segale, ciascuno ricco di proprietà nutritive importanti e benefiche per la nostra salute, tra cui la capacità di regolare l’intestino e di sopperire a carenze vitaminiche o di minerali.



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Ingredienti 

1 kg. di farina di cereali integrali
600 ml. di acqua tiepida
1 busta di lievito di birra disidratato
2 cucchiaini di malto d'orzo (o un cucchiaio raso di zucchero o di miele)
1 cucchiaio di sale fino
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva 


Procedimento

In una capiente ciotola versate  la farina e il lievito, miscelate molto bene con una frusta. Unite il sale e miscelate ancora. Versate lentamente l’acqua tiepida in cui avrete sciolto il malto (30°C al massimo, ma non più fredda), aggiungete l’olio e iniziate a lavorare il composto fino ad inglobare tutta l'acqua. Versate l'impasto su di una spianatoia infarinata e lavoratelo per almeno 15 minuti ripiegandolo più volte su se stesso. Rimettetelo nella ciotola, copritelo con un panno  e lasciatelo lievitare al caldo e lontano da correnti d'aria per un'ora .
Rimettete sul piano infarinato l’impasto allargatelo delicatamente, ripiegate i lembi verso l'interno e poi ripiegate il rettangolo ottenuto all'interno in modo da formare una sorta di palla. Rivestite la leccarda con della carta da forno e depositateci l'impasto.
Coprite con un panno e lasciate lievitare per circa 3 ore al caldo (la temperatura ideale è tra i 24 e i 28°, al di sotto non lievita bene e i tempi si allungano, viceversa se facesse più caldo i tempi si accorciano), dovrà triplicare il volume.
Ponete sul fondo del forno un pentolino con un bicchiere d’acqua e preriscaldate  a 200° (non ventilato).


Infornate a forno caldo sul ripiano inferiore per circa 50 minuti
Fatelo raffreddare su di una griglia.








sabato 6 agosto 2016

Baguette

La baguette è il nome del caratteristico pane francese. Quello originale è molto più lungo  e sottile di quello che ho preparato io, ma, se l’avessi fatto della lunghezza originale non avrei saputo come fare per cuocerlo perché nel mio forno non sarebbe entrato!



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Ingredienti:

500 gr di farina tipo 0
1 cucchiaio di sale
1 cucchiaino di zucchero
200 gr di lievito madre rigenerato
280 ml di acqua tiepida

Procedimento

In una ciotola mescolate  la farina, lo zucchero  e il sale. Sciogliete il lievito madre nell’acqua appena tiepida (non deve superare i 35°C) e versate tutto lentamente e progressivamente nella farina mescolando. Togliete l’impasto dalla ciotola e mettetelo su di un piano leggermente infarinato e impastate a piene mani fino ad ottenere una pasta morbida e omogenea.
Formate una palla e ponetela in una ciotola pulita ricoperta con un panno umido. Lasciate lievitare la pasta per 1 ora, poi riprendetela e piegatela su se stessa svariate volta poi lasciatela riposare per un’ora.



Trascorso il tempo dividetela in tre porzioni uguali poi confezionate tre pani cilindrici. Schiacciateli leggermente con il palmo della mano in modo da formare la baguette.




Ricopritele con un panno umido e lasciatele lievitare per due ore.




15 minuti prima della fine della lievitazione accendete il forno (statico) a 210°C e sistemate all’interno un piccolo recipiente di pieno d’acqua per umidificare.
Diluite un pizzico di sale in mezzo bicchiere d’acqua e pennellate le baguette allo scopo di avere una crosta croccante.
Praticate dei tagli trasversali profondi 1 cm sulla superficie della baguette, per tutta la lunghezza.
Infornate e lasciate cuocere 25/30 minuti.
Sfornate  e fate raffreddare su di una gratella.



Procedimento con il lievito di birra
La preparazione è identica, cambiano solo i tempi di lievitazione che si dimezzano.
La dose è un panetto di lievito di birra , 25 gr.

Procedimento con il lievito madre secco

Se utilizzate il lievito madre secco (ottimo quello del Molino Rossetto), dovete unirlo alla farina dopo che l’avrete setacciata con il sale e poi unire l’acqua. 

martedì 31 maggio 2016

Grissini rubatà a modo mio

Il Piemonte è famoso per essere la patria dei grissini, dai famosi rubatà (caduto) rigorosamente senza grassi,  fino agli “stirati” friabili e ricchi di grassi: potevo dunque, vivendo in questa regione, esimermi dal prepararli? No di certo!
Ecco dunque i miei grissini che ricordano per la forma irregolare  i “rubatà”, ma che ho arricchito con l’olio d’oliva extravergine e il timo.




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Ingredienti:
500 gr di farina di semola rimacinata
1 cucchiaino  di zucchero
Una bustina di lievito di birra secco Mastro fornaio
300 ml di acqua
10 gr di sale
Qualche rametto di timo fresco (se no lo avete va bene anche quello secco)
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento

Setacciate la farina, unite lo zucchero, il lievito e mischiate bene. Aggiungete, poca alla volta, l’acqua tiepida, non deve superare i 35°C.
Amalgamate bene, quando l'impasto diventerà più compatto, versatelo sulla spianatoia,  e impastate bene. Allargate l'impasto, distribuite uniformemente il sale e 4 cucchiai d’olio. Riprendete  ad impastare fino ad ottenere un composto omogeneo, elastico ed asciutto (circa 15 minuti).
Ungete una ciotola con un po’ d’olio, e deponeteci l’impasto. Mettetelo a lievitare in un luogo caldo e lontano da colpi d’aria o repentini abbassamenti di temperatura (l’ideale è all’interno del forno spento) per un’ora o  fino a quando l’impasto  è aumentato del 50%).
Trascorso il tempo, prendete l’impasto


e allargatelo delicatamente fino formare un rettangolo di circa 2 cm di spessore. Tagliate delle strisce larghe circa un cm.,


arrotolate su se stesse  e  mettetele  sulla leccarda ricoperta da carta da cucina ben oliata. 



Continuate così fino alla fine, poi spennellate tutti i grissini  con l’olio e fate lievitare ancora per 30 minuti con gli stessi accorgimenti descritti sopra.
Questi tempi valgono per una temperatura dell’ambiente di 24/25 gradi, altrimenti i tempi si allungano.
Accendete il forno, e portatelo a 200°C . Al raggiungimento della temperatura,  distribuite un po’ di sale sui grissini e infornate,  fate cuocere per 15/20 minuti. 
Sfornate e  lasciate raffreddare su di una gratella.



Potete mettere nei grissini altri tipi di erbette o dei semi di sesamo o di papavero.



lunedì 16 maggio 2016

Pagnotta rustica con semi di zucca

I semi di zucca possiedono notevoli proprietà benefiche, sono ricchi di zinco, ferro, fitosteroli (utili per combattere il colesterolo), triptofano, magnesio, omega3. Sono da sempre considerati come un vero e proprio antiinfiammatorio naturale e, infine, regolano il pH contribuendo ad alcalinizzare l’organismo.



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Ingredienti

500 gr di farina  integrale
300 ml di acqua
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
200 gr di lievito madre rigenerato o, in alternativa 35 gr di lievito madre essiccato
1 cucchiaio pieno di sale fino

Procedimento

Scaldate leggermente l’acqua (deve essere appena tiepida)
Scioglieteci il lievito madre rigenerato (se usate quello essiccato, mettetelo direttamente nella farina.)
Setacciate la farina in una ciotola e aggiungete gradualmente l’acqua con il lievito iniziando a impastare. Quando l’impasto avrà raccolto tutta l’acqua, aggiungete l’olio e alla fine il sale.
Versate l'impasto su di una spianatoia infarinata e impastate fino a ottenere un composto omogeneo, elastico e asciutto (10/15 minuti).
Formate una palla poi ricopritela con un panno umido  e lasciatela lievitare per un’ora, al caldo e lontano da colpi d’aria. Trascorso il tempo, riprendete l’impasto, e sulla spianatoia leggermente infarinata, lavorate la pasta per dieci minuti incorporando i semi di zucca, dategli la forma desiderata, poi accomodatelo sulla placca del forno, fategli un taglio a croce, cospargetelo con della farina sopra e sotto, copritelo con un canovaccio e lasciate lievitare fino al raddoppio (il tempo dipende dalla temperatura ambiente, si va dalle 4 alle 6 ore).



Accendete il forno a 200° e inserite sul fondo un pentolino con dell’acqua (servirà a mantenere la giusta umidità). Quando il forno raggiungerà la temperatura, infornate il pane e lasciate cuocere per 45/50 minuti.
Sfornate e fate raffreddare su di una gratella.