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venerdì 20 settembre 2019

Focaccia all'uva nera gorgonzola e toma


Una focaccia insolita ma buonissima e semplice da realizzare.
L’uva è ricca di vitamine A,B e C, di fibre  e di sali minerali quali calcio, ferro, magnesio, fosforo e potassio. Grazie all’elevata presenza di zuccheri semplici è un alimento altamente energetico e facilmente assimilabile. L’uva ha proprietà antiossidanti, antianemiche e anticancro.
Per l’alto contenuto di zuccheri il consumo è sconsigliato ai diabetici.



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone

300 gr di pasta di pane lievitata
500 gr chicchi di uva nera
150 gr Gorgonzola cremoso al cucchiaio
150 gr di Toma
Timo q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento

Dividete a metà ogni chicco d’uva e privatelo dei semi.
Dividete la pasta di pane a metà e allargatela con le mani unte con un pochino d’olio a formare due dischi.
Adagiate un disco di pasta in una tortiera del diametro di circa 24 centimetri di diametro ricoperta con carta da forno.
Distribuite sopra metà dei chicchi d’uva , il Gorgonzola, la Toma tagliata a fettine sottili e spolverizzate con un po’ di timo.
Sovrapponete l’altro disco e premete bene nei bordi, distribuite sopra i chicchi d’uva rimasti, un po’ di timo.
Irrorate con un filo d’olio e infornate (forno già caldo a 200°C) per 30/25 minuti.
Se dovesse colorirsi troppo, copritela con un foglio d’alluminio.
Sfornate, lasciate riposare qualche minuto e servite.



venerdì 21 giugno 2019

Tortine di ciliegie, Bra tenero e prosciutto


La pianta delle ciliegie appartiene alla famiglia delle Rosacee ed è conosciuta con il nome di ciliegio  o Prunus avium: è presente nella zona mediterranea da circa 3.000 anni. E' difficile stabilire con certezza il paese d'origine, le prime notizie in merito arrivano dall'Egitto, ma si ritiene che l'origine possa essere asiatica.
Il ciliegio fiorisce in primavera e spuntano contemporaneamente sia i fiori che le foglie. Le ciliegie si dividono in due gruppi dolci ed acide: quelle dolci, a loro volta, si dividono in duracine e tenerine, quelle acide si dividono in visciole, amarene e marasche. Il periodo di maturazione varia da maggio a giugno a seconda del tipo di ciliegia.
Le ciliegie sono composta prevalentemente di acqua (circa l'80%), proteine, zuccheri,vitamina C e A, ferro, potassio,calcio,fosforo, sodio e magnesio. Da sottolineare uno zucchero, il levulosio, che non ha controindicazione per i diabetici. Contengono anche molti flavonoidi che servono a contrastare i radicali liberi. Possiedono, inoltre, proprietà depurative, disintossicanti, diuretiche e lassative.


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Ingredienti per 4 persone

260  gr di pasta di pane
100 gr di ciliegie
160 gr di Toma di Bra tenero DOP
100 gr di Prosciutto crudo di Cuneo IGP
100 ml. di panna da cucina
uova
3 cucchiai di scaglie di mandorle
Sale q.b.

Procedimento

Denocciolate le ciliegie e tagliatele a metà.
In una ciotola mettete il formaggio tagliato a cubetti, il prosciutto spezzettato e metà delle mezze ciliegie.
Sbattete leggermente le uova con la panna e aggiungete il tutto al composto ciliegie, prosciutto  e Toma,  aggiustate di sale ( attenzione che sia il formaggio sia il prosciutto sono già molto sapidi) e mescolate molto bene.
Stendete la pasta di pane, aiutandovi con un mattarello infarinato, e dategli una forma rotonda di circa 3 o 4  mm di spessore.
Aiutandovi con un coppapasta del diametro di 12 cm ricavate dei dischetti.
Imburrate 4 formine di 10 cm di diametro e disponete il dischi di pasta facendoli rialzare sui bordi. 
Versate il composto e ripiegate i bordi della pasta. Distribuite le rimanenti mezze ciliegie facendole affondare.
Infornate (forno statico preriscaldato a 180°C) e cuocete per 20/25 minuti.
Sfornate, distribuite le scaglie di mandorle e servite.


sabato 8 giugno 2019

Polpette di pane, patate e prosciutto

La sacralità del pane da millenni accompagna la vita dell’uomo e ne è diventato parte integrante. Frutto del lavoro nei campi, per millenni è stato il fautore dell’equilibrio d’ogni società. Numerose nei secoli sono state le lotte popolari legate proprio alla sua carenza causata da carestie o da motivi politici. Ben lo sapevano gli imperatori romani che dominavano il popolo con il famoso motto “panem et circenses” (pane e divertimento).
Molto meno attenti a queste esigenze sono stati i loro successori delle società medievali che, per questo motivo, erano spesso oggetto di rivolte popolari legate alla carenza di farine o all’aumento del costo del pane. In età moderna abbiamo avuto modo di assistere ad analoghe reazioni come la famosa rivolta dei milanesi del 1628 o la Rivoluzione francese che ha avuto, tra le cause principali, quella della mancanza di pane.
Questo piccolo escursus storico per ricordarci l’importanza di quello che oggi troviamo tutti i giorni con facilità sulle nostre tavole e che, spesso, gettiamo perché raffermo, dimenticando, non solo il nostro passato, ma anche chi, purtroppo ancora oggi, muore di fame. Ho avuto più volte modo di sottolineare da questo blog l’importanza del riutilizzo degli alimenti e spesso ho postato ricette con queste caratteristiche, anche questa è una di quelle.  E’ nata con il pane raffermo, una patata, le ultime due uova in frigorifero, un fondino di prosciutto cotto e il Parmigiano Reggiano. Il risultato sono state queste polpettine da mangiare così o accompagnate da una fresca insalatina o da un po’ di maionese o di salsa rubra.
Se vi avanza del pane provate a prepararle, mettendo anche gli ingredienti che vi sono rimasti in dispensa come formaggi, carne, affettati, ecc. 



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Ingredienti per 4 persone:

200 g di pane raffermo
1 patata media
70 g di prosciutto cotto
70 g di Parmigiano Reggiano
2 uova
200 ml di latte
2 cucchiai di bagnet verd o in alternativa tritate una decina di rametti di prezzemolo con mezzo spicchio d’aglio e un cucchiaino di capperi e amalgamate tutto con un pochino d’olio.
2 rametti di timo
Farina di mais per impanature q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe (facoltativo) q.b.


Procedimento

Fate bollire  la patata.
In una ciotola mettete il pane spezzettato insieme al latte in modo che si imbibisca bene.
Nel frattempo grattugiate il Parmigiano Reggiano e tritate con il mixer il prosciutto cotto.
Quando il pane sarà ammorbidito strizzatelo così da eliminare il latte in eccesso e mettetelo in una ciotola, unite la patata schiacciata e amalgamate il tutto.
Aggiungete il prosciutto tritato, il formaggio, il bagnet, gli aghetti di timo, le uova e aggiustate di sale e di pepe.
Impastate il composto utilizzando le mani così da ottenere un risultato ben compatto e morbido. Se fosse troppo asciutto potete aggiungere ancora un pochino di latte.
Dall’impasto prelevate una piccola porzione e fatela roteare tra le mani creando la polpetta.
Continuate così fino ad esaurimento del composto.


In un pentolino mettete la farina di mais per impanature e deponeteci , poche alla volte, le polpette.
Prendete il pentolino dal manico e muovetelo da destra a sinistra e viceversa in modo da far aderire la panatura alle polpette.
Mettetele in un piatto.


Scaldate abbondante olio e friggete le polpette. Fate dorare entrambi i lati per alcuni minuti e scolatele solo quando saranno ben dorate.
Adagiatele poi su della carta da cucina per eliminare l’olio in eccesso e servitele calde.


Tempo di preparazione: 20 minuti
Cottura : per la patata 35 minuti per le polpette 10 minuti



mercoledì 6 giugno 2018

Tarallucci al vino rosso

I taralli pugliesi cono un delizioso snack preparati con ingredienti semplici come farina, olio extravergine d’oliva,vino, sale.
Esistono diverse varianti, con il finocchio, con il peperoncino ecc., piccoli come questi o più grandi o più allungati.
Ottimi consumati da soli, ben si sposano con formaggi e salumi.
La ricetta tipica pugliese prevede l’utilizzo di vino bianco, io ho voluto provare a prepararli con il vino rosso e, personalmente, li preferisco in questa versione perché trovo che siano più gustosi.
Se preferite la versione originale, sostituite il vino rosso con quello bianco, per il resto la ricetta e il procedimento sono uguali.



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Ingredienti per 4 persone:

400 gr di farina 00
200 ml di vino rosso Barbaresco
130 ml di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaino pieno di  sale fino

Procedimento

In una ciotola versate la farina, aggiungete un cucchiaino di sale fino  e  miscelate .
Versate un po’ alla volta l'olio e amalgamatelo alla farina.
Unite anche il vino e inglobatelo all’impasto.
Versate l’impasto su di una spianatoia infarinata e lavoratelo fino a renderlo compatto e omogeneo. 


Rimettetelo nella ciotola, coprite con la pellicola per alimenti e mettete in frigorifero per un’ora.
Trascorso il tempo togliete l’impasto dal frigo, mettetelo sulla spianatoia e prelevate delle piccole fette.
Arrotolatele fino a dare la forma di un piccolo cordoncino.
Tagliate dei pezzi di circa 4 cm e ripiegateli a formare un piccolo anello. Chiudetelo premendo bene sulla pasta.





Quando avrete ultimato tutto l’impasto scaldate dell’acqua in una casseruola, quando prenderà l’ebollizione gettateci dentro gli anellini (pochi alla volta per non abbassare troppo la temperatura) e mantenete sempre il fuoco alto.
Quando verranno a galla scolateli con una schiumarola e metteteli ad asciugare su un foglio di carta da forno deposto sopra la leccarda.


Lasciateli asciugare e riposare per un paio d’ore poi infornate a 200°C (forno statico e preriscaldato) per circa 25 minuti.


Spegnete e lasciate i tarallucci a raffreddare nel forno spento e con lo sportello chiuso.
Dopo circa 30 minuti estraeteli, lasciateli raffreddare completamente.
Si conservano per parecchi giorni chiuso in un sacchetto di carta.