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giovedì 30 maggio 2024

Fave e pancetta stufate

La pianta delle fave è originaria dell'Asia Minore e da secoli è ampiamente coltivata per l'alimentazione umana e animale (foraggio).
Cibo dei poveri per eccellenza considerato il basso costo, è tuttavia un alimento ricco di elementi nutritivi come sali minerali, in particolare ferro, potassio, selenio, magnesio, rame e vitamine, tuttavia, il processo d’essiccazione fa sì che gran parte di questi nutrienti vadano perduti. Le foglie essiccate sono sfruttate in erboristeria come rimedio naturale per stimolare la diuresi.
Le fave sono largamente consumate nelle tavole italiane, in particolare nelle regioni pugliesi, sicule e sarde, dove le ritroviamo sia crude, accompagnate ai formaggi, ai salumi e al pane, sia cotte.
La stagione delle fave va da marzo a luglio, mentre secche o in barattolo le troviamo tutto l'anno.
In soggetti predisposti il consumo di questi legumi può scatenare una grave reazione allergica detta “favismo” che nei casi più gravi può addirittura indurre il coma.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.
 
 
Ingredienti per 4 persone:
 
800 gr di fave già pulite
70 gr di pancetta
1 bicchiere di brodo vegetale o di acqua calda
1 cipolla bianca
4 cucchiai di olio extravergine
2 rametti di menta fresca
Sale q.b.
Pepe bianco q.b.
 
Procedimento
 
Aprite i baccelli delle fave, estraete i semi, eliminate i cappelletti e lavate con cura.
Pulite e tagliate la cipolla a fettine, e la pancetta a fettine.
In una padella o casseruola scaldate quattro cucchiai d’olio, unite la cipolla, la pancetta, le foglie spezzettate di un rametto di menta e fate dorare per qualche minuto poi aggiungete le fave, il bicchiere di brodo vegetale e pochissimo sale poiché la pancetta è già piuttosto salata (personalmente non lo aggiungo).
Continuate la cottura fino a quando le fave saranno cotte (circa 10/15 minuti), poi unite le foglie del rametto di menta spezzettate e il pepe a piacere.
Lasciate insaporire per un minuto e servite.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

domenica 12 maggio 2024

Zucchine tonde ripiene

La pianta che produce le zucchine è originaria dell'America centro-meridionale e appartiene alla famiglia delle curcubitacee, la stessa dei cetrioli, delle zucche, dei meloni. Ne esistono di diverse varietà: verde di Milano, rampicante, bianca, striata, tonda di Nizza. Sono un prodotto dell'orto tipico della tarda primavera e dell'estate, ma ormai sono reperibili sul mercato tutto l'anno.
Le zucchine forniscono poche calorie e sono ricche di sali minerali quali potassio, fosforo, calcio e ferro. Contengono anche una discreta quantità di vitamina E (potente antiossidante), vitamina C, acido folico (vit. B9), di zeaxantina e di luteina.
Hanno proprietà antiinfiammatorie, diuretiche, lassative e quindi disintossicanti.
Sceglietele sempre piccole, molto sode, con la buccia lucida e cucinatele nel giro di 3 o 4 giorni per non perdere le loro preziose qualità nutritive.


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Ingredienti per 4 persone:
 
4 zucchine tonde medie
200 gr. di polpa di manzo tritata
50 gr. di prosciutto crudo tritato
1 uovo
50 gr. di pane raffermo
Latte q.b.
3 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
2 cucchiai di farina di mais tostata per impanature (o, in alternativa, pangrattato)
3 rametti di prezzemolo
Timo, maggiorana, rosmarino, q.b.
80 gr di Fontina o di Toma o di qualunque formaggio filante
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.
 
Procedimento

Lavate le zucchine, fatele lessare in acqua bollente salata per 15 minuti.
Scolate e fatele intiepidire su della carta da cucina.
In una tazza mettete il pane raffermo e bagnatelo abbondantemente con il latte.
Tagliate la calottina, togliete la polpa formando così delle scodelline.
Strizzate bene la polpa con le mani, adagiatela su di un telo da cucina pulito, piegatelo a fagotto e premetelo con le mani per eliminare il liquido di vegetazione e asciugare la polpa, quindi tritatela e ponetela in una ciotola.
Tritate insieme il timo, la maggiorana, il rosmarino e il prezzemolo e aggiungete tutto alla polpa delle zucchine.
Unite la carne di manzo, il prosciutto, l’uovo, il Parmigiano Reggiano, il pane raffermo strizzato molto bene, 2 cucchiai di farina di mais tostata e il sale (tenete presente che il prosciutto è già piuttosto salato). Amalgamate molto bene tutto e, se è il caso, aggiungete ancora del mais o del pangrattato per raggiungere la giusta consistenza.
Tagliate a fette la Fontina.
Ungete le scodelline di zucchine con un pochino d’olio, sia dentro che fuori.
Farcitele con il composto di carne, allineatele in una teglia da forno, distribuite sopra le fettine di formaggio, spolverizzate con un po’ di Parmigiano e mais.
Coprite con le calottine.
Versate sul fondo della teglia mezzo bicchiere d’acqua, infornate (forno già caldo a 200°) per 20/30 minuti.
Estraete le zucchine dal forno, posatele su di un piatto da portata e servite.
 
 

sabato 18 novembre 2023

Broccoli saporiti al forno

I broccoli appartengono alla famiglia delle crocifere e sono un alimento dal sapore gradevole e gustoso, inoltre contengono pochissime calorie (27 per 100 gr.) e il loro consumo è spesso consigliato nelle diete ipocaloriche. Generalmente si consumano lessati o al vapore e quest’ultimo tipo di cottura è da preferire perché, non solo esalta al massimo il gusto, ma mantiene inalterate tutte le qualità nutritive.
Sono ricchi di sali minerali quali calcio, ferro, fosforo, potassio e vitamine come la C, la B1, la B2; contengono, inoltre, fibra alimentare utile per combattere la stitichezza, e tiossozalidoni, sostanze coadiuvanti nella cura della tiroide.
Questo splendido vegetale contiene anche una sostanza, il sulforafano, che non solo previene la crescita delle cellule cancerogene, ma ne impedisce anche il processo di divisione. Questa sostanza, insieme agli isotiocianati, possiede un’azione protettiva soprattutto contro i tumori intestinali, del seno e polmonari.
I broccoli possiedono anche un potere antianemico, emolliente, diuretico, cicatrizzante, depurativo, vermifugo.
Inoltre, l’alto potere antiossidante in essi contenuto aiuta a rafforzare le difese immunitarie e spesso gli specialisti consigliano il loro consumo per combattere l’Helicobacter pylori, un batterio molto resistente che colonizza la mucosa gastrica generando fastidiose gastriti ed ulcere.
L’unico elemento negativo insito in questi ortaggi è lo sgradevole odore emanato durante la cottura: ciò è dovuto allo zolfo in essi contenuto in discreta quantità, ma potete evitare quest’inconveniente semplicemente spremendo un limone nell’acqua
di cottura.



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Ingredienti per 4 persone:

400 gr di broccoletti

2 patate lessate
2 uova
1 cipolla bianca
120 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
150 gr di prosciutto cotto in una sola fetta (o un fondino)
100 gr di Fontina a fette (o altro formaggio filante)
3 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
20 gr di burro
Farina q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Lavate le patate e fatele lessare con la buccia per trenta minuti a partire dal bollore.

Pulite i broccoletti, tagliate via la parte dura dei gambi, spelateli e recuperate l’anima morbida, lavateli.
Cuoceteli, gambi compresi, in acqua bollente salata per cinque minuti, scolateli bene e divideteli a cimette.
Pulite la cipolla e tagliatela a fettine sottili, fatela rosolare nell’olio in una padella, poi unite le cimette e lasciate insaporire per cinque minuti.



Tenete da parte un terzo delle cimette e passate le altre insieme alle patate lessate e sbucciate.



Tagliate a cubetti il prosciutto cotto.
Accendete il forno (statico) a 190°C.
Trasferite la purea in una ciotola ed incorporatevi le uova, il Parmigiano Reggiano grattugiato e amalgamate.


Aggiungete un pochino di farina se il composto fosse troppo morbido.
Unite le cimette tenute da parte tritate grossolanamente meno qualcuna da mettere intera sopra la preparazione e i dadini di prosciutto.


Imburrate e infarinate una pirofila e versatevi il composto, distribuite le cimette intere e ricoprite tutto con le fettine di Fontina e una spolverata di Parmigiano grattugiato.
Coprite con un foglio di alluminio e infornate (forno già a temperatura) per trenta minuti, eliminate il foglio d'alluminio e proseguite la cottura per altri cinque minuti.
Sfornate e servite.

 

mercoledì 17 maggio 2023

Sformatini di spinaci

Gli spinaci sono un ortaggio a foglia verde originario della Persia. La loro raccolta avviene da ottobre a maggio ma possiamo trovarli surgelati anche negli altri mesi.
Sono ricchi di fibre, sali minerali, vitamina A e antiossidanti e possiedono poche calorie.
Contengono molto ferro, tuttavia, circa il 95% di esso è inutilizzabile come nutriente in quanto presente nella forma non-eme, il cui assorbimento è limitato rispetto al ferro in forma eme, presente, ad esempio, nella carne e negli alimenti di origine animale.
Inoltre, negli spinaci, come in molti vegetali, vi sono alcuni nutrienti che possono ostacolare ulteriormente l’assorbimento di ferro, come gli ossalati ed i fitati.
La presenza di ossalati sconsiglia il consumo eccessivo a chi soffre di calcoli renali in quanto ne favorisce la formazione.
Da assumere con cautela anche in caso di terapia anticoagulante, in quanto contenenti la vitamina K1 che può interferire con i farmaci fluidificanti.

 


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Ingredienti per 4 persone:

800 gr di spinaci

20 gr di burro
3 uova
50 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
1 scalogno
Noce moscata q.b.
Sale fino q.b.
Pepe bianco q.b. 

Procedimento

Lavate molto bene gli spinaci poi, senza sgrondarli, metteteli in una pentola grande senza aggiungere altra acqua e fateli appassire a fuoco medio per cinque minuti, rigirandoli spesso.

Scolateli, strizzateli bene con le mani, tritateli grossolanamente e trasferiteli nel bicchiere del frullatore.
Pelate lo scalogno, tagliatelo a pezzi, aggiungetelo agli spinaci e frullate tutto.
Ponete il composto ottenuto in una ciotola, unite le uova, una alla volta, mescolando, incorporate il Parmigiano Reggiano, salate, pepate, insaporite con la noce moscata e mescolate bene.
Suddividete il composto preparato in stampini monoporzione ben imburrati e inforna tare a forno già caldo a 180° per venti minuti circa, fino a quando si saranno leggermente gonfiati e la superficie avrà preso un bel colore dorato.
Spegnete il forno e lasciateli riposare per cinque minuti poi sfornate.
Potete servirli così oppure accompagnati con una salsa di taleggio.

 

Salsa di Taleggio

Ingredienti:

200 gr di Taleggio

1 tuorlo
20 gr di burro
150 ml di latte 

Procedimento

Tagliate a pezzetti il Taleggio,mettete telo in una ciotola e ricopritelo con metà del latte e lasciatelo riposare per venti minuti, poi scolatelo e trasferitelo in una piccola casseruola.

Copritelo con la metà del latte rimasta, unite il burro e fate sciogliere tutto a fiamma dolce fino ad ottenere una crema liscia e filosa, se fosse necessario incorporate altre latte caldo.
Spegnete la fiamma, amalgamate il tuorlo mescolando velocemente, poi mantenete calda la fonduta a bagnomaria.
Trasferite gli sformatini su piatti individuali, irrorateli con un cucchiaio di fonduta.
Versate la restante in una salsiera e servitela in tavola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

martedì 26 aprile 2022

Fave stufate con cipolla e origano

La pianta delle fave è originaria dell'Asia Minore e da secoli è ampiamente coltivata per l'alimentazione umana e animale (foraggio).
Cibo dei poveri per eccellenza considerato il basso costo, è tuttavia un alimento ricco di elementi nutritivi come sali minerali, in particolare ferro, potassio, selenio, magnesio, rame e vitamine, tuttavia il processo d’essiccazione fa sì che gran parte di questi nutrienti vadano perduti. Le foglie essiccate sono sfruttate in erboristeria come rimedio naturale per stimolare la diuresi.
Le fave sono largamente consumate nelle tavole italiane, in particolare nelle regioni pugliesi, sicule e sarde, dove le ritroviamo sia crude, accompagnate ai formaggi, ai salumi e al pane, sia cotte.
In soggetti predisposti il consumo di questi legumi può scatenare una grave reazione allergica detta “favismo” che nei casi più gravi può addirittura indurre il coma.

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Ingredienti per 4 persone:

700 g di fave fresche

1 cipolla bianca
1 bicchiere di brodo vegetale o di acqua calda
4 cucchiai d’olio d’oliva extravergine
Origano q.b.
Sale e pepe q.b.

Procedimento

Aprite i baccelli delle fave, estraete i semi, eliminate i cappelletti e lavate con cura.
Pulite e tagliate la cipolla a fettine.
In una padella o casseruola scaldate quattro cucchiai d’olio, unite la cipolla e lasciate dorare per qualche minuto poi aggiungete le fave, il bicchiere di brodo vegetale e il sale.


Continuate la cottura fino a quando le fave saranno cotte (circa 10/15 minuti), poi spolverizzate a piacere con l’origano e il pepe.
Lasciate insaporire per un minuto e servite.

 

 

 

sabato 26 marzo 2022

Frittelle di zucchine, carote e patate

La pianta che produce le zucchine è originaria dell'America centro-meridionale e appartiene alla  famiglia delle curcubitacee, la stessa dei cetrioli, delle zucche, dei meloni. Ne esistono di diverse varietà: verde di Milano, rampicante, bianca, striata, tonda di Nizza. Sono un prodotto dell'orto  tipico della tarda primavera e dell'estate, ma ormai  sono reperibili sul mercato tutto l'anno.
Le zucchine forniscono poche calorie e sono ricche di sali minerali quali  potassio, fosforo, calcio e ferro. Contengono anche una discreta quantità di vitamina E (potente antiossidante), vitamina C, acido folico (vit. B9), di zeaxantina e di luteina.
Hanno proprietà antiinfiammatorie, diuretiche , lassative e quindi disintossicanti.
Sceglietele sempre piccole, molto sode, con la buccia lucida e cucinatele nel giro di 3 o 4 giorni per non perdere le loro preziose qualità nutritive.
La carota è una pianta erbacea originaria dall’Europa sud-orientale e dall’ Asia occidentale mentre  il suo nome deriva dal greco Karotón.
Sebbene tutti conoscano le qualità benefiche e curative della carota, utilissima a rinforzare la vista, portando sollievo a chi soffre di arrossamento degli occhi frequente, così come a prevenire l’invecchiamento della pelle e favorire l’insorgere del latte nelle donna che hanno partorito,
non  tutti sanno che in origine i colori prevalenti della carota erano quelli della varietà violacea o quelli tendenti al grigio, ancora propri delle varietà tradizionali ormai in forte disuso nelle coltivazioni. Solo alla fine del secolo XVII, in Olanda, per rendere onore alla dinastia degli Orange, che avevano guidato il paese nella guerra di indipendenza contro il potere spagnolo, alcuni coltivatori iniziarono a selezionare con cura le sementi per dare all’ortaggio il caratteristico colore arancione che vediamo ancora adesso. La scelta politica degli agricoltori olandesi fu, da quel momento in poi, apprezzata da tutta Europa, dato che il nuovo colore era molto più gradevole alla vista e si caratterizzava per un gusto più dolce e delicato rispetto alla versione originaria.


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Ingredienti per 4 persone:

2 zucchine scure

2 carote
2 patate
4 cucchiai di farina O
4 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
Qualche rametto di erba cipollina tagliuzzata
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b.

 

Procedimento

Lavate e spuntate le zucchine e le carote.

Pelate e lavate le patate.
Grattugiate tutti gli ortaggi con una grattugia a fori grossi e mettete tutto in una ciotola.
Aggiungete l’erba cipollina, la farina, il formaggio, sale e pepe.
Mischiate tutti gli ingredienti per inglobarli bene.
Scaldate l'olio e tuffateci una cucchiaiata del composto, schiacciatela subito con il mestolo e fate friggere cinque minuti per lato.
Scolate e mettete su della a cucina per far assorbire l’unto in eccesso.
Servitele calde.

 

 

 

venerdì 25 giugno 2021

Caponata catanese

La caponata è una ricetta tipica siciliana che secondo un’ipotesi, deve il suo nome a un pesce, la lampuga che in Sicilia è detto “capone”.
Questo pesce, della famiglia dei tonni e dalle carni pregiate e ricercate, è tipico del Mediterraneo; era servito in agrodolce durante i pasti delle classi agiate e, poiché il popolo non poteva permettersi il pesce, lo sostituì con le melanzane.
Un’altra versione vuole che il suo nome derivi dal fatto che i pescatori di Lampughe consumassero questa ricetta come pasto durante la pesca.
Numerose sono le varianti di questa ricetta, se ne contano oltre trenta, a seconda delle zone e questo è motivo di contrasto tra i siciliani, che rivendicano nelle arie zone dell’isola il primato dell’autentica caponata che oggi è servita come antipasto o contorno, ma nel ‘700 rappresentava un piatto unico accompagnato dal pane.
All’interno della Sicilia la ricetta è preparata prevalentemente con un insieme di verdure, tra cui le melanzane, unite alle mandorle e poi condite in agrodolce.
Sulla costa orientale, soprattutto nella città di Catania, la caponata è preparata con una predominanza della melanzana e del pomodoro uniti ai pinoli e al basilico fresco.
In entrambi casi la melanzana da utilizzare è la “violetta di Palermo”, tipica per la sua forma oblunga e con una consistenza della polpa densa e compatta che non assorbe troppo olio durante la cottura.
La ricetta che vi propongo è quella della caponata catanese e ricordatevi che va consumata il giorno dopo in modo da dare tempo ai sapori di amalgamarsi e assestarsi.

 

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Ingredienti per 4 persone: 


600 g di melanzane lunghe
300 g di pomodori
1 gambo di sedano
1 cipolla rossa
100 g olive verdi denocciolate
Una manciata di capperi sotto sale di Pantelleria
40 g pinoli
1 cucchiaio di zucchero di canna
50 ml di aceto di vino bianco
Qualche foglia di basilico
Olio extravergine di oliva
Sale  grosso e fine q.b.

 

 

Procedimento

 

Lavate le melanzane, eliminate il picciolo verde un po’ spinoso, tagliatele a cubetti e mettetele in uno scolapasta.

Cospargetele di sale grosso e lasciatele così per trenta minuti in modo da eliminare l’acqua.

Poi sciacquatele, strizzatele e asciugatele con carta da cucina.

Dissalate i capperi lasciandoli a bagno nell’acqua per circa trenta minuti e cambiandola spesso.

Lavate i pomodori, spelateli, eliminate i semi e tagliateli a pezzetti.

Incidete le olive e togliete il nocciolo.

Lavate il sedano, eliminate i fili, tagliatelo a pezzi (di circa 1 cm).

Pulite la cipolla e tagliatela a fettine sottili.

Fate friggere in abbondante olio i cubetti di melanzana finché non saranno dorati poi scolateli e metteteli su della carta da cucina per eliminare l’unto in eccesso.

Scaldate quattro cucchiai d’olio in una padella e fate rosolare la cipolla, aggiungete il sedano, le olive, i capperi, i pinoli e fate cuocere per cinque minuti.

Unite i pomodori e continuate la cottura per altri dieci minuti.

Aggiungete le melanzane fritte, l’aceto e lo zucchero, se è il caso aggiustate di sale, ma prima assaggiate poiché i capperi sono già piuttosto salati.

Alzate la fiamma per far evaporare l’aceto e continuate la cottura per due minuti, aggiungete le foglioline di basilico spezzettate.

Servitela il giorno dopo, tiepida o fredda, come preferite.

 

 

lunedì 28 dicembre 2020

Finocchi gratinati al forno

Croccante e piacevolmente profumato, il finocchio è forse uno degli ortaggi
più presenti sulle tavole dell’area del Mediterraneo.
Il clima migliore per la sua coltivazione è temperato, ma più tendente al caldo che al freddo. In Italia si coltiva più o meno ovunque, soprattutto al Centro e al Sud, dove viene molto usato a fine pasto, per favorire la digestione.
Esiste anche una varietà di finocchio selvatico.
Questo ortaggio è noto soprattutto per le sue proprietà digestive; ma è amico di tutto l’apparato gastrointestinale. Ha infatti la capacità di evitare la formazione di gas intestinali e contiene anetolo, una sostanza in grado di agire sulle dolorose contrazioni addominali.
Il finocchio ha, inoltre, proprietà depurative, in particolare a carico del fegato e del sangue. Ha, inoltre, potere antinfiammatorio.
È composto principalmente d’acqua; tra i minerali il più presente è il potassio; contiene vitamina A, vitamina C e alcune vitamine del gruppo B. È discretamente ricco di flavonoidi. Apporta pochissime calorie.

Fonte: Cure-Naturali.it 



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Ingredienti per 4 persone:

4 finocchi medi 
100 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
100 gr di farina di mais per impanature o, in alternativa, del pangrattato
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.


Procedimento

Eliminate dai finocchi le foglie più dure. Tagliateli in quarti e lavateli molto bene.
Mettete a scaldare dell’acqua salata, quando bolle gettateci i finocchi, riportate a bollore e lasciateli sbollentare per 7-8 minuti.
Scolateli, lasciateli raffreddare e tagliateli a fette non troppo sottili.
Unite il formaggio alla farina di mais e amalgamate.
Ungete una pirofila da forno con un pochino d’olio e distribuite metà dei finocchi. Spolverizzateli con metà del composto di formaggio e farina di mais.
Irrorate con un filo d’olio.
Distribuite sopra i finocchi rimanenti e il composto di formaggio e farina di mais, irrorate ancora con dell’olio.
Infornate (forno già a temperatura di 190 C°) e fate cuocere per circa 30 minuti.
Se è il caso passate alla funzione grill gli ultimi 5 minuti di cottura.







lunedì 18 febbraio 2019

Patate duchessa

Le patate duchessa (pommes duchesse) sono una classica ricetta di origine francese, semplice da realizzare, coreografica  e perfetta per accompagnare secondi di carne o di pesce.
La loro peculiarità consiste nel fatto che sono croccanti fuori e morbide dentro.
La versione italiana rispetto a quella francese prevede anche l’utilizzo del Parmigiano Reggiano.



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Ingredienti per 4 persone:

500 gr di patate bianche farinose
50 gr di burro
70 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
3 tuorli
Noce moscata  grattugiata q.b.
Sale e pepe bianco q.b.

Procedimento

Lavate le patate e mettetele, con la buccia, in acqua fredda e  fatele lessare per circa 30/40 minuti dal bollore (dipende dalle dimensioni). Scolatele, pelatele e  pelatele e passatele nello schiacciapatate.
Raccogliete la polpa in una ciotola, unite il burro lasciato a temperatura ambiente per mezz’ora e mescolate finché non si sarà sciolto e amalgamato. Unite il Parmigiano Reggiano grattugiato, il sale, il pepe e la noce moscata (per la quantità regolatevi secondo i vostri gusti).
Unite anche due tuorli e amalgamate bene il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo e compatto.
Trasferitelo in una sac à poche con la bocchetta a stella e formate dei mucchietti di circa 5 cm di diametro su una teglia  rivestita di carta da forno.
Spennellate le duchesse  con l’ultimo tuorlo rimasto e fate cuocere a 200°C (infornate quando il forno è già caldo) per circa 15/20 minuti.
Quando saranno ben dorate sfornatele e servitele come accompagnamento a piatti di carne o di pesce e magari con l’aggiunta di verdure o legumi come nella foto.




sabato 19 gennaio 2019

Cavolo rosso stufato con le mele


Il cavolo rosso (o cavolo cappuccio rosso)   appartiene alla famiglia delle Brassicaceae, strettamente imparentata con cavoli verza, cavolfiore, broccoli e cime di rapa.
E’ anche noto come cavolo viola o crauto rosso o blu. Possiede delle foglie dal colore rosso scuro, tendente al violaceo. Tuttavia, grazie ad un pigmento appartenente alla famiglia delle antocianine (flavine), la pianta cambia colore in base al pH del terreno.
E’ diffuso in Nord Europa, nelle Americhe e in Cina.
Rispetto al cavolo verde, quello rosso ha un contenuto 10 volte superiore di pro vitamina A ed il doppio del ferro, contiene anche una notevole quantità di retinolo (pro vit A)  e vitamina C (molto utili nel periodo invernale, momento in cui scarseggia la maggior parte degli ortaggi). Queste vitamine sono due potenti antiossidanti ed esercitano un buon effetto contro i radicali liberi prevenendo l'invecchiamento dei tessuti ed alcune forme di tumore.
A supportare questo effetto antiossidante e anticancerogeno, contribuiscono anche i pigmenti fenolici (antocianine), che nel cavolo rosso appaiono numerosi e piuttosto concentrati. Dotati di un effetto positivo anche sul metabolismo, questa volta in sinergia alla fibra alimentare (ben presente), i polifenoli aiutano a mantenere normali i livelli di colesterolo nel sangue.
La fibra alimentare svolge un effetto positivo sul trofismo della flora batterica intestinale, prevenendo la stipsi ed alcune forme di tumore del colon retto.
La vitamica C tende ad essere degradata con la cottura; il beta-carotene (retinolo equivalente) si trova più nelle foglie esterne rispetto a quelle centrali.
Tuttavia, queste vengono solitamente scartate per questioni igieniche, in particolar modo nella dieta della donna in gravidanza (per ridurre il rischio di contrarre la temibile toxoplasmosi).







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Ingredienti per 4 persone:

1 cavolo rosso piccolo
1 mela Ambrosia o una Golden
4 cucchiai d’aceto di mele
2 scalogni
½ bicchiere di vino rosso
½ bicchiere d’acqua
1 cucchiaino di zucchero di canna
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Lavate e tagliate a striscioline sottili il cavolo.
Scaldate 4 cucchiai di olio in una casseruola, unite gli scalogni tritati e fateli appassire per qualche minuto.
Aggiungete  le striscioline di cavolo e fate insaporire a fuoco vivo per qualche minuto mescolando spesso.
Aggiungete l’aceto, il vino, lo zucchero, il sale e l’acqua. Rimestate e portate  ad ebollizione.
Abbassate la fiamma al minimo, coprite la pentola e lasciate cuocere per circa 30minuti.
Aggiungete la mela tagliata a spicchi e continuate la cottura per circa 10 minuti.
Tutto il liquido dovrà evaporare. Lasciate riposare 24 ore e poi, gustatelo caldo di contorno alla salciccia, ai wurstel,  al cotechino ecc.