domenica 28 gennaio 2024

Pinsa romana

Si ha notizia della pizza romana fin dai tempi dell’antica Roma. Non era la pizza come la intendiamo noi oggi, ma una sorta di focaccia, in genere di farina di farro perché il grano era raro e costoso.
Per stenderla e dare la caratteristica forma ovale veniva schiacciata e tirata con le mani (pinsata) e a questo deve il suo nome di “pinsa”.
Era un piatto povero, condito prevalentemente con i fichi, perché all’epoca erano abbondanti e costavano poco.
Ancora oggi a Roma, per indicare qualcosa di ricercato e ricco, si dice: ”Mica pizza e fichi”, proprio per porre l’accento sul fatto che fosse un piatto povero e contadino.
Oggi il suo nome è stato prevalentemente sostituito con “pizza romana”, bassa e scrocchiarella e spesso è preparata con aggiunta di farina di riso e di soia seguendo le mode attuali.
Personalmente apprezzo la ricetta originale con la farina di grano con un alto livello di glutine (W260-350), che consente una lunga lievitazione (dalle 12 alle 48 ore) e un’idratazione al 75% che si avvicina di più alla ricetta originale.
Il condimento può variare in un numero infinito di varianti e secondo i gusti personali.

LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.


Ingredienti per 5 pinse :

Per l’impasto

500 g di farina 0 (W260 -350)
375 g di acqua fredda
2 gr di lievito di birra fresco
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
10 g di sale fino (possibilmente integrale)

Per condire

300 g di passata di pomodori
2 mozzarelle
2 etti di prosciutto cotto
3 carciofi
Origano q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento


Setacciate la farina in una ciotola capiente, sciogliete il lievito nell’acqua e unitelo alla farina. Amalgamate bene fino a ottenere un impasto omogeneo.
Versate tutto su di una spianatoia infarinata o sul tavolo, unite due cucchiai d’olio, il sale sciolto in un pochino d’acqua e continuate a impastare fino a quando l’impasto diventerà elastico.
Formate una palla ripiegando i bordi all'interno, ungete una ciotola e depositatecela.


Coprite con della pellicola e uno strofinaccio da cucina e lasciate lievitare per un’ora nel forno spento o in un luogo tiepido e privo di correnti d’aria.
Trascorso il tempo, riprendete l’impasto, rimettetelo sulla spianatoia infarinata, dategli la forma di un panetto rettangolare, poi procedete alla piegatura come per preparare la pasta sfoglia.
Stendete il panetto, ripiegate verso il centro i due lati corti, lasciate riposare, poi girate di 90° appiattite leggermente e ripiegate i lati.





Quest’operazione consentirà d’inglobare molta aria, il che la renderà “sofficiosa” e ben alveolata.
Ripete l’operazione dopo venti minuti.
Riformate una palla, ungetela leggermente e rimettetela nella ciotola. Coprite con la pellicola e ponete in frigo per 16/20 ore. 
Toglietela dal frigo, dividete l’impasto in  cinque palline rotonde e compatte (pirlatura),  e mettetele a lievitare per un'ora.


Trascorso il tempo, infarinate il piano di lavoro, deponeteci le palline e allargatele bene con i polpastrelli fino a ottenere una forma ovale di circa 1 cm e mezzo di spessore.
Oliate abbondantemente una teglia o una leccarda, depositateci delicatamente le pinse, coprite con un telo e continuate la lievitazione per altre tre ore.


Nel frattempo, tagliate le mozzarelle e mettetele in frigo a scolare in uno scolapasta per un’ora poi, tiratele fuori e lasciatele a temperatura ambiente per un’ora.
Pulite i carciofi eliminando le foglie più dure, divideteli in quarti e fateli cuocere in una padella con un filo d’olio, del sale e un pochino d’acqua.
Accendete il forno (statico a 230°)
Stendete su di ogni pinsa la passata di pomodoro condita con olio, sale e origano.
Quando il forno avrà raggiunto la giusta temperatura infornate per 10 minuti, estraetele dal forno e distribuite su ognuna la mozzarella, i carciofi e il prosciutto .
Infornate nuovamente per 5  minuti, sfornate e servite subito.































martedì 23 gennaio 2024

Penne con radicchio, prosciutto e noci

Il radicchio rosso è una verdura ricca di vitamine e sali minerali, come il ferro, il potassio, il calcio, il selenio e il cromo. Ha proprietà depurative, poche calorie ma molte fibre. È un ottimo depurativo, povero di calorie e ricco di fibre. Deve il suo splendido colore alla presenza di antocianine che sono delle sostanze dalle proprietà antiossidanti e antibiotiche.


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Ingredienti per 4 persone:

320 g di penne rigate

1 cespo di radicchio rosso lungo
120 g di prosciutto cotto in una sola fetta
10 noci
1 cipolla bianca piccola
2 rametti di maggiorana
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Sale e pepe q.b.

Procedimento

Lavate il radicchio, sgrondatelo e tagliatelo a striscioline.

Tagliate a cubetti il prosciutto cotto.
Sgusciate le noci e spezzettate grossolanamente i gherigli.
Pulite la cipolla e affettatela sottilmente.
Mettete sul fuoco una pentola con dell’acqua salata, al momento del bollore versate la pasta, rimestate e lasciate cuocere.
Nel frattempo, in un’ampia padella scaldate l’olio e aggiungete la cipolla, lasciatela dorare poi aggiungete il radicchio.



Fatelo stufare a fuoco medio fino a consumare tutto il liquido, unite il prosciutto e fatelo rosolare per un minuto, salate, pepate, aggiungete i gherigli di noce e mischiate bene tutto.



Scolate la pasta al dente, versatela nella padella e fatela saltare per un minuto.
Servite subito.

 

 

giovedì 18 gennaio 2024

Salsa olandese

Se il vostro scopo è quello di stupire i vostri ospiti, con questa salsa d’alta cucina francese, ma semplicissima da realizzare, ci riuscirete.
La salsa olandese (sauce hollandaise) è una delle cinque salse madri ottenuta da un’emulsione di uova e burro che darà vita a una salsa lucidissima che potrete utilizzare in diverse preparazioni come degli antipasti o in accompagnamento a delle verdure, a delle uova sode o a piatti di carne bianca o di pesce.
Secondo una la leggenda deve il suo nome al fatto che fu offerta a un sovrano dei Paesi Bassi in visita in Francia, secondo altre fonti sembrerebbe invece che sia stata realizzata per la prima volta nei Paesi Bassi e in seguito diffusa in Francia dagli Ugonotti.
L’unica certezza che abbiamo è che la troviamo nel XVII secolo nel libro “Le Cuisinier François” del celebre cuoco francese François Pierre La Varanne, che l’abbinava agli asparagi chiamandola “salsa profumata” e utilizzava l’aceto al posto del succo di limone.

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Ingredienti

150 gr. di burro

3 tuorli
30 g di succo di limone
2 cucchiai di acqua fredda
Sale e pepe q.b.


Procedimento

Questa salsa si prepara con la tecnica del “bagnomaria” cioè mettete a scaldare dell’acqua in un pentolino in cui ne inserirete un altro , più piccolo in cui metterete i tuorli, due cucchiai di acqua fredda e il sale. Lavorateli per circa 10 minuti con l’aiuto di una frusta, dovranno raggiungere la consistenza abbastanza densa. Ricordatevi che l’acqua inserita nel primo pentolino non dovrà mai bollire o la vostra salsa impazzirà.
Aggiungete, poco alla volta e a filo, il burro fuso ( come si fa con l’olio per la maionese) inglobandolo con le fruste, quando la salsa si sarà addensata unite il succo del limone e il pepe. Dovrete ottenere una salsa consistente come la crema pasticcera. Se si fosse inspessita troppo, aggiungete qualche goccia di acqua tiepida.
Servitela in una salsiera.

lunedì 15 gennaio 2024

Crostatine all'arancia

Oggi l'arancio è l'agrume più diffuso nel mondo e se ne coltivano centinaia di varietà. Alcuni frutti sono a polpa bionda (ovale, biondo comune, navelina, washington navel, ecc.), altri a polpa rossa per via dei pigmenti antocianici in essi contenuti (moro, tarocco, sanguinello), alcuni più grandi e più belli, altri di aspetto più modesto e dalla buccia più sottile, ma più succosi e dunque adatti per spremute. Solo in Italia più di venti varietà vengono coltivate come frutta da tavola e altrettante per spremuta. Le arance dolci non vengono consumate solo come frutta fresca ma, soprattutto nel caso di quelle a polpa bionda, vengono utilizzate per la produzione di succhi (durante la lavorazione delle quali la buccia, preventivamente separata dal resto del frutto, viene sfruttata per estrarne l'olio essenziale in essa contenuto) e, in misura minore, per la produzione di canditi e frutta essiccata. La maggior parte della vitamina C e delle proprietà benefiche dell'arancia si trovano nell'albedo (la parte bianca e spugnosa). Il succo d'arancia ne contiene infatti solo il 25%.



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Ingredienti per circa 30 crostatine:

150 gr di farina
80 gr di amido
2 rossi d'uovo
100 gr di burro
100 gr di zucchero
2 arance non trattate
Zucchero a velo q.b.

Procedimento

Unite alla farina l'amido, 70 gr di zucchero e il burro ammorbidito, amalgamate e unire i rossi d'uovo. Impastate velocemente fino ad ottenere un composto morbido e omogeneo.



Dategli una forma a palla, copritelo con la pellicola trasparente e mettetelo in frigorifero.
Dopo mezz'ora togliete l'impasto dal frigorifero, formate delle palline di circa 3 cm di diametro e disponete l'impasto nelle apposite formine livellando il bordo.
Mettete a cuocere per quindici minuti a 180°C.
Sfornate e lasciate raffreddare.
Nel frattempo, lavate bene le arance e mettetele intere in una pentola con dell'acqua e fatele cuocere per venti minuti, cambiando spesso l'acqua. Scolatele, sbucciatele e tagliatele a spicchi. Dalla buccia togliete tutta la parte bianca. Mettete sia la buccia sia gli spicchi nel frullatore, aggiungete lo zucchero rimanente e frullate tutto fino ad ottenere una crema morbida e compatta. Aiutandovi con un sac a poche o un cucchiaino, inseritela nelle crostatine, spolverizzate con un po' di zucchero a velo e servite.


venerdì 5 gennaio 2024

Passatelli in brodo

I passatelli in brodo sono un piatto tipico della tradizione gastronomica dell’Emilia Romagna; con pochi e semplici ingredienti potete preparare un delizioso primo piatto ideale per le fredde giornate d’inverno.
Assomigliano a dei cilindretti e per realizzarli, se non avete l’attrezzo dedicato basta un semplice schiacciapatate.
Si cuociono in un buon brodo di carne bollente  (manzo, pollo o vitello) per pochi minuti.


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Ingredienti per 4 persone

1 litro e mezzo di brodo di carne caldo

100 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
100 g di pangrattato
2 uova
1 buccia grattugiata di limone bio
Noce moscata q.b.
Sale e pepe q.b. 

Procedimento

In una ciotola sbattete le uova con la scorza del limone, un pizzico di sale, pepe e noce moscata a piacere.

Unite il Parmigiano Reggiano, il pangrattato e amalgamate con una forchetta.
Quando avrete inglobato tutti gli ingredienti continuate ad impastare a mano fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo, se fosse troppo asciutto, ammorbiditelo con un pochino di brodo. Raccogliete a palla, avvolgetela nella pellicola alimentare e lasciatela riposare fuori frigo per circa due ore.
Trascorso il tempo suddividete l’impasto in due parti, mettetene una per volta nello schiacciapatate a fori larghi  e premete con forza direttamente sul brodo bollente. Dai fori usciranno i passatelli, tagliateli con un coltello quando avranno raggiunto una lunghezza di circa 4 cm.
Dopo circa due minuti saranno cotti e  verranno a galla, servite subito.