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venerdì 2 febbraio 2024

Chiocciole di bugie

Il Carnevale è una festa che si celebra nei Paesi di tradizione cattolica. I festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi; in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante del carnevale è l'uso del mascheramento.
La parola carnevale deriva dal latino carnem levare ("eliminare la carne"), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.
Il clou della festa avviene il Giovedì Grasso e il Martedì Grasso, ossia l'ultimo giovedì e l'ultimo martedì prima dell'inizio della Quaresima.
In particolare, il Martedì Grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima nel Rito Romano inizia con il Mercoledì delle Ceneri.
Innumerevoli sono i dolci di carnevale e certamente le frittelle, di tutti i tipi, fanno la parte del leone.
Le bugie (in Piemonte e in Liguria si chiamano così)  sono  tipici dolci italiani di Carnevale, che posseggono anche tanti  altri nomi regionali: chiacchere, frappe, frottole ecc.
Possono anche essere ricoperte da miele, cioccolato e/o zucchero a velo, innaffiate con Alchermes o servite con il cioccolato fondente o con mascarpone montato e zuccherato.
La tradizione delle frappe probabilmente risale a quella delle frictilia, dei dolci fritti nel grasso che nell'antica Roma erano preparati proprio durante il periodo dell'odierno carnevale.

LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per circa 350 g di impasto:

220 g di farina 00

50 g di burro
1 uovo
1 cucchiaio di grappa
½ cucchiaino di bicarbonato di sodio
20 g di zucchero a velo nell’impasto
Zucchero a velo per guarnire q.b.
1 pizzico di sale
Olio extravergine d’oliva o olio di arachidi q.b.

Procedimento

Tagliate il burro a cubetti e lasciatelo ammorbidire a temperatura ambiente per venti minuti.

Setacciate la farina su di un piano da lavoro insieme al bicarbonato, formando un mucchietto. Formate un incavo al centro del mucchietto di farina e versateci l’uovo sbattuto.
Unite i pezzetti di burro, il sale e lo zucchero e impastate il tutto con le mani finché l’impasto diventerà elastico e sodo.
Formate una palla, avvolgetela con la pellicola e mettetela per un’ora nella parte meno fredda del frigorifero.
Trascorso il tempo stendete, sul piano di lavoro infarinato, la pasta con il mattarello fino a raggiungere lo spessore di 2 -3 millimetri.
Ritagliate la sfoglia in rettangoli  di circa 7x5 cm con l’apposita rotella dentellata,  piegateli su se stessi ma senza far combaciare le due parti finali che dovranno rimanere staccate, arrotolateli su se stessi.
Versate abbondante olio in un pentolino alto e stretto, riempitolo d’olio per ¾  e portatelo a una  temperatura compresa tra 160° e 185°.
Se non avete l’apposito termometro regolatevi gettando un dadino di pane nell‘olio caldo, a una temperatura media diventerà dorato in 40 secondi, a una temperatura alta in 30 secondi , se dora in meno di 20 secondi la temperatura è troppo alta.
Immergete completamente le sfoglie, pochi pezzi per volta per evitare di abbassare la temperatura.
Tenete i pezzi immersi nell’olio spingendoli con un mestolo forato o con due forchette.
Scolate con il mestolo forato e mettete le frittelle su della carta da cucina per eliminare l’unto in eccesso.
Quando si saranno raffreddate, spolverizzatele con lo zucchero a velo e servite.

 

 

 

 

lunedì 15 gennaio 2024

Crostatine all'arancia

Oggi l'arancio è l'agrume più diffuso nel mondo e se ne coltivano centinaia di varietà. Alcuni frutti sono a polpa bionda (ovale, biondo comune, navelina, washington navel, ecc.), altri a polpa rossa per via dei pigmenti antocianici in essi contenuti (moro, tarocco, sanguinello), alcuni più grandi e più belli, altri di aspetto più modesto e dalla buccia più sottile, ma più succosi e dunque adatti per spremute. Solo in Italia più di venti varietà vengono coltivate come frutta da tavola e altrettante per spremuta. Le arance dolci non vengono consumate solo come frutta fresca ma, soprattutto nel caso di quelle a polpa bionda, vengono utilizzate per la produzione di succhi (durante la lavorazione delle quali la buccia, preventivamente separata dal resto del frutto, viene sfruttata per estrarne l'olio essenziale in essa contenuto) e, in misura minore, per la produzione di canditi e frutta essiccata. La maggior parte della vitamina C e delle proprietà benefiche dell'arancia si trovano nell'albedo (la parte bianca e spugnosa). Il succo d'arancia ne contiene infatti solo il 25%.



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Ingredienti per circa 30 crostatine:

150 gr di farina
80 gr di amido
2 rossi d'uovo
100 gr di burro
100 gr di zucchero
2 arance non trattate
Zucchero a velo q.b.

Procedimento

Unite alla farina l'amido, 70 gr di zucchero e il burro ammorbidito, amalgamate e unire i rossi d'uovo. Impastate velocemente fino ad ottenere un composto morbido e omogeneo.



Dategli una forma a palla, copritelo con la pellicola trasparente e mettetelo in frigorifero.
Dopo mezz'ora togliete l'impasto dal frigorifero, formate delle palline di circa 3 cm di diametro e disponete l'impasto nelle apposite formine livellando il bordo.
Mettete a cuocere per quindici minuti a 180°C.
Sfornate e lasciate raffreddare.
Nel frattempo, lavate bene le arance e mettetele intere in una pentola con dell'acqua e fatele cuocere per venti minuti, cambiando spesso l'acqua. Scolatele, sbucciatele e tagliatele a spicchi. Dalla buccia togliete tutta la parte bianca. Mettete sia la buccia sia gli spicchi nel frullatore, aggiungete lo zucchero rimanente e frullate tutto fino ad ottenere una crema morbida e compatta. Aiutandovi con un sac a poche o un cucchiaino, inseritela nelle crostatine, spolverizzate con un po' di zucchero a velo e servite.


sabato 28 ottobre 2023

Pan de muerto messicano

Il pan de muerto (il pane del morto), come dice il suo nome, è un dolce tipico della trazione culinaria messicana che si prepara in occasione della festività dei morti.
Si tratta di una pagnotta dolce, aromatizzata con le bucce d’arancia o con i semi di anice, sofficissima e simile a una brioche.
Solitamente viene preparato qualche giorno prima della festività e consumato davanti ad un altare, realizzato per onorare i defunti, insieme con altri cibi che amavano.
Nella cultura messicana la morte non è vista come la fine ma come il proseguimento naturale in una vita ultraterrena e per questo motivo è festeggiata con allegria.
Non è difficile prepararlo e richiede semplici ingredienti come farina, burro, uova, zucchero, latte, scorza d’arancia o semi di anice.
Con le dosi che vi ho fornito, potete preparare tre pani di circa tre etti l’uno, se li preferite, più piccoli basta dividere l’impasto per più pani.
Potete velocizzare i tempi usando una planetaria anziché impastando a mano.

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Ingredienti per 4 pani medi

500 gr di farina 00

100 gr di zucchero + quello per la finitura
3 uova intere
3 tuorli
150 gr di burro a tocchetti e a temperatura ambiente
150 ml di latte tiepido (mezza tazza)
3 cucchiai di acqua di rose
2 arance bio
7 gr di lievito di birra secco
10 gr di sale fino (1 cucchiaio)

Procedimento

Innanzitutto, preparate il lievitino.

In una ciotola mettete il lievito sul fondo e versateci sopra tre cucchiai colmi di farina, un cucchiaio di zucchero e tutto il latte tiepido (36°C), versandolo a poco a poco e mescolando per evitare la formazione di grumi.
Dopo aver amalgamato il tutto, coprite con una pellicola e mettete a lievitare in un luogo caldo e lontano da correnti d’aria.
Nel frattempo, lavate bene le arance e grattugiate la buccia avendo cura di non grattugiare la parte bianca (albedo) che renderebbe il pane amaro. Coprite con la pellicola e mettete da parte.
Su di un piano di lavoro, versate la farina rimanente e distribuite intorno ad essa tutto lo zucchero e il sale; con il fondo della ciotola create un buco al centro della montagnola di farina e deponeteci il lievitino.
Nel lievitino, incorporate le uova e i tuorli (uno per volta) e mescolate delicatamente con le mani inglobando un pochino della farina circostante.
Quando avrete inglobato tutte le uova continuate a prendere la farina e incorporate tutto impastando, compreso lo zucchero e il sale.
A questo punto inserite i tocchetti di burro, pochi alla volta.
Una volta integrato completamente il burro, unite l’acqua di rose e le bucce grattugiate delle arance.
Vi troverete un impasto molto morbido, ma non aggiungete altra farina o vi troverete un pane poco soffice, continuate invece a impastare fino a quando otterrete un impasto più solido e omogeneo.
Lavoratelo stendendolo più volte fino a quando sarà più compatto, ma sempre molto morbido e si staccherà bene sia dal piano di lavoro sia dalle mani.
Mettetelo in ciotola leggermente unta con un pochino d’olio, pennellate con lo stesso anche l’impasto per evitare che asciughi troppo e coprite con la pellicola.
Mettetelo a lievitare, sempre in luogo caldo e lontano da correnti d’aria, fino al raddoppio (di solito ci vogliono due ore ma dipende dalla temperatura dell’ambiente in cui si trova).
Trascorso il tempo distribuite, sul piano di lavoro, un po’ di farina e deponeteci delicatamente l’impasto lievitato.
Schiacciatelo leggermente per eliminare l’aria e dategli una forma cilindrica di circa 30/23 cm di lunghezza e 13-15 di larghezza.
Tagliate la forma in quattro parti, tre uguali e la quarta della metà di una delle altre (servirà per fare “le ossa” ossia la guarnizione).
Infarinate nuovamente il piano di lavoro, prendete uno dei tre pezzi d’impasto, fatelo girare con le mani (pirlatura) ridandogli una forma tonda tenendo le punte sotto l’impasto, trasferite su di una teglia rivestita da carta da forno e schiacciatelo leggermente.
Eseguite le stesse operazioni anche con gli altri due pezzi distanziandoli nella teglia affinché non si attacchino tra di loro durante la lievitazione e la cottura.
Prepariamo ora “le ossa”.
Prendete il pezzo d’impasto rimasto, aggiungetegli due cucchiai di farina perché deve essere più corposo rispetto ai pani, impastatelo per inglobare la farina poi ricavate nove cilindretti.
Prendete un cilindretto arrotolatelo come fosse un grissino, poi premetelo con il dito indice al centro e fatelo rotolare avanti e indietro finché non si schiaccia completamente. Una volta diviso (ma non staccato) in due, fate la stessa cosa ai lati usando i due indici e allungandolo leggermente.
Ripetete l’operazione con altri cinque cilindretti e avrete ottenuto “le ossa”, con i tre pezzetti d’impasto rimasto create tre palline per formare “la testa”.
Spennellate i pani con dell’acqua, formando una croce nel punto dove andranno poste le ossa affinché aderiscano bene.
Posizionatene, schiacciandole leggermente, due per ogni pane, formando appunto delle croci e ponete sopra di ognuna di essa la pallina di pasta (testa) sempre dopo aver spennellato con dell’acqua.
Una volta decorati i pani metteteli ancora a lievitare fino al raddoppio del volume.
Infornate nel forno preriscaldato a 170°c per 20/30 minuti.
Quando saranno ben dorati, estraeteli dal forno e metteteli a raffreddare su di una gratella.
Una volta che saranno raffreddati, spennellateli con del burro fuso e spolverizzateli con lo zucchero semolato.
Scrollateli leggermente per eliminare lo zucchero in eccesso e il vostro pan de muerto messicano è pronto per essere gustato.

 

 

 

domenica 22 ottobre 2023

Torta di castagne e mandorle

La castagna è un alimento sano e molto nutriente, ha proprietà remineralizzanti e tonificanti non a caso è considerata un alimento ottimale per gli sportivi, perché il potassio contribuisce a ridurre l'affaticamento muscolare.

La castagna fresca ha un contenuto d'acqua del 50% circa (secca del 10%), un contenuto calorico di 200 kcal ogni 100 g (secca 350Kcal/100 g), un buon contenuto di fibra (7-8%), un eccellente apporto di glucidi zuccherini e amilacei (35% circa).
Possiede un discreto contenuto di proteine di qualità, una bassa percentuale di grassi (3 g/1 hg), un'alta percentuale di potassio, altri sali minerali come magnesio, calcio, zolfo e fosforo; infine, possiede vitamine idrosolubili (B1, B2, PP, C).

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Ingredienti per una teglia di 22 cm di diametro

400 g di castagne

100 g di farina di mandorle
140 g di zucchero di canna
110 g di burro
4 uova
1 arancia bio
1 pizzico di sale fino

Ingredienti per la glassa al cioccolato:

200 gr di cioccolato fondente

50 gr di burro a temperatura ambiente
3 cucchiai di latte

Procedimento

Fate lessare le castagne per trentacinque minuti, lasciatele intiepidire poi pelatele e passatele nel passaverdure o frullatele per ottenere una purea.

Nel frattempo, tagliate il burro a pezzi e fatelo ammorbidire a temperatura ambiente, poi schiacciatelo con i rebbi di una forchetta per renderlo morbido come una crema.
Lavate bene l’arancia e grattugiate la buccia facendo attenzione a non grattugiare la parte bianca (albedo) che renderebbe la torta amara.
Dividete i tuorli dagli albumi e mettete questi ultimi in una ciotola, iniziate a montarli e quando saranno spumosi unite 40 g di zucchero e continuate a montandoli a neve.
In una ciotola capiente mettete il rimanente zucchero, un pizzico di sale fino e i tuorli. Montateli con le fruste elettriche e quando avranno raggiunto una consistenza spumosa, aggiungete la scorza grattugiata, la farina di mandorle, il burro a crema, la purea di castagne e amalgamate bene il tutto; a questo punto, incorporate gli albumi delicatamente e mescolando dal basso verso l’alto.
Imburrate una tortiera a cerniera di 22 cm, versate il composto e infornate in forno preriscaldato a 180°C per circa trenta minuti.
Per verificare se la cottura, infilate uno stecchino nella torta: se quando lo estraete, è pulito (cioè senza l’impasto attaccato) vuol dire che è cotta.
Sfornate e lasciate raffreddare.
Quando si sarà raffreddata, preparate la glassa a bagnomaria.
Prendete due pentolini, uno piccolo e uno più grande che lo possa contenere. Nel più grande mettete dell’acqua e inserite il più piccolo, in cui avrete messo il cioccolato spezzettato, il burro e il latte. Scaldate l’acqua, a fuoco bassissimo (non deve bollire), mescolando bene gli ingredienti inseriti nel pentolino più piccolo, per farli sciogliere. Spegnete il gas, lasciate intiepidire e versate la glassa sul dolce, distribuite subito con una spatola e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. 
Al momento di servirla spolverizzate sopra della granella di mandorle.
Se non doveste trovare la farina di mandorle o la granella, basta semplicemente utilizzare le mandorle e tritandole in un frullatore con un cucchiaio di zucchero fino a renderle una farina.

 

 

domenica 17 settembre 2023

Torta di mele con nocciole e amaretti

Tutti conosciamo questo delizioso frutto che, con la sua forma sferica, ci ricorda la totalità del cielo e della terra, simbolo del potere terrestre e divino insieme. Nella nostra tradizione il melo è l’albero del bene e del male, nella mitologia scandinava è considerato il cibo degli dei: è una mela d’oro che scatena la guerra di Troia, sono le mele i frutti dell’immortalità del giardino delle Esperidi che Ercole riesce a conquistare.
Fu una mela che cadendo in testa a Newton gli fece intuire il meccanismo della forza di gravità e fu sempre una mela che rese GuglielmoTell un eroe nazionale del popolo svizzero e via via fino ad arrivare alla simbologia moderna che la vede emblema di New York detta anche “LA GRANDE MELA”.



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Ingredienti:

200 gr di amaretti secchi Matilde Vicenzi
130 gr di biscotti “Digestive” o simili
100 gr di nocciole Dolce Gentile Piemontese tostate e spelate
3 mele rosse
3 uova
1 bicchierino di brandy
30 gr di burro (per imburrare la tortiera)
1 bustina di lievito per dolci
3 cucchiai di zucchero semolato

Procedimento

Tritate finemente i biscotti “Digestive”, mettetene da parte 40 gr (due cucchiai) e il resto mettetelo in una ciotola.
Tritate finemente gli amaretti e mettete anch’essi nella ciotola insieme al lievito.
Tritate le nocciole con un cucchiaio di zucchero e aggiungeteli al trito di amaretti e biscotti. Mischiate bene.
Accendete il forno a 170°.
Imburrate una teglia di 24 cm di diametro e rivestitela con i biscotti tenuti da parte.
Mettete le uova e un cucchiaio di zucchero in una ciotola capiente e montateli con le fruste elettriche.
Incorporate alle uova il trito preparato nella ciotola poco alla volta e alternandolo con il brandy.

Sbucciate le mele, tagliate a dadini una mela e mezza e a spicchi l’altra mela e mezza.
Aggiungete i dadini di mela al composto, amalgamate bene e versatelo nella tortiera. 


Sistemate sulla superficie della torta gli spicchi di mela, spolverizzate con lo zucchero rimasto e cuocete in forno per 50 minuti.
Lasciate riposare la torta per 10 minuti nel forno spento e semiaperto.
Servite con un vino bianco dolce (Moscato, Passito di Pantelleria, Vin Santo, ecc.)


Importante! Gli amaretti devono essere quelli secchi (tipo quelli di Matilde Vicenzi) e non molto dolci, diversamente, se utilizzate amaretti di altro tipo (e quindi molto più dolci) diminuite la percentuale di zucchero.


giovedì 6 aprile 2023

Pardulas

Simili a piccoli soli con il loro colore giallo inteso, le pardulas sono dei dolcetti sardi tipici, generalmente preparati nel periodo pasquale consistenti in gusci di pasta ripieni.
L’ingrediente principale di queste piccole tortine, dalla forma particolare a base di semola di grano duro, strutto e uova, è la ricotta di pecora o vaccina che unita allo zafferano forma la crema di farcitura e che conferisce il caratteristico colore dorato.
Ovviamente la ricotta deve essere freschissima e deve essere fatta spurgare in modo da eliminare tutto il siero.

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Ingredienti per la sfoglia

 200 g di semola di grano duro

100 g di farina 00

25 g di strutto

1 albume

100 ml di acqua 100 ml

1 pizzico di sale fino  

 

Per la farcitura

500 g di ricotta di pecora

3 tuorli
50 g di zucchero
1 bustina di zafferano
1 scorza di arancia bio
1 scorza di limone bio
60 g di farina 00
5 g di lievito per dolci
1 pizzico di sale fino

Procedimento
 
Come ho scritto precedentemente, la prima cosa da fare e far spurgare la ricotta che dovrà risultare completamente asciutta. Vi consiglio di fare questa operazione il giorno prima mettendola in uno scolapasta posto all’interno di una ciotola e inserendo tutto in frigorifero.
In una ciotola capiente versate la semola, la farina, un pizzico di sale, lo strutto e iniziate a lavorare unendo poco alla volta l’acqua appena tiepida.
Unite l’albume e versate tutto sulla spianatoia e continuate a lavorare fino ad ottenere un composto omogeneo, liscio e compatto, raccoglietelo a palla e rimettetelo nella ciotola. Coprite con della pellicola e lasciate riposare per almeno 30 minuti.

Nel frattempo preparate la farcitura.

Mettete la ricotta ben scolata in una ciotola e schiacci tela con i rebbi di una forchetta, unite lo zucchero, un pizzico di sale e amalgamate, aggiungete due tuorli, lo zafferano,  il lievito, le scorze grattugiate dell’arancia e del limone. Unite il lievito alla  farina e  versate tutto nel  composto di ricotta. Inglobate bene tutto  e mettete in frigorifero per 20 minuti.

Riprendete l’impasto e stendetelo con un mattarello fino ad ottenere una sfoglia di circa 2 mm di spessore. Con un coppapasta da 8 cm di spessore (se non lo avete utilizzate un bicchiere rovesciato) ricavate dei dischetti.
Ponete al centro di ognuno di essi una cucchiaiata abbondante di crema o, se preferite create delle palline e mettetele all’interno dei dischetti e pizzicate i bordi in sei punti per formare il caratteristico cestino.
Accendete il forno in modalità “statico” e portate alla temperatura di 170 °C
Rivestite la placca con della carta da forno e disponete i dolcetti ben distanziati gli uni dagli altri, sbattete l’ultimo tuorlo con 2 cucchiai di latte o di acqua e spennellate la farcitura.



Infornate (forno già caldo) e lasciate cuocere per 30 minuti.
Sfornate, lasciate raffreddare e cospargete con zucchero a velo.

 

 

 

 

 

 

 

venerdì 3 febbraio 2023

Strudel di pere e pasta matta

La pasta matta altro non è che un impasto di farina, acqua, olio, sale e un pochino d’aceto o di vino bianco che la rendono molto elastica nella lavorazione.
Ha un gusto neutro per cui può essere utilizzata sia nelle torte salate  sia nelle preparazioni dolci come in questo caso. E’ semplicissima da realizzare e il segreto sta solo nel lavorare velocemente gli ingredienti e soprattutto nel riposo che deve essere di 40 minuti.

Potete prepararla anche il giorno prima e tenerla in frigorifero in una ciotola oleata e ben chiusa.

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Ingredienti

Pasta matta
200 g di farina 00
100 gr di acqua a temperatura ambiente
25 gr di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaio di aceto bianco o di mele
1 pizzico di sale fino

 

Per il ripieno
2 pere decana non troppo mature
12 gherigli di noci
2 cucchiai di  marmellata di mandarini
2 cucchiai di zucchero di canna
Cannella a piacere
Succo di limone
4 biscotti frollini tipo digestive
30 gr di burro da spennellare

Zucchero a velo q.b.

 
Procedimento

Preparate innanzitutto la pasta matta.
In una ciotola mettete la farina e un pizzico di sale. Versate lentamente l’acqua, poco alla volta e mescolando con un cucchiaio.
Aggiungete il cucchiaio d’aceto e l’olio e amalgamate. Quando tutti gli ingredienti saranno inglobati trasferite il composto sul piano di lavoro infarinato e impastatelo velocemente fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo.
Deponete l’impasto in una ciotola, coprite con la pellicola e lasciatelo riposare per 40 minuti.

Trascorsi i 40 minuti riprendente l’impasto e stendetelo con mattarello  fino ad ottenere una sfoglia sottile.


Sbucciate le pere,  tagliatele a dadini piccoli e mettetele  in una ciotola. Aggiungete  il succo di  limone e mescolate,  lasciate riposare per 4/5 minuti.
Unite i gherigli delle noci spezzettati, lo zucchero, la marmellata di mandarini e la cannella.
Mescolate il tutto.
Mettete della carta da forno sulla leccarda, depositateci la pasta matta, sbriciolate finemente i biscotti e distribuiteli sopra.


Versate al suo interno il ripieno e  chiudete formando un rettangolo, sigillate bene i bordi.




Eseguite quattro tagli obliqui, spennellate con il burro fuso e distribuite sopra un pochino di zucchero.
Infornate per circa 40 minuti.

Quando si sarà raffreddato spolverizzatelo con lo zucchero a velo.

mercoledì 4 gennaio 2023

Biscotti del Lagaccio senza burro

biscotti del Lagaccio (in genovese bescheutti do Lagasso) o semplicemente "Lagacci" nacquero nel 1593 nel quartiere del Lagaccio, a Genova, nei pressi del bacino artificiale omonimo voluto da Andrea Doria, colmato negli anni sessanta, dove all'epoca un forno incominciò a produrre questo tipo di biscotti.

All'origine erano semplici fette di pane biscottate che servivano per la conservazione in barca. È molto adatto per le prime colazioni o per spuntini. Tuttora è prodotto da alcune industrie dolciarie intorno a Genova e, in generale, in Liguria e a Ovada e Voltaggio, nel basso Piemonte.

La ricetta originale prevede l’utilizzo del burro che io ho sostituito con l’olio per renderli più leggeri.



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Ingredienti :

300 gr di farina 00
80 gr di zucchero di canna
70 gr di olio extravergine d’oliva ( o 80 gr  se usate il burro)
5 gr di lievito di birra disidratato ( o 12 gr se fresco)
150 ml di acqua
1 pizzico di sale fino

 

Procedimento

Sciogliete il lievito nell’acqua con un pizzico di zucchero e lasciatelo riposare per 10 minuti.
Setacciate  la farina in una ciotola, unite lo zucchero, il sale e mischiate bene.
Unite lentamente l’acqua con il lievito alternandolo all’olio e inglobatelo con una forchetta.
Versate l’impasto di una spianatoia infarinata e lavoratelo fino a renderlo liscio ed omogeneo.
Mettetelo di nuovo nella ciotola leggermente infarinata , coprite con la pellicola trasparente e poi con uno strofinaccio da cucina e lasciatelo lievitare per 5 ore.


Riprendete l’impasto, dividetelo
  delicatamente  in due filoncini, se volete le fette più piccole, o in uno unico se vi piacciono  più grandi.
Prendete una leccarda, rivesti tela con carta da forno e depositateci  i filoncini. Coprite con lo strofinaccio e lasciate riposate per altri 40 minuti.
Infornate (forno statico e già a temperatura di 180°C) e fate cuocere per 20 minuti se avete fatto due filoncini , per 30 minuti se ne fatto uno solo.
Sfornate, mettete su di una gratella e lasciate raffreddare completamente.


Tagliate delle fette oblique di circa 1 cm di spessore e ripassatele al forno circa 7/8 minuti.

Si conserveranno per circa una settimana in una scatola di metallo ben chiusa.

 

 

 

venerdì 18 novembre 2022

Tortine al limone

 I dolci sono il mio debole. Gli ho dichiarato guerra con tutte le mie forze il giorno stesso in cui ho realizzato che avevo i denti. Sono un vizio più pericoloso dell’alcol o della droga perché è legale, non è considerato peccato e si può commettere in pubblico.

(Isabel Allende)


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Ingredienti per 10/12 stampini o pirottini:

130 gr di farina 00
120 gr di fecola di patate
2 uova
120 gr di zucchero di canna
100 gr di burro
50 ml di latte
50 ml di panna da cucina
1 limone bio
1 bustina di lievito per dolci da 8 gr
1 pizzico di sale fino

Procedimento

Mettete il burro in un’ampia ciotola e lasciatelo ammorbidire a temperatura ambiente.
Quando sarà morbido unite lo  zucchero e, aiutandovi con una frusta elettrica, amalgamate bene tutto.
Unite un uovo e quando sarà amalgamato aggiungete l’altro.
Accendete il forno (statico) a 180°C
Setacciate la farina con la fecola, unite la scorza grattugiata del limone (solo la parte gialla), il lievito e un pizzichino di sale.
Incorporate poco alla volta al composto di burro e uova, aggiungendo a filo anche il latte e la panna.
Continuate a lavorare fino a che il composto risulterà omogeneo e compatto.


Mettete un cucchiaio e mezzo d’impasto per ogni stampino (stampini medi come quelli della foto, se sono più piccoli ovviamente mettete meno composto), distribuite un pochino di zucchero su di ognuno.


Infornate (forno già caldo a temperatura) per 25/30 minuti.
Sfornate e lasciate raffreddare su di una gratella.


Poteste servirli così, con un pochino di zucchero a velo spolverizzato sopra  o insieme a della marmellata o della crema di nocciole o di cioccolato.
Se non volete fare i singoli tortini, versate tutto in un’unica tortiera di 20/22 cm di diametro.