martedì 12 novembre 2024

Il bosco di polpette e Nergi®

Spesso i bambini fanno i capricci per mangiare la frutta, allora bisogna ingegnarsi e creare un escamotage: provate a proporre questa ricetta allegra e simpatica ma completa dal punto di vista nutrizionale.
Frutto dell’Actinidia arguta, una liana di sei metri d’altezza, è il cugino “piccolo” del kiwi. Il Nergi è coltivato a pergola per impedire il contatto a terra del frutto che si sviluppa a grappoli e la raccolta è esclusivamente manuale e particolarmente accurata per la delicatezza del prodotto. Dopo la raccolta, che avviene da settembre a novembre, richiede un periodo di riposo (affinamento).
La coltura di questo frutto è rispettosa della natura, perché, essendo una pianta molto resistente alle malattie, non necessita di trattamenti. Non solo, ma aiuta la natura, poiché durante il suo ciclo di vita, la sua bella fioritura bianca e profumata attira naturalmente api e bombi. Coltivato principalmente in Francia, in Portogallo e nella provincia di Cuneo proviene, originariamente dall’Asia Orientale e dalla Siberia, dove è apprezzato da molti secoli. È un piccolo frutto (circa 3 cm), simile ai frutti di bosco, dolce e zuccherino già al naturale, che si consuma con tutta la buccia, dopo averlo lavato. Ideale da consumare in ogni momento della giornata come snack, street-food, finger-food, per preparazioni dolci o salate o da condividere in famiglia e con gli amici . Una leccornia pratica e conviviale, da spizzicare per appagare il palato e la salute.
È ricco di antiossidanti e di vitamina C, la buccia è una buona fonte di fibre e apporta solo 48 kcal per 100 grammi di prodotto.
Una curiosità; il suo nome NERGI deriva da ENERGY.




LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:

Nergi®  (minikiwi)



1 confezione di  Nergi®  (minikiwi)
400 gr di carne di manzo
1 uovo
1 cucchiaio di erbette di Provenza (timo, maggiorana, basilico ecc)
2 cucchiai di Parmigiano Reggiano
Pangrattato q.b.
Sale fino q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento

In una ciotola mettete la carne, l’uovo, il Parmigiano Reggiano, l’erbette di Provenza, 2 cucchiai di pangrattato  e il sale.
Amalgamate tutti gli ingredienti, se l’impasto risultasse troppo morbido unite ancora un pochino di pangrattato.
Formate delle piccole palline e passatele nel pangrattato.
Rivestite la placca del forno con della carta da forno, deponete le polpettine e irroratele con un pochino d’olio.
Infornate nel forno preriscaldato a 180°C e fate cuocere per 20/25 minuti.
Nel frattempo preparate la salsa. Lavate i Nergi®  e frullateli con un pochino d’olio e un pizzico di sale.
Sfornate le polpette, disponetele  in un piatto a formare le fronde degli alberi.   Con la salsa di Nergi formate i tronchi e il prato guarnite con pezzetti di carota e pomodoro a formare i fiori.

Nota: Se il vostro bimbo dovesse avere dei problemi con il glutine sostituite il pangrattato con la farina di mais per impanature.

sabato 9 novembre 2024

Olive verdi condite

Questa ricetta è una rivisitazione semplificata di quella classica tipica delle regioni meridionali d’Italia che prevede di utilizzare le olive fresche, lavarle, schiacciarle e metterle in salamoia per dodici giorni, scolarle, sciacquarle, metterle in acqua pulita e cambiarla per cinque giorni, una volta al giorno, poi metterle a scolare per una notte intera.
Come vedete è un procedimento semplice ma piuttosto lungo.
Ho saltato questo passaggio acquistando un barattolo di olive verdi denocciolate in salamoia.
Il condimento utilizzato è quello classico che prevede l’uso di aglio, peperoncino, origano e olio d’oliva, ma potete anche aggiungere dei pomodori secchi o dei peperoni cruschi (cioè essiccati).
Sono ottime e potete utilizzarle come antipasto, per l’aperitivo, per il brunch ecc.


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Ingredienti per quattro persone:

1 barattolo di olive verdi grandi denocciolate in salamoia
1 peperoncino rosso secco
1 spicchio d’aglio
Origano q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento
Svuotate il barattolo di olive in uno scolapasta e lasciatecele fino a quando tutta la salamoia sarà scolata, dovranno essere ben asciutte, se è il caso utilizzate anche della carta da cucina.
Mettetele in una ciotola e condite con fettine d’aglio, un pezzetto di peperoncino tritato e origano (peperoncino e origano secondo i vostri gusti).
Mischiate bene il tutto, lasciate riposare almeno un’ora e servite, l'ideale sarebbe prepararle il giorno prima e conservarle ben chiuse in frigorifero
dove si conservano per un massimo di cinque giorni.

martedì 5 novembre 2024

Uova in camicia con fonduta e tartufo

Il tartufo è un fungo ipogeo, cioè che vive sottoterra e non è coltivabile.
Nasce dalle radici delle querce e si cerca e si trova solo grazie ai cani appositamente addestrati.
Il suo caratteristico profumo è composto da 120 molecole volatili.
La stagione della raccolta inizia il 21 settembre e termina il 31 gennaio.
Per gustarlo al meglio va consumato fresco e crudo lamellato con il tagliatartufi. Dal momento della raccolta si può conservare circa una settimana in frigorifero avvolto in carta da cucina e in un contenitore di vetro dotato di coperchio.
Prima del consumo, si pulisce con una spazzolina inumidita, si asciuga e si lascia riposare per 15/20 minuti.


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Ingredienti per 4 persone:
 
4 uova
1 etto di Fontina D.O.P. della Valle d’Aosta
200 ml di latte 
1 tuorlo d’uovo
3 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
30 g di burro
1 cucchiaio di farina
1 tartufo nero
Aceto bianco q.b.
1 pizzico di sale fino
 
Procedimento
 
Tagliate a dadini la fontina, metteteli in una ciotola e ricopriteli con un po’ di latte. Lasciateli riposare per 3 ore.
Trascorso il tempo, scolate i dadini di fontina ma non gettate il latte.
Mettete la farina in un pentolino, versate lentamente a filo il latte in cui era immersa la fontina, mescolando per evitare la formazione di grumi.
Mescolate fino a quando avrete sciolto tutti i grumi e ottenuto una miscela liscia e omogenea, aggiungete i dadini di fontina e ponete sul fuoco bassissimo rimestando continuamente.
Quando la fontina si sarà sciolta completamente unite il tuorlo sbattuto, il burro e amalgamate bene poi unite anche il Parmigiano.
Continuate la cottura ancora per 5 minuti sempre rimestando.
Spazzolate il tartufo con un piccolo spazzolino a setole medie, poi pulitelo con uno strofinaccio inumidito e asciugatelo.
Sgusciate l’uovo in una ciotolina.
Portate a leggero bollore un litro d’acqua, unite un cucchiaino d’aceto e un pizzico di sale.
Abbassate il gas e, con una frusta a mano, girate nell’acqua, sempre nello stesso verso creando un vortice.
Fate scivolare delicatamente l’uovo al centro del vortice facendo attenzione a non rompere il tuorlo, lasciate cuocere per due minuti senza toccarlo.
Ripetete l’operazione per le altre tre uova.
Suddividete la fonduta calda in 4 pirofile di terracotta, prelevate l’uovo con una schiumarola e deponetelo sopra, decorate con le fettine di tartufo e servite subito