giovedì 29 settembre 2022

Pere al forno con gorgonzola noci e miele

Il nome di pera Kaiser è quello con cui questa varietà è conosciuta nel mondo, ma non è certo l’unico e non è nemmeno quello ufficiale. Ci sono infatti varie denominazioni per definire questa particolare qualità:

pera Kaiser o pera Kaiser Alexander, perché la leggenda vuole che l’imperatore Alessandro I di Russia fosse un amante di questi frutti e non perdesse occasione per cibarsene e per lodarne la bontà: di conseguenza, la pera gli fu intitolata;

pera Beurré Bosc, o semplicemente pera Bosc, dal nome dell’illustre agronomo francese del Settecento Louis-Augustin Bosc d’Antic a cui fu dedicato l’albero fiorito nel Jardin des Plantes (l’orto botanico di Parigi) proveniente dall’Alta Sassonia.

Le origini di questa varietà ci portano ad Apremont, un piccolo centro dell’Alta Sassonia in Francia, da dove proviene il primo esemplare di albero di pera kaiser, nel diciottesimo secolo. In seguito arrivò a Parigi e, successivamente alla sua individuazione ufficiale, divenne molto popolare, dapprima in Francia e poi in Europa e nel resto del mondo. Oggi i principali coltivatori di questo frutto sono gli Stati Uniti, il Sudafrica e l’Italia, dove è presente nelle zone di pianura con particolare diffusione in Emilia-Romagna e Veneto.

Si tratta di una varietà di pera autunnale e invernale, dal momento che la piena maturazione delle Kaiser si completa a cavallo tra le due stagioni: la raccolta inizia infatti a partire dalla seconda metà di settembre e si protrae fino ad ottobre inoltrato.
Il colore delle pere kaiser  varia man mano che si avvicinano alla piena maturazione: quando vengono raccolte,  hanno una buccia di tonalità marrone scuro tonaca di frate, che vira fino a raggiungere il giallo ruggine tipico del frutto pronto per il consumo
Proprio il colore della buccia è ciò che rende riconoscibili queste pere nel banco frutta: il marrone-tabacco dell’epidermide rugginosa spicca tra le altre varietà di pera in commercio e, come detto, evolve maturando fino a una tonalità più giallognola. La pezzatura del frutto è medio-grande, mentre la forma è quella tipica della pera con un picciolo solitamente piuttosto pronunciato. Una volta private della buccia  le Kaiser si presentano con una polpa bianca, fine e vagamente granulosa, che ha un sapore aromatico, dolce-acido e succoso con molteplici aromi in sottofondo.
valori nutrizionali della pera Kaiser sono simili a quelli medi delle altre pere, con un elevato contenuto di fibre e di acqua e un ridotto apporto di calorie all’organismo. Le pere Kaiser sono un frutto con molte vitamine (specialmente vitamina C), acido folico e minerali, tra cui soprattutto il potassio.
Fonte: Angys


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Ingredienti per 4 persone:

 
4 pere kaiser non troppo mature 
200 gr di Gorgonzola
8 noci
2 cucchiai di miele d’acacia
Qualche rametto di timo fresco
Pepe bianco q.b.
 

Procedimento

Scaldate il forno a 180°C.

Lavate le pere, asciugatele, tagliatele a metà ed eliminate i semi scavandole un poco.
Mettete della carta da forno su di una leccarda, adagiatevi le mezze pere, pepate.
Fate cuocere nel forno preriscaldato per 15 minuti.
Estraete la leccarda, riempite le pere con il gorgonzola e reinfornate per cinque minuti.
Sfornatele, adagiatele sui singoli piatti o su uno unico da portata, distribuite sopra i gherigli di noci, un filo di miele e il timo.
Servite subito.

 

 

 

 

mercoledì 14 settembre 2022

Pollo con i peperoni alla romana

Il pollo con i peperoni è un’antichissima ricetta romana e laziale, nata sui Colli Albani che abbracciano a sud la Capitale;  viene preparata soprattutto in estate e non manca mai sulla tavola di Ferragosto.

Per la sua preparazione servono pochi e semplici ingredienti ma di ottima qualità e di stagione, pollo ruspante, peperoni freschi, pomodori, cipolla, aglio e vino bianco.
La carne di pollo è ricca di proteine nobili indispensabili all’organismo per rinnovare i tessuti, e di aminoacidi ramificati utili nel metabolismo dei muscoli e nell’aiutare allo smaltimento delle tossine che si formano quando si svolge un inteso lavoro fisico. Se eliminiamo la pelle risulta relativamente povera di grassi e con un discreto contenuto di vitamine del gruppo B e di ferro.  La ridotta presenza di tessuto connettivo ed il diametro ridotto delle sue fibre rendono la carne di pollo facilmente digeribile. 

 


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Ingredienti per 4 persone

1 pollo da 1 kg circa tagliato a pezzi

500 gr di pomodori
600 gr di peperoni tra rossi e gialli
1 cipolla bianca
1 spicchio d’aglio
1 bicchiere di vino bianco secco
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva q.b.
Rosmarino q.b.
Sale e pepe q.b.

Procedimento

Tagliate il pollo a pezzi, lavatelo e asciugatelo.

Pelate la cipolla e tagliatela a fettine (alla veneziana).
Lavate e asciugate i peperoni poi divideteli a falde, eliminate i semi e i filamenti e tagliateli a pezzi di circa tre cm.
Lavate e pelate i pomodori, tagliateli a tocchetti e schiacciateli con i rebbi di una forchetta.
Scaldate quattro cucchiai d’olio, aggiungete la cipolla e l’aglio e lasciateli dorare per qualche minuto.
Aggiungete i pezzi di pollo, gli aghetti di rosmarino tritati e fate dorare.
Sfumate il pollo con il vino e lasciate cuocere per 10 minuti circa, aggiungete i peperoni e fate rosolare per due minuti. Unite i pomodori, salate, pepate, coperchiate e fate cuocere per circa trenta minuti.
Scoperchiate la pentola e, se necessario, lasciate addensare il sugo.
Servitelo ben caldo accompagnato con delle fette di pane casereccio.

 

mercoledì 7 settembre 2022

Uova alla paprika

L’uovo è un piccolo scrigno che racchiude una notevole quantità di preziosi elementi nutritivi indispensabili per il nostro organismo.
Il guscio, che è la parte esterna e non commestibile, costituisce all’incirca un decimo del suo peso complessivo (65 g circa) ed è formato prevalentemente da sostanze calcaree e porose, permeabili quindi all’aria, all’umidità e agli odori.
Segue la membrana interna che avvolge l’albume, eccettuati i due poli dove questa pellicola, rimanendo staccata, forma una piccola “camera d’aria” dalla quale si può riconoscere la freschezza dell’uovo.
Troviamo poi l’albume, comunemente detto “bianco d’uovo” che rappresenta circa il 60% dell’uovo ed è costituito da una soluzione acquosa di albumina, sali minerali, piccole quantità di lipidi e sostanze proteiche.
Infine c’è il tuorlo o rosso d’uovo che è sostenuto in posizione centrale da due ispessimenti dell’albume chiamati calaze.
Il tuorlo è composto da lipidi, albuminoidi, minerali (ferro, fosforo, calcio, sodio), vitamine
liposolubili e quelle del gruppo B. Il consistente contenuto di vitamina B12 consente di sopperire alla sua carenza indotta dalla dieta vegetariana Altissimo è poi il contenuto di vitamina D fondamentale per la salute delle ossa. Il suo colore che varia dal giallo chiaro al giallo scuro è determinato dalla presenza di un pigmento ferroso.
L’uovo, per il loro alto indice di sazietà e il basso apporto di calorie è indicato nelle diete ipocaloriche.
Il valore nutritivo di un uovo è pari a 75-80 calorie.
La digestione di questo prezioso alimento dipende dal tipo di cottura, minore è il tempo di cottura più aumenta la digeribilità. E’ sufficiente un’ora e mezza per digerire un uovo alla coque, due ore se sodo e tre ore se fritto.
L’albume non andrebbe mangiato crudo perché contiene avidina che limita l’assorbimento della vitamina H (biotina).
 


 
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Ingredienti per 4 persone:
4 uova
2 cucchiai di maionese allo yoghurt
1 cucchiaino di pasta d’acciughe
Paprika dolce (o piccante se la gradite di più) q.b.
2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
Qualche rametto di erba cipollina
 
 
Procedimento
 
Mettete le uova in un pentolino e copritele con dell acqua fredda, calcolate 10 minuti di cottura dal momento dell’ebollizione. 
Raffreddatele velocemente sotto l’acqua fredda.
Sgusciatele, tagliatele a metà ed estraete delicatamente il tuorlo aiutandovi con un cucchiaino.


Mettete i tuorli in una ciotola, aggiungete la pasta d’acciughe, la maionese, l’olio e schiacciate tutto aiutandovi con i rebbi di una forchetta.
Dovete ottenere un composto dalla consistenza morbida ma non troppo.
Aiutandovi con un sac a poche o con un cucchiaino, riempite le mezze uova,


Mettetele in un piatto da portata, spolverizzate con la paprica e l’erba cipollina tagliata a tocchettini.
Servite fresco.

N.B. :  Non ho aggiunto del sale in quanto la pasta d'acciughe è piuttosto salata.
Se non  doveste trovare l'erba cipollina, potete sostituirla con del prezzemolo.
 
 
 
 
 

sabato 3 settembre 2022

Crostoni con mascarpone gorgonzola crudo fichi e balsamico

Il mascarpone è un formaggio tipico della Lombardia, infatti il suo nome deriva proprio dal termine lombardo “mascarpia” o “mascherpa” che indica la ricotta o la crema di latte. La sua produzione e il suo consumo risalgono a diversi secoli fa, quando lo si produceva solo nella stagione fredda. È ottenuto dalla lavorazione della panna con l’acido citrico o l’acido acetico alla temperatura di 90-95°C per cinque o dieci minuti. Per questo motivo è un formaggio altamente calorico (35% d grassi), che tende ad irrancidire in fretta, quindi va consumato freschissimo. Normalmente, per produrlo, si utilizza il latte della prima mungitura del mattino che viene immediatamente sottoposto a centrifugazione per ottenere la panna.
L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP notissimo fin dai tempi remoti, se ne ha traccia fin dal 1046, è composto da un solo ingrediente, il mosto derivato da vitigni selezionati di Lambrusco e Trebbiano modenesi, che dopo la cottura a fuoco dolce fino a quando non risulti concentrato e di un colore marrone scuro, subisce una lenta fermentazione naturale e viene lasciato ad invecchiare per più di 12 anni in botti di legno pregiato prima di poter essere consumato, se l’invecchiamento continua di definisce extra vecchio dopo 25 anni. Necessitano circa 100 litri di mosto per ottenere un paio di litri di aceto balsamico.
Diverso è invece il trattamento per l’Aceto balsamico di Modena, che a differenza del Tradizionale subisce una procedura semplificata che parte dal vino e non dal mosto e la cui fase di affinamento è meno laboriosa. Questo prodotto è quello avente prezzi inferiori.
Spettacolare su verdure, selvaggina e carne; splendido su formaggi, gelato, fragole….o semplicemente da meditazione.



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Ingredienti per 4 persone:

8 fette di pane casereccio

11 fichi neri non troppo maturi
100 gr di mascarpone freschissimo
150 gr di gorgonzola dolce cremosa
150 gr di prosciutto crudo a fettine
Aceto balsamico q.b.
 

Procedimento

Fate grigliare le fette di pane da ambo i lati.

Mettete i due formaggi in una ciotola, schiacciateli e amalgamateli con i rebbi di una forchetta.
Pulite la buccia dei fichi con un pezzo di carta da cucina inumidita, poi tagliateli a spicchi (tre spicchi per ogni fico).
Spalmate i formaggi sulle fette di pane, sovrapponete il prosciutto, quattro spicchi di fico e irrorate con un filo di aceto balsamico.
Servite subito.