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giovedì 5 settembre 2024

Insalata di fichi rucola feta e noci

La rucola, chiamata anche ruchetta, rughetta o rugola, è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Crucifere ed è contraddistinta dalla consistenza leggera e allo stesso tempo croccante e dal sapore amarognolo e piccante. Può essere consumata sia cruda sia cotta e viene utilizzata anche in decotti e tisane per le sue proprietà benefiche. Per crescere necessita di poca acqua (particolarità che le conferisce il particolare sapore piccante) e giunge a maturazione in tempi molto rapidi. Cresce anche spontaneamente e in questo caso il sapore è più deciso e la foglia più dura e scura).
Il periodo migliore per coltivare rucola va da marzo a settembre, ma è un ortaggio che cresce facilmente e viene coltivato tutto l’anno. È possibile reperirla nei banconi dei nostri mercati tutti i mesi.
Grazie al notevole contenuto di sali minerali, in particolare potassio, ferro e calcio, la rucola è un alimento rimineralizzante. L’alto apporto di acqua la rende particolarmente rinfrescante e rigenerante. Ipocalorica, si presta a essere consumata anche da soggetti che devono seguire una dieta a ristretto regime calorico. La rucola è ricchissima di vitamina C, vitamina nota per i suoi effetti benefici antiossidanti in grado di contrastare l’azione dannosa dei radicali liberi, di provitamina A, fondamentale per un buon funzionamento della vista (della retina in particolare), per la crescita delle ossa, per la funzione testicolare e ovarica e per un sano sviluppo embrionale (regola la crescita e la differenziazione dei tessuti), oltre che di acido folico (vitamina B9), essenziale per il benessere dell’apparato cardiovascolare e molto importante in gravidanza per uno sviluppo ottimale del nascituro e di vitamina K, utile al benessere di ossa e denti e a mantenere in salute il sistema nervoso perché partecipa alla costituzione della guaina mielinica che riveste i nervi.
La rucola inoltre è in grado di stimolare l’appetito, e quindi indicata per chi soffre di inappetenza, ed è digestiva (le sostanze amare di cui è composta stimolano la produzione di succhi gastrici, facilitando la digestione). La rucola infine ha proprietà rilassanti e favorisce il sonno.
 
Fonte: Humanitas


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Ingredienti per 4 persone:
 
4 fichi non troppo maturi
120 gr di feta
80 gr di rucola
8 noci
Olio extravergine d’oliva q.b.
Aceto balsamico q.b.
Sale fino q.b.
 
Procedimento
 
Lavate e sgrondate la rucola.
Sgusciate le noci e spezzettate grossolanamente i gherigli.
Tagliate la feta a pezzi non troppo grandi.
Lavate delicatamente i fichi, asciugateli e divideteli in otto spicchi.
In quattro piatti individuali suddividete la rucola, i fichi, i pezzi di feta e le noci.
Salate, irrorate con l’olio e con qualche goccia di aceto balsamico.
Servite.

domenica 14 luglio 2024

Insalata di pollo misticanza e albicocche

Un'insalata che si trasforma in un piatto unico grazie alle proteine del pollo, ai sali minerali e alle vitamine delle albicocche e delle verdure.
La cipolla rossa (allium cepa) coltivata tra i comuni in provincia di Vibo Valentia di Cosenza e lungo la fascia tirrenica è denominata cipolla rossa di Tropea. La caratteristica principale che contraddistingue quest’ortaggio, oltre al bellissimo colore, è la dolcezza dovuta alle particolari sostanze contenute nei terreni di queste zone che la rendono ricca di zuccheri quali glucosio, fruttosio e saccarosio. 
É ricca di vitamina C e di vitamina E, di selenio, ferro, iodio, zinco e magnesio.
Grazie ai composti solforati e al cromo possiede proprietà anticoagulanti e antibiotiche.
Ha attività ipoglicemizzante e di contenimento dei livelli ematici di colesterolo e trigliceridi. Il succo è considerato diuretico e i numerosi flavonoidi presenti sembrano avere effetti anticancerogeni specialmente per il cancro allo stomaco.
É ipocalorica; 100 gr di prodotto forniscono circa venti calorie.


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Ingredienti per 4 persone:
 
200 gr di fettine di petto di pollo non troppo sottili
6 albicocche grandi
200 gr di misticanza (insalatina mista)
1 cipolla rossa di Tropea
4 fette di pane casereccio (tipo Altamura, Toscano ecc.)
1 limone (succo)
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino q.b.
 
Procedimento
 
In un piatto mettete a marinare per 15/20 minuti le fettine di pollo con un pochino d’olio.
Scolate il pollo e grigliatelo. Lasciatelo intiepidire e tagliatelo a pezzetti.
Nel frattempo, tagliate a dadini le fette di pane e metteteli in una padella antiaderente, con un goccio d’olio e fateli rosolare in modo da ricavare dei crostini. Se preferite, potete grigliare le fette intere e poi tagliarle a dadini.
Lavate e sgrondate l’insalatina.
Pulite e affettate sottilmente la cipolla.
Preparate una vinaigrette con quattro cucchiai d’olio, il succo del limone e il sale.
Da ultimo tagliate le albicocche a spicchi e irroratele con qualche goccia di limone per evitare che anneriscano.
In una ciotola, mettete la misticanza, tutti gli altri ingredienti e condite con la vinaigrette.
Servite subito.
 

mercoledì 3 luglio 2024

Carpaccio di salmone e avocado

Il salmone è certamente il pesce più conosciuto e apprezzato da oltre duemila anni. Le sue carni sono molto pregiate ed hanno un sapore delicato.
Dal punto di vista nutrizionale è ricco di proteine, vitamine del gruppo B, sali minerali quali fosforo e selenio, grassi polinsaturi e grassi omega 3, mentre il contenuto in sodio è estremamente basso.
Per essere mangiato crudo è indispensabile che sia abbattuta la temperatura con l’apposito apparecchio per evitare brutte infezioni. I migliori pescivendoli, in genere, ne sono in possesso, basta chiedere loro di utilizzare il procedimento per il pesce che intendete mangiare crudo.
L’avocado è l’unico alimento che possiamo classificare come frutta, come grasso e come vegetale, nessun altro cibo accomuna queste caratteristiche e si utilizza spesso in cucina per molte ricette, soprattutto nei paesi in cui nasce.
É molto calorico infatti 100 gr di prodotto edibile (senza buccia) forniscono circa 230 calorie.
Originario dell’America Centrale, l’avocado o “aguate”, come era in origine il suo nome spagnolo, faceva parte dell’alimentazione  degli indigeni Atzechi e Maya.
La principale caratteristica nutrizionale di questo frutto consiste nella sua ricchezza di grassi, specialmente insaturi, come l’acido grasso linoleico ed  Omega-3, grassi “buoni” poiché stimolano la produzione di colesterolo buono (HDL) che aiuta a contrastare quello cattivo (LDL).
Grazie a questa proprietà, il consumo dell’avocado aiuta a diminuire il colesterolo nel sangue e quindi è di ausilio per prevenire l’arteriosclerosi e i disturbi circolatori.
É ricco anche di fitonutrienti, di glutatione e luteina, che sono  elementi antiossidanti e di vitamina A e vitamina E ed è altresì ottimo per i diabetici perché possiede la capacità di rallentare l’assorbimento del glucosio a livello intestinale.
Molte sono le ricette che prevedono l’utilizzo di quest’alimento, specialmente quelle messicane.
Quando acquistate l’avocado controllate che la buccia sia di un bel verde scuro, senza ammaccature e, premendo leggermente, deve essere un po’ morbido. Se è troppo duro, non è ancora maturo.
 

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Ingredienti per 4 persone:
 
4 tranci di salmone (già abbattuta la temperatura)
2 avocado
50 gr di rucola
2 limoni
Sale e pepe bianco q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
 
Procedimento
 
Pulite i tranci, eliminate la pelle, lavateli e asciugateli e tritate la polpa con un coltello, non troppo fine.
Condite con del succo di limone e un po’ di sale e pepe.
Mettete in frigorifero.
Lavate e sgrondate la rucola.
Dividete gli avocado in due per il lungo e, dopo aver eliminato il nocciolo centrale, pelateli, riduceteli in pezzetti e poneteli in una ciotola e spruzzate con il succo di limone per evitare che anneriscano, salate e pepate.
Sistemate un coppa pasta di 8-10 centimetri al centro di un piatto individuale, riempitelo per metà con l’avocado e per l’altra metà con il salmone.
Sfilate delicatamente il coppa pasta e ripetete l’operazione sugli altri tre piatti.
Guarnite con la rucola e una fettina di limone e servite.

giovedì 27 giugno 2024

Insalata di melone prosciutto e mozzarelline

Frutto estivo per eccellenza, colorato e gustoso, il melone o Cucumis melo è originario dell’Asia e vanta una storia antica: sembra che fosse coltivato in Egitto e in Grecia già cinque secoli prima di Cristo, e appariva nelle tradizioni di cosmologia orientale, dove si pensava addirittura che la creazione dell’uomo stesso derivasse da queste piante, associate alla fertilità, alla vita, all’opulenza. Il melone ha raggiunto il nostro paese tramite gli scambi commerciali praticati con l’Oriente dagli antichi romani quattro secoli dopo. Nel Medioevo, la varietà e la qualità dei meloni migliorò notevolmente grazie alle selezioni che furono praticate nei giardini e negli orti dei nobili. Ai nostri tempi una delle varietà estive più appezzate è la “Cantalupo”, arrivata molti secoli dopo e portata da missionari al castello pontificio, prossimo a Roma, di Cantalupo, dal quale ha assunto il nome. Il melone “reticolato”, pure estivo, è conosciuto come tale per la sua buccia corrugata.
La Sicilia  è la maggior produttrice di meloni , seguita dalla Lombardia e dall'Emilia Romagna.
Ricco di acqua, ha un ottimo potere dissetante e idratante. Il suo contenuto di grassi e proteine è quasi nullo ed è un frutto ipocalorico. Notevole è il contenuto di vitamine, in particolare A e C con elevata attività antiossidante. Il betacarotene, precursore della vitamina  A aiuta a proteggere la pelle dai danni causati dall’esposizione ai raggi solari. Tra i minerali presenti spicca la concentrazione di potassio, elemento importante per la salute cardiovascolare.


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Ingredienti per 4 persone:

1 melone retato medio

150 gr di prosciutto crudo di Parma a fettine
250 gr di mozzarelline
1 mazzetto di rucola
Olio d’oliva extravergine q.b.
Aceto balsamico q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Pulite il melone, tagliatelo a fette e riducetelo a dadini di circa 1 cm.

Lavate e sgrondate la rucola.
Tagliate a strisce il prosciutto e mettete tutto in una ciotola, aggiungete le mozzarelline, unite il sale (non esagerate perché il prosciutto è già molto salato), l’olio e l’aceto balsamico.
Mescolate e servite.
Se volete una preparazione d’effetto, potete servire l’insalata nei gusci del melone.

martedì 27 dicembre 2022

Insalata di melograno

Il melograno è un frutto autunnale ma anche uno dei simboli delle feste natalizie; composto da una scorza rossa o rossastra all'interno della quale si raccolgono i succosi arilli rossi, che sono la parte edibile che si sviluppa attorno ai semi.
Originario di un'area tra la Cina e l’India nei millenni si è ben adattato a tutti gli ambienti con estati calde e inverni miti, come il Caucaso, vaste aree nordamericane, il Mediterraneo.
Il frutto del melograno non è solo bello e buono ma  spicca soprattutto per le sue qualità antiossidanti, essendo ricco di vitamina C e di numerosi fenoli, tra i quali citiamo l'acido gallico, granatina, punicacorteina, punicafolina, punicalina, delfinidina ed altri ellagitannini particolarmente attivi contro i radicali liberi.
Da sottolineare l'abbondanza di acido punico (dal nome scientifico del melograno: Punica granatum), particolarmente efficace come inibitore del cancro al seno. Tornando alle vitamine, prima ancora di vitamina C è ricco di vitamina K, importante soprattutto per i bambini, seguita anche dalle vitamine del gruppo B e quelle A ed E.
Le proprietà attribuite a questo frutto sono svariate: è antiossidante, antitumorale, anticoagulante, antidiarroico, astringente, gastroprotettivo, idratante, antimicrobico, antimicotico, antibatterico, vermifugo, vasoprotettore.

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Ingredienti per 4 persone:


1 melograno
150 gr di lattughino
16 noci intere (32 gherigli)
Qualche crostino di pane
170 gr di provola
Olio extravergine d’oliva q.b.
Aceto balsamico q.b.
Sale fino q.b.
 

Procedimento 

Lavate e sgrondate il lattughino.

Sgranate il melograno e mettete i chicchi in una ciotola.
Sgusciate le noci e dividete i gherigli.
Tagliate a cubetti la provola.
Dividete il lattughino in quattro piatti, distribuite sopra ognuno i crostini di pane, i cubetti di provola, i chicchi del melograno.
Ponete attorno ad ogni piatto otto gherigli di noce.
Condite con il sale, l’olio e l’aceto balsamico e servite subito.

 

 

mercoledì 14 dicembre 2022

Gamberi con crema di avocado

L’avocado è l’unico alimento che possiamo classificare come frutta, come grasso e come vegetale, nessun altro cibo accomuna queste caratteristiche e si utilizza spesso in cucina per molte ricette, soprattutto nei paesi in cui nasce.

É molto calorico infatti 100 gr di prodotto edibile (senza buccia) forniscono circa 230 calorie.
Originario dell’America Centrale, l’avocado o “aguate”, come era in origine il suo nome spagnolo, faceva parte dell’alimentazione  degli indigeni Atzechi e Maya.
La principale caratteristica nutrizionale di questo frutto consiste nella sua ricchezza di grassi, specialmente insaturi, come l’acido grasso linoleico ed  Omega-3, grassi “buoni” poiché stimolano la produzione di colesterolo buono (HDL) che aiuta a contrastare quello cattivo (LDL).
Grazie a questa proprietà, il consumo dell’avocado aiuta a diminuire il colesterolo nel sangue e quindi è di ausilio per prevenire l’arteriosclerosi e i disturbi circolatori.
É ricco anche di fitonutrienti, di glutatione e luteina, che sono  elementi antiossidanti e di vitamina A e vitamina E ed è altresì ottimo per i diabetici perché possiede la capacità di rallentare l’assorbimento del glucosio a livello intestinale.
Molte sono le ricette che prevedono l’utilizzo di quest’alimento, specialmente quelle messicane.
Quando acquistate l’avocado controllate che la buccia sia di un bel verde scuro, senza ammaccature e, premendo leggermente, deve essere un po’ morbido. Se è troppo duro, non è ancora maturo.


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Ingredienti per 6 persone

 
1 avocado maturo
1 lime (succo e scorza grattugiata)
6 rametti di erba cipollina
1 cipollotto
Olio extravergine d’oliva q.b.
1 pizzico di peperoncino
Sale q.b.
300 g di code di gambero
Un cucchiaio di succo di limone
100 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
 

Procedimento

Pulite il cipollotto e tritatelo.

Con una forbice tagliuzzate l’erba cipollina.
Grattugiate la scorda del lime e spremetene il succo.
Tagliate a metà l’avocado e togliete il nocciolo, estraete la polpa aiutandovi con un cucchiaio e mettetela in una ciotola.
Irrorate subito con il succo del lime per evitare l’ossidazione.
Schiacciate con una forchetta la polpa di avocado fino a ridurla in crema, aggiungete il cipollotto tritato, l’erba cipollina, il peperoncino, la scorza grattugiata del lime, il sale e un pochino d’olio.
Amalgamate bene e lasciate riposare in frigo per almeno un’ora prima di servire.
Nel frattempo fate lessare i gamberi in acqua acidulata con un po' di limone per 3 minuti. Sgusciateli lasciandone qualcuno intero, servirà da guarnizione, e tagliuzzate gli altri.
Mettete sul fuoco un padellino antiaderente di circa 18/20 cm di diametro, quando sarà ben caldo versateci il Parmigiano Reggiano grattugiato e lasciatelo dorare. Toglietelo dal fuoco e versate la cialda su di una ciotola rovesciata, lasciatela raffreddare.
Unite alla crema di avocado i pezzetti dei gamberi e distribuitela nei bicchierini.
Guarnite con i gamberi interi, qualche filo di erba cipollina e la cialda di Parmigiano spezzettata e servite.

martedì 25 ottobre 2022

Insalata di caki rucola noci e provolone piccante

Originario dell’Asia orientale, il caki è una delle più antiche piante da frutta coltivate dall’uomo, non cresce mai al di sotto dei 20° di latitudine nord perché mal sopporta i climi caldo-umidi. Detto anche “mela d’Oriente”, fu definito dai cinesi, l’albero delle sette virtù; vive a lungo, non è attaccato dai parassiti, le sue foglie fanno una grande ombra, gli uccelli possono nidificare tra i suoi rami, le sue splendide foglie gialle rosse in autunno sono decorative fino ai primi geli, le foglie, essendo ricche di sostanze concimanti, aiutano il terreno a nutrirsi, ed infine, il suo legno da un bel fuoco.
In America e in Europa si diffuse intorno alla metà dell’Ottocento, in Italia giunse solo nel 1916 e iniziarono a coltivarlo nel salernitano. La coltivazione si estese poi in Emilia-Romagna: oggi è diffuso in tutta Italia.
Questo delizioso frutto è composto da circa il 79% d’acqua, il 18% di zuccheri, proteine, grassi, vitamina C. È ricco di potassio e beta-carotene. È sconsigliato a chi soffre di diabete o ha problemi d’obesità. Ha notevoli proprietà lassative e diuretiche.
In dialetto napoletano è chiamato “legnasanta” perché, una volta aperto il frutto, si ritiene di poter “vedere” al suo interno l’immagine caratteristica del Cristo in croce.
Il nome corretto del frutto del caki, non è caco, come ormai è d’uso chiamarlo, ma caki come la pianta.
Ne esistono diverse varietà, per questa ricetta ho utilizzato i caki mela in quanto hanno una consistenza soda e non allappano.

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Ingredienti per 4 persone:

3 caki mela

120 g di rucola
150 g di Provolone piccante
16 gherigli di noci
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaino d’aceto di mele
Sale fino q.b.

Procedimento

Lavate e sgrondate la rucola e mettetela in un’insalatiera.

Lavate e asciugate i caki, non sbucciateli, tagliateli prima a metà poi a cubetti e uniteli alla rucola.
Tagliate a dadini il formaggio e aggiungetelo agli altri ingredienti.
Aggiungete i gherigli di noce.
Preparate un’emulsione con l’olio, l’aceto e il sale e irrorate l’insalata.
Servite subito.

sabato 13 agosto 2022

Croissant brie fichi e rucola

I fichi sono dei frutti molto dolci, dalla caratteristica forma a goccia, dal diverso colore e spessore della buccia secondo le varietà. I più diffusi sono: il fico nero, il fico verde e quello viola.

Maturano da giugno a settembre e in realtà quello che noi conosciamo non è il frutto, ma l’infiorescenza, all’interno del quale sono contenuti i veri frutti, cioè dei piccoli acheni immersi nella polpa.
Possiedono notevoli proprietà nutritive, sono ricchi di vitamina A, B1, B2, C, di sali minerali (potassio, ferro, cromo, calcio) e di fibre che sono utili a riequilibrare i disturbi intestinali legati alla stitichezza. Contengono un’alta percentuale di polifenoli (sostanze antiossidanti) che contrastano i rischi di malattie tumorali e cardiovascolari.  Il loro consumo è particolarmente indicato per i bambini, gli anziani, le donne incinte e gli atleti. Sono controindicati per i diabetici e gli obesi a causa dell’alto contenuto di calorie e di zuccheri.
I fichi freschi forniscono circa 65 calorie per 100 grammi, quelli secchi arrivano a fornire 280 calorie per grammi.

 



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Ingredienti per 4 persone

4 croissant

8 fichi neri non troppo maturi
200 gr di formaggio Brie
50 gr di rucola 

Procedimento


Lavate e asciugate la rucola.
Pulite la buccia dei fichi con della carta da cucina inumidita e ricavate tre fette da ogni fico.
Tagliate a fettine il Brie.
Tagliate a metà i croissant e distribuite delle fettine di formaggio, sovrapponete le fette di fico e la rucola.
Sono buonissimi così, ma se volete, potete passarli in forno per due minuti.

sabato 2 luglio 2022

Insalata esotica

L’avocado è l’unico alimento che possiamo classificare come frutta, come grasso e come vegetale, nessun altro cibo accomuna queste caratteristiche e si utilizza spesso in cucina per molte ricette, soprattutto nei paesi in cui nasce.

É molto calorico infatti 100 gr di prodotto edibile (senza buccia) forniscono circa 230 calorie.
Originario dell’America Centrale, l’avocado o “aguate”, come era in origine il suo nome spagnolo, faceva parte dell’alimentazione  degli indigeni Atzechi e Maya.
La principale caratteristica nutrizionale di questo frutto consiste nella sua ricchezza di grassi, specialmente insaturi, come l’acido grasso linoleico ed  Omega-3, grassi “buoni” poiché stimolano la produzione di colesterolo buono (HDL) che aiuta a contrastare quello cattivo (LDL).
Grazie a questa proprietà, il consumo dell’avocado aiuta a diminuire il colesterolo nel sangue e quindi è di ausilio per prevenire l’arteriosclerosi e i disturbi circolatori.
É ricco anche di fitonutrienti, di glutatione e luteina, che sono  elementi antiossidanti e di vitamina A e vitamina E ed è altresì ottimo per i diabetici perché possiede la capacità di rallentare l’assorbimento del glucosio a livello intestinale.
Molte sono le ricette che prevedono l’utilizzo di quest’alimento, specialmente quelle messicane.
Quando acquistate l’avocado controllate che la buccia sia di un bel verde scuro, senza ammaccature e, premendo leggermente, deve essere un po’ morbido. Se è troppo duro, non è ancora maturo.

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 Ingredienti per 4 persone:

2 avocado

400 g di gamberi
1 cipolla di Tropea
15 mandorle
125 g di rucola
Succo di limone q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino q.b.

Procedimento

Sciacquate i gamberi e fateli lessare  in acqua acidulata con un po' di limone per due minuti a partire dal bollore.  Scolateli, eliminate il carapace e, aiutandovi con uno stecchino, togliete anche il filetto nero sul dorso.

Lavate e sgrondate la rucola.
Pulite la cipolla e tagliatela prima a rondelle e poi a cubetti.
Tritate le mandorle.
Preparate un’emulsione (vinaigrette) amalgamando  cinque cucchiai d’olio, sale, e un cucchiaio di succo di limone.
Unite le mandorle tritate e mischiate bene.
Lavate gli avocado, asciugateli poi tagliateli a fette  e bagnatele con un po’ di succo di limone per evitare che anneriscano.
Mettete tutti gli ingredienti in una ciotola  o in piatti individuali, condite con l’emulsione e servite.

lunedì 17 maggio 2021

Insalata di arance rosse

L’insalata di arance rosse con le cipolle e le olive è una ricetta tipica siciliana, ricca di vitamine e sali minerali, semplice da realizzare e ottima da gustare.
Se non gradite  la cipolla potete sostituirla  con un finocchio.
La caratteristica colorazione rossa di questo tipo di arance è dovuta all’alta presenza di antociani (potenti antiossidanti utili come prevenzione di molte malattie degenerative. ) e la sviluppa solamente nel caso venga coltivata in un luogo con un’accentuata escursione termica tra il giorno e la notte, specialmente nel periodo di maturazione. Lo stress termico, infatti, provoca la produzione di alcune sostanze, tra cui gli antociani, che vengono utilizzate dai tessuti per difendersi dal freddo notturno.
Queste condizioni si trovano in pochi ambiti geografici, come la Sicilia e, in particolare, nella piana di Catania, che comprende il territorio dell’omonima provincia e parte di quello di Enna e Siracusa, dove trovano le loro più alte espressioni. Il merito è tutto dell’Etna che con la sua altezza, 3.326 metri, rende possibile l’escursione termica che permette la pigmentazione delle arance. Le masse d’aria che da Nord Ovest incrociano il vulcano superandolo, salendo si raffreddano velocemente e, ricadendo sulla piana, abbassano rapidamente la temperatura, creando il microclima perfetto. Grazie a queste condizioni particolari, che le rendono uniche, nel 1997 le arance rosse di Sicilia hanno ottenuto l’indicazione geografica protetta (Igp). Chi vuole fregiarsi di questo riconoscimento, quindi, deve attenersi a un rigido disciplinare di produzione, il cui rispetto è supervisionato da un apposito organismo di controllo.

Le tre varietà tutelate dall'apposito Consorzio dell’arancia rossa di Sicilia sono il Sanguinello, il Moro e il Tarocco

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Ingredienti per 4 persone
 
4 arance rosse di Sicilia
1 cipolla di Tropea non troppo grande
Una ventina di olive  nere denocciolate
1 cucchiaio di pinoli
Succo di mezzo limone
Qualche foglia di menta
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b.

 

Procedimento

Pelate a vivo le arance, cioè tagliate la calotta superiore e inferiore, poi partendo dall’alto verso il basso,  eliminate la buccia con un coltello affilato rimuovendo anche la parte bianca.
Tagliate le arance a fettine e mettetele in una ciotola recuperando anche il succo fuoriuscito.
Pulite la cipolla e tagliate anch’essa a fettine, aggiungete nella ciotola con le arance.
Unite anche le olive, i pinoli e  qualche foglia di menta spezzettata.

Preparate una vinaigrette mescolando il sale, il pepe, il succo del limone, l’olio extravergine, condite e servite.

 

 

giovedì 7 novembre 2019

Creme brulèe ai frutti di bosco


La crème brûlée (cioè crema bruciata in francese), è una crema formata da una base di crema inglese cotta, sormontata da una sfoglia croccante di zucchero caramellato. La crema inglese utilizzata è a base di panna liquida e di latte e, a differenza della crema pasticcera, non contiene alcun tipo di amido.


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Ingredienti per 4 persone:

80 gr di frutti di bosco tra more e mirtilli
4 lamponi
500 ml di panna fresca
130 ml di latte
8 tuorli
120 gr di zucchero di canna
1 pizzico di cannella

Procedimento

Sbattete molto bene i tuorli con lo zucchero.
Versate la panna e il latte in un pentolino e portate lentamente  ad ebollizione rimestando continuamente.
Togliete dal fuoco e versate a filo sul composto di uova e zucchero mescolando con una frusta per evitare grumi e riempite 4 cocottes, unite metà dei frutti di bosco, meno i lamponi e sistemate all’interno di una teglia piena di acqua calda.
Fate cuocere a 160°C in forno statico per un’ora.
Lasciate raffreddare la crème brulée a temperatura ambiente poi sistemate le cocottes in frigo per due ore.
Prima di servire cospargete la superficie con lo zucchero e caramellatelo con il cannello da cucina o, in alternativa, utilizzate il grill del forno
Distribuite sulla crema i rimanenti frutti di bosco e servite.




domenica 28 luglio 2019

Omelette con crudo e fragole


Questi deliziosi frutti…non frutti (in realtà i frutti sono quei puntini gialli che noi consideriamo semi)  compagni dell’uomo fin dall’antichità e di cui  sono stati ritrovati dei reperti addirittura risalenti alla Preistoria, appartengono alla Famiglia delle Rosacee e crescono sia in coltivazioni che  spontanee nei nostri boschi ,  solo nel 1600 vennero incrociate con una varietà americana più grande e più dolce
Le fragole sono ricche di  la vitamina C che  rafforza il sistema immunitario e aiuta la rigenerazione della pelle e di  fitonutrienti  che limitano il rischio di malattie    cardiovascolari.
Contengono anche 
 molte  fibre alimentari e sono  ricche di iodio,di potassio, di acido folico, di riboflavina, di vitamina B5, di omega-3 acidi grassi, di vitamina B6, di vitamina K, di magnesio e di rame.
Infine una curiosità: le fragole si chiamano anche Lacrime di Venere perché, narra la Mitologia,  l’amore del giovane Adone era conteso tra Venere e Persefone. Quest’ultima, gelosa della rivale, si rivolse a Marte che si trasformò in un cinghiale e, durante una battuta di caccia, uccise lo sfortunato giovane. Venere, disperata, pianse copiose lacrime che, al contatto con il sangue di Adone, si trasformarono in piccoli cuori rossi: le fragole.




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Ingredienti per 4 persone

200 gr di fragole
150 gr di prosciutto crudo di Cuneo IGP
6 uova
50 ml di latte
Qualche rametto di maggiorana
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale  e pepe q.b.

Procedimento

Sbattete  le uova con il latte,  un pizzico di sale, pepe  e qualche  fogliolina di maggiorana.
In un’ampia padella antiaderente scaldate un cucchiaio d’olio  unite il prosciutto spezzettato e fate dorare qualche secondo.
Versate le uova e lasciate rapprendere per un paio di minuti.
Distribuite le fragole su metà dell’omelette, ripiegatela e servite.