Il
nome “salvia” deriva dal latino salvus
(intatto, salvo) e riassume la caratteristica più importante di questa pianta
che già gli antichi Greci usavano per le proprietà curative, considerandola una
panacea, regolatrice di tutte le
funzioni.
I
Romani la consideravano una pianta sacra, i Cinesi ritenevano che fosse in
grado di regalare la longevità e nel Medioevo, nella medicina popolare veniva
usata come cicatrizzante sulle ferite e piaghe da rimarginare.
L’uso
della salvia può essere utilissimo (gargarismi e risciacqui) nelle
infiammazioni della bocca e della faringe.
Per
uso interno, fin dall’antichità l’infuso di salvia viene impiegato nelle
affezioni dell’apparato respiratorio, come digestivo o per combattere la
ritenzione idrica.
Fonte:
Coltiviamo la salute di Ciro Vestita ed. Giunti
Adoro
la salvia e nell’orto della mia casa di campagna ne ho una bellissima pianta
come potete vedere dalla foto. Le foglie sono molto grandi e bellissime, ideali
per farle fritte o per preparare i saltimbocca.
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Ingredienti
per 4 persone
30
foglie di salvia
100
gr di farina 00
200
ml di acqua freddissima gasata
Un
pizzico di bicarbonato
Olio
extravergine d’oliva q.b.
Sale
fino q.b.
Procedimento
Lavate
bene e delicatamente la salvia, togliete le foglie e asciugatele con carta da
cucina.
Mettete
la farina e il bicarbonato in una ciotola, salate appena e aggiungete l’acqua
freddissima poco alla volta e rimestando con una frusta per evitare la
formazione di grumi.
Quando
la pastella risulterà omogenea intingete le foglie di salvia una ad una,
girandole da entrambi i lati in modo che la pastella aderisca bene a tutta la
foglia, immergetele nell’olio bollente (150/170 °C), poche alla volta e fatele
dorare.
Toglietele
con una schiumarola e mettetele su della carta da cucina per eliminare l’unto
in eccesso, salate e servite subito.
Il
bicarbonato serve per far lievitare un pochino la pastella rendendola più
croccante, ma potete usare anche della birra freddissima al posto dell’acqua e
del bicarbonato perché contiene già dei lieviti.