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mercoledì 29 ottobre 2025

Gnocchi con salsa di gorgonzola e noci

Non si conosce con esattezza il periodo della nascita di questo formaggio: tracce storiche se ne hanno a partire del XV secolo, nella cittadina di Gorgonzola, nei pressi di Milano, da cui prende anche il nome. Nell'Ottocento la sua produzione crebbe sensibilmente e fu esportato, oltre che in altri territori italiani, anche in Inghilterra. Nel 1996, questo delizioso formaggio è stato riconosciuto dalla Comunità Europea e registrato nella lista dei prodotti DOP con Reg. Cee n° 1107/96. La forma, del peso di 12 kg circa, riporta su entrambe le facce il marchio di origine ed è avvolta in fogli di alluminio riportanti il contrassegno caratteristico della denominazione protetta "gorgonzola”.
É un formaggio erborinato prodotto dal latte intero di vacca Di Origine Protetta (DOP) ) della provincia di Milano e le sue zone di produzioni storiche sono le province di Milano, Como, Pavia e Novara.  Quest'ultima è diventata nell'ultimo secolo la principale produttrice.
Fonte: Wikipedia 
 

LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:
 
Per gli gnocchi:
1 kg di patate
250 gr di farina
1 uovo
Sale q.b.
 
Per condire:
200 gr di gorgonzola dolce
30 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
30 gr di burro
150 ml di latte
15 noci
Qualche foglia di salvia
 
Procedimento
 
Fate lessare le patate in abbondante acqua, sbucciatele e passatele ancora calde, nello schiacciapatate.


Aggiungete la farina, l’uovo e il sale. Impastate con cura, formate un rotolo, tagliatelo in fette, spesse circa 2 cm.



Su di un piano infarinato arrotolate con le mani le singole fette e formate un cilindretto spesso un dito e ritagliate gli gnocchi di 2 cm circa l’uno.
Passateli con l’aiuto del pollice sui rebbi di una forchetta o sull’apposito attrezzo  per dargli la caratteristica forma.


Tagliate a cubetti il gorgonzola. Schiacciate le noci, tenete metà dei gherigli interi,  tritate i rimanenti.
In un’ampia padella, a fuoco bassissimo, sciogliete il burro con le foglie di salvia intere e le noci. Dopo un minuto eliminate le foglie di salvia e unite il latte e, prima che prenda bollore, aggiungete il gorgonzola.
Fatelo fondere dolcemente, mescolandolo fino a completa fusione, spegnete il fuoco, aggiungete il  Parmigiano Reggiano e amalgamate il tutto.
Lessate gli gnocchi in abbondante acqua salata. Quando gli gnocchi saliranno a galla scolateli con una schiumarola e aggiungeteli alla crema di gorgonzola e noci.
Amalgamate delicatamente e servite subito.
 
Consiglio: Gli gnocchi non vanno preparati con largo anticipo ( non alla mattina presto   consumarli a pranzo o peggio a cena). Se volete portarvi avanti con il lavoro, potete prepararli e poi metterli su di un vassoio coperto da carta da forno, non sovrapposti e surgelarli. Dopo un’ora toglieteli dal vassoio e metteteli in un sacchetto da freezer (velocemente),chiudetelo e rimettetelo nel surgelatore. Al momento di consumarli, non scongelateli ma gettateli direttamente nell’acqua in ebollizione.
 

sabato 18 ottobre 2025

Cavatelli alla salsiccia

La prima testimonianza storica sull'uso di insaccare nel budello di maiale la sua carne insieme a spezie e sale è dello storico romano Marco Terenzio Varrone, che ne attribuisce l'invenzione e l'uso ai Lucani: «Chiamano lucanica una carne tritata insaccata in un budello, perché i nostri soldati hanno appreso il modo di prepararla dai Lucani».
Secondo una tradizione lombarda, spuria e molto recente, la sua invenzione sarebbe invece opera della regina longobarda Teodolinda, che inventò la salsiccia e che ne avrebbe poi regalato la ricetta agli abitanti di Monza.[Anche i Veneti rivendicano la paternità di questo prodotto, affermando che la salamella sarebbe nata sul loro suolo, e sono tante altre regioni italiane che ne reclamano i natali. Tuttavia, le fonti antiche che si occupano di questa ricetta sono concordi nel ritenere che essa sia un'invenzione del popolo dei Lucani, conquistato da Roma nel III secolo a.C. (l'antica Lucania corrisponde all'odierna Basilicata, comprese limitate zone della Campania meridionale).
In particolare, scrittori come Cicerone, Marziale, oltre al già nominato Marco Terenzio Varrone, parlano più volte nelle loro opere della "lucanica", specialità introdotta nell'antica Roma dalle schiave lucane, e apprezzata per la facilità di trasporto e di conservazione che conferiva alla carne di maiale, oltre che per lo squisito sapore. D'altronde, a riprova della genuinità di questa ricostruzione, si osservi che dal nome "lucanica" è derivato "luganega", termine che gli stessi lombardi, i trentini e i veneti tutt'oggi danno a un tipo di salsiccia di piccolo diametro, destinata al consumo immediato.

Fonte:  Wikipedia
 

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Ingredienti per 4 persone:
 
400 g di cavatelli
400 g di salsiccia a nastro
300 gr di pomodori pelati a pezzetti
200 g di spinaci
100 g di Parmigiano Reggiano grattugiato o di Pecorino
1 bicchierino di vino rosso
1 carota piccola
1 cipolla piccola
1 gambo di sedano
1 spicchio d’aglio
3 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
Sale q.b.
 
Procedimento
 
Eliminate la pelle dalla salsiccia e schiacciate leggermente la polpa ottenuta.
Pulite gli spinaci ,lavateli e fateli cuocere in una pentola per 5 minuti in due cm di acqua.
Scolateli, strizzateli e tagliateli grossolanamente.
Pulite gli ortaggi e tagliateli a dadini molto piccoli.
Scaldate l’olio in un tegame e rosolatevi gli ortaggi e lo spicchio d’aglio intero, leggermente schiacciato.
Unite la polpa della salsiccia al soffritto e rosolatela per cinque minuti a fiamma media.
Sfumate con il vino  rosso, e lasciate evaporare completamente.
Eliminate lo spicchio d’aglio e aggiungete i pomodori, salate ma con parsimonia perché la salsiccia è già piuttosto salata.
Fate prendere il bollore, abbassate la fiamma e mettete il coperchio.
Continuate la cottura per trenta minuti circa, poi unite gli spinaci.
Nel frattempo, verso metà cottura del sugo, lessate la pasta in acqua bollente salata, (per i tempi di cottura seguite quelli indicati sulla confezione), scolatela al dente e trasferitela nel tegame con il sugo. Unite metà del formaggio, date una mescolata e portate a tavola con il rimanente formaggio servito a parte in una formaggiera.
 

giovedì 16 ottobre 2025

Crêpes ai funghi porcini

Questo delizioso alimento cresce generalmente da settembre a novembre ed è proprio in questo mese che possiamo trovare quelli più gustosi.  I funghi contengono sali minerali, vitamine, acido folico e betacaroteni che contribuiscono a rafforzare il sistema immunitario, sono ottimi antiossidanti e hanno proprietà antiinfiammatorie, depurative e lassative. Per queste loro caratteristiche contribuiscono a tenere sotto controllo la pressione alta ed il colesterolo.
I funghi sono capaci di agire come un vero e proprio antibiotico naturale e mantengono alto il livello degli anticorpi. Per il loro basso contenuto calorico (22 kcal per 100 gr.) sono ideali per diete ipocaloriche.
Sono controindicati a chi è allergico alle muffe e ai lieviti e a chi soffre di gotta e calcoli renali.
È bene tener presente che la famiglia dei funghi comprende ben 3000 specie, ma solo un centinaio sono commestibili e quelli velenosi che possono rappresentare un grave rischio per la nostra salute, per cui è meglio affidarsi per la loro raccolta a persone esperte.
Vanno consumati entro breve tempo dalla loro raccolta (massimo due giorni di conservazione in frigorifero, nello scomparto della frutta e verdura, dopo averli ripuliti e spazzolati per eliminare residui terrosi), il gambo deve essere sodo e compatto, il cappello integro e senza muffe, l'odore gradevole.
Tenete presente che funghi commestibili, se mal conservati, possono essere pericolosi per la saluti come quelli velenosi.

 
 
 
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Ingredienti per 6 persone:
 
Per le crêpes:
250 ml di latte
80 gr. di farina
2 uova
50 gr. di burro
1 pizzico di sale

Per il ripieno:
250 gr. funghi porcini
40 gr. di farina
500 ml. di latte
4 cucchiai di Parmigiano grattugiato
30 gr. di burro
5 rametti di prezzemolo
Sale e pepe q.b.
Noce moscata q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
 
Procedimento
 
In una ciotola mescolate bene, evitando di formare grumi, il latte con la farina, le uova, il burro fuso e un pizzico di sale e lasciate riposare per 20 minuti.
 
 

Nel frattempo, pulite i funghi con uno strofinaccio umido e con un coltellino affilato tagliateli a fettine. Mettete tre cucchiai d’olio in una larga padella, versatevi i funghi e fateli cuocere per 5 minuti, aggiustate di sale e di pepe. Spegnete, aggiungete il prezzemolo tritato.
Preparate la besciamella amalgamando la farina, un po' di sale e il latte, ponete sul fuoco molto basso e fate cuocere, sempre rimestando, per una decina di minuti. L'ultimo minuto di cottura aggiungere il burro, il parmigiano e fate sciogliere il tutto, aromatizzate con la noce moscata.
Unite i funghi alla besciamella ed amalgamate bene.
Accendete il forno a 180°
Spennellate una padellina antiaderente con un poco di burro, versatevi un mestolo di pastella e fate cuocere la crèpes dai due lati (circa 1 minuto per lato) e mettete da parte.
 
 


Procedete così fino ad esaurimento della pastella (circa 12 crêpes).
Farcitele spalmando il ripieno fino ad 1 cm dal bordo, ripiegatele, adagiatele in una pirofila imburrata, spennellate con un po’ di burro fuso e infornate per 5 minuti a 180°C.